Giovanni Passannante: differenze tra le versioni

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{{Dialogo2|Sindaco|Vostra Altezza, io non trovo le parole per scusarmi, anche perché non so bene di cosa mi debba scusare|Re| '''Chi sei tu, o pezzente? Ah, già: il sindaco di quel disgraziato paese che ha dato i natali a bla bla bla. La Reggina si è spaventata tanto.....'''}}
{{Dialogo2|Sindaco|Per pietà, non mettete a ferro e fuoco tutto il paese, ma noi che ne possiamo se quel coglione.....|Re|'''State tranquillo, plebeo. I delinquenti non hanno patria. Nella mia infinita bontà vi perdono. Ovviamente una piccola penitenza dovrete farla, dico bene?'''}}
{{Dialogo2|Sindaco|Domandate, Vostra Grazia!|Re|'''Cambierete il nome al vostro paesello. Al postoInvece di Salvia di Lucania, qualcosa tipo Merdaccia di Lucania o magari Stronzoni di Lucania, eh?'''}}
{{dialogo2|Sindaco|Ma Vostra Altezza.....|Re|'''Uffa, allora facciamo Savoia di Lucania:ma è l'ultima offerta!'''}}
{{dialogo2|Sindaco|Era quasi meglio Merdaccia: comunque accetto volentieri||}}
 
Da allora, sino ad oggi, il paese si chiama Savoia di Lucania quale parziale risarcimento per il fallito attentato a Re Umberto Idel 1879.
 
 
==Il Processo==
Non può dirsi, ad onor del vero, che il processo all'ignobile autore del vile attentato fu un copione già scritto, poiché non furono fatte mancare al Passannante tutte le guarentigie riconosciute dagli allora codici penale e di procedura penale. Pubblico Ministero era tale Francesco La Francesca, noto per essere fortemente contrario alla pena di morte, il quale, desideroso di avere dei principi onde poterli disattendere, chiese per il vile attentatore l'applicazione, per l'appunto, della pena di morte. Poco importava che l'attentato fosse stato eseguito con un temperino giudicato al più "buono per togliere la buccia alle mele": '''I Re non si spellano, i Re non sono mele''', fu la risposta dello zelante accusatore.
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La giuria, composta da rappresentanti del popolo di indubbia moralità ed illibata coscienza, tra cui val la pena ricordare il ''Principe Orsino degli Orsinnatti'', il ''Marchese Ubaldo degli Ubaldi'', il barone ''Filippo Corsini'', il ''Duca Amedeo di Aosta e Savigny'' ed il conte ''Federico dei Famiola Gulliver'', non ebbe dubbi nel confermare la condanna al patibolo, anche se in effetti la pena era prevista per il solo caso di morte del Re. '''Passannante è un pezzente, puzza e ha brutte idee per la testa: a morte in ogni caso, senza tante storie''': questo l'equanime verdetto.
 
Merita un capitolo a parte l'avvocato difensore, che si rilevò immune da qualsiasi condizionamento ed attento sopra ogni altra cosa alla difesa del pur barbaro quasi reicida. Eccolo in azione:
{{Dialogo2|Avvocato|Mi appello alla Corte affinché si adoperi con il massimo rigore per punire questo mostro, reo di un crimine talmente abbietto che il solo pensarci mi fa venir voglia di vomitare|Passannante|Ma Voi siete il mio avvocato, cosa cazzo dite?}}
{{Dialogo2|Avvocato|Tacete, fellone. La mia è quella che con linguaggio giuridico può al più definirsi ''una difesa infelice''|Passannante|Andiamo bene, andiamo.....}}
 
==Il Re concede la grazia==
==Vicende post mortem==