Giovanni Boccaccio: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[Nixon (disambigua)]]}}
{{Incostruzione|Didone}}
{{Politico U.S.A. |nome=Richard Milhous Nixon
|nome immagine=Richard Nixon.jpg
|didascalia=
|incarico=37° [[presidente degli Stati Uniti]]
|partito politico=[[Partito Repubblicano (Stati Uniti)|Repubblicano]]
|tendenza politica=conservatore
|mandato=[[20 gennaio]] [[1969]] - [[9 agosto]] [[1974]]
|preceduto=[[Lyndon B. Johnson]]
|succeduto=[[Gerald Ford]]
|nascita=[[Yorba Linda]], [[California]], [[9 gennaio]] [[1913]]
|morte=[[New York]], [[22 aprile]] [[1994]]
|coniuge= [[Pat Nixon]] (Thelma Catherine Ryan)<ref>{{cita web
|lingua=en
|url= http://www.whitehouse.gov/about/first_ladies/patnixon/
|titolo= Pat Nixon
|editore= White House
|accesso= 19-4-2009
}}</ref>
|religione=[[Quaccherismo|Quacchero]]
|firma=Richard M. Nixon signature.png
}}
{{Bio
|Nome = Richard Milhous
|Cognome = Nixon
|ForzaOrdinamento = Nixon, Richard
|Sesso = M
|LuogoNascita = Yorba Linda
|GiornoMeseNascita = 9 gennaio
|AnnoNascita = 1913
|LuogoMorte = New York
|GiornoMeseMorte = 22 aprile
|AnnoMorte = 1994
|Attività = politico
|Epoca = 1900
|Nazionalità = statunitense
|Categorie = no
}} È stato il 37º [[Presidente degli Stati Uniti d'America]].
 
Vinse le [[Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 1968|elezioni presidenziali nel 1968]] e nel [[Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 1972|1972]], e rimase in carica dal [[gennaio]] del [[1969]] all'[[agosto]] del [[1974]]. È stato l'unico Presidente americano a dimettersi dalla carica. Le sue dimissioni avvennero il 9 agosto 1974, per anticipare l'imminente ''[[impeachment]]'' in seguito allo [[Scandalo Watergate]].
{{Cit|Senza alcun dubbio è il nostro padrino artistico|[[Alvaro Vitali]] su Giovanni Boccaccio}}
 
== Biografia ==
[[File:Barattolo.jpg|right|thumb|250px|Boccaccio in trasferta a [[Cosenza]].]]
=== Gli studi e la partecipazione alla guerra ===
Nel [[1937]] si laurea alla Scuola di Legge dell'[[Università di Duke]]. Nel [[giugno]] del [[1942]] entra in marina e partecipa alla campagna nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]], durante la [[Seconda Guerra Mondiale]].
 
=== La carriera politica ===
Unanimemente considerato il precursore del genere Commedia sexy anni 70, con protagonisti del calibro di [[Pippo Franco]], [[Alvaro Vitali]] e [[Lino Banfi]], è stato chiamato anche "il [[Tinto Brass]] del Medioevo" o "il [[Riccardo Schicchi]] dello Stilnovo".
==== Deputato, senatore e vicepresidente con Eisenhower ====
Il suo capolavoro è certamente il [[Decameron]], raccolta di cento racconti erotici, dove il monaco pervertito di turno tenta di insidiare la giovane novizia di turno, e spesso riesce nel suo intento. La particolarità sta nel fatto che la pulzella, o la [[suora|suorina]], o la madre superiora, non è mai riottosa, tutt'altro, non vede l'ora di accogliere le richieste del protagonista maschile. Data l'evidente piattezza della narrazione e la conseguente prevedibilità della trama, i racconti piacciono solo agli arrapati cronici.
La sua carriera politica iniziò nel [[1946]] quando fu eletto alla [[Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America|Camera dei Rappresentanti]] per il [[Partito repubblicano USA|partito repubblicano]]. Sfruttando le sue capacità di attrazione dell'elettorato e la sua fama di [[anticomunismo|anti-comunista]], Nixon salì rapidamente nella gerarchia del partito, e nel [[1950]] ottenne un seggio al [[Senato degli Stati Uniti d'America|Senato]]. Dopo altri due anni (a soli trentanove anni di età), nel luglio [[1952]] fu scelto dal partito repubblicano come candidato alla vicepresidenza a fianco di [[Dwight Eisenhower|Eisenhower]].
L'unica particolarità degna di nota è che nell'omonima novella, il Boccaccio inserisce sotto il falso nome di Fra Cipolla il suo maestro e ispiratore [[er Cipolla]], alias Da Onion.
 
La scelta non fu priva di polemiche: a settembre dello stesso anno il ''[[New York Post]]'' pubblicò un articolo secondo il quale alcuni contribuenti della campagna elettorale avevano costituito un fondo segreto in contanti per le spese personali di Nixon. Questi però si difese con energia, facendo svolgere una verifica contabile indipendente che dimostrò l'infondatezza delle insinuazioni e, soprattutto, comparendo in televisione (il [[23 settembre]] [[1952]]) per rispondere direttamente alle accuse, con un intervento appassionato e pieno di retorica, che passò alla storia come il "discorso di Checkers" e che accrebbe notevolmente la sua popolarità.<ref name="vp">{{cita web|url=http://www.nixonlibrary.gov/thelife/apolitician/thevicepresident.php|titolo=The Vice President|opera=The Life|accesso=18-07-2008|editore=Richard Nixon Presidential Library}}</ref> <ref>Checkers era il nome del cocker spaniel di Nixon, ricevuto in regalo insieme agli altri contributi della campagna elettorale. Durante il suo intervento televisivo, Nixon affermò che non avrebbe restituito il cane perché le sue figlie lo adoravano.</ref> Alle elezioni presidenziali del 1952, Eisenhower e Nixon furono eletti rispettivamente presidente e vicepresidente degli Stati Uniti, battendo i loro concorrenti di sette milioni di voti.<ref name="vp"/>
==Curiosità==
*"Boccaccio" in [[Cosenza|lingua cosentina]] significa "barattolo"
 
Nixon diede alla carica di vicepresidente maggiore rilievo che in passato,<ref name="vp"/>, interpretando il suo ruolo in modo incisivo e consolidando la sua statura di uomo politico in patria e all'estero. Particolarmente importanti furono in questo contesto i numerosi viaggi all'estero compiuti insieme alla moglie, per raccogliere sostegno alle politiche degli Stati Uniti durante la [[Guerra fredda]]. Tra gli altri è da ricordare la visita in [[Unione Sovietica]] nel [[1959]], per l'inaugurazione dell'Esposizione Nazionale Americana a [[Mosca]]: il [[24 luglio]], girando per la fiera con il segretario generale sovietico [[Nikita Chruščëv]], i due si fermarono presso il modello di una cucina americana e ingaggiarono, in maniera improvvisata, il famoso "[[dibattito in cucina]]" sui meriti del [[capitalismo]] rispetto al [[comunismo]].<ref name="vp"/>
{{scrittori}}
 
[[Categoria:scrittori]]
Al termine del secondo mandato di Eisenhower, Nixon si candidò alla presidenza, ma nelle [[Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 1960|Elezioni Presidenziali del '60]] fu sconfitto dal [[Partito democratico USA|democratico]] [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]]. Alcuni sostengono che siano state queste le prime elezioni nelle quali il vantaggio finale del candidato vincente sia stato deciso dal duello televisivo che oppose i contendenti pochi giorni prima delle elezioni: Kennedy riuscì a prevalere perché più telegenico, accattivante e sicuro di sé, mentre Nixon fu penalizzato dal colore della giacca e dal suo volto tirato e sudato, per il suo stato di salute non ottimale (nelle ore precedenti era stato colpito da una forte febbre) e per il rifiuto di ricorrere ai truccatori<ref>{{en}} {{cita web
|autore= Erika Tyner Allen
|url= http://www.museum.tv/archives/etv/K/htmlK/kennedy-nixon/kennedy-nixon.htm
|titolo= Kennedy-Nixon Presidential Debates, 1960
|accesso= 19-3-2008
|editore= The Museum of Broadcast Communications
|data=
}}</ref>.
 
Nel [[1962]] si candidò alla carica di [[Governatore (burocrazia moderna)|governatore]] della [[California]], ma fu di nuovo sconfitto.
 
==== La "promessa elettorale" del 1968 ====
[[File:NIXONcampaigns.jpg|right|thumb|240 px|Nixon a [[Filadelfia]] durante la campagna elettorale, luglio 1968]]
Superata la tentazione di abbandonare la vita politica, in occasione delle [[Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 1968|Elezioni presidenziali del 1968]] riuscì a tornare protagonista della scena politica ottenendo la ''nomination'' per il suo partito. L'allora presidente in carica, democratico [[Lyndon B. Johnson]], evitò di ricandidarsi alla presidenza mentre era in forte vantaggio nei sondaggi allo scopo dichiarato di dedicarsi interamente alle trattative in corso per la pacificazione del Vietnam. La rimonta e il successo di Nixon fra i Repubblicani possono essere parzialmente attribuiti alla forte confusione politica, aggravata dall'assassinio di [[Robert Kennedy]] dopo la sua vittoria alle Primarie del [[Partito Democratico (Stati Uniti)|Partito Democratico]] nel giugno del '68.
[[File:NIXONSandREAGANS.jpg|200 px|thumb|[[Ronald Reagan]] e la moglie [[Nancy Reagan|Nancy]] con Nixon e la ''First Lady'' Pat Nixon, luglio 1970]]
Durante la campagna elettorale, Nixon fece appello a quella che lui chiamava la "[[maggioranza silenziosa]]" degli Americani socialmente conservatori, che non amavano la [[controcultura]] [[hippie]] e le manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Nixon promise all'elettorato una "pace con onore", e pur senza mai affermare esplicitamente di poter vincere la guerra, disse che la nuova leadership avrebbe posto fine al conflitto e conquistato la pace nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]] (''"New leadership will end the war and win the peace in the Pacific"''). Non spiegò nei dettagli il suo piano per cessare la guerra in Vietnam, spingendo il candidato democratico [[Hubert Humphrey]] a dichiarare che Nixon doveva avere qualche "piano segreto". Nixon in realtà non usò mai il termine "piano segreto", tuttavia non negò le parole usate da Humphrey, che divennero subito il tema centrale della campagna elettorale. Nixon sconfisse Humphrey con un margine inferiore all'1% nel voto popolare, e fu accusato dai suoi critici di aver abilmente impostato la campagna elettorale sul fantomatico "piano segreto" per mettere fine alla guerra. Alcuni giornali l'indomani titolarono: "La più grande resurrezione dai tempi di Lazzaro"; egli vinse facilmente anche le elezioni del [[7 novembre]] [[1972]], che lo vedevano opposto a [[George McGovern|McGovern]], considerato troppo vicino ai movimenti della nuova sinistra. In tale contesto, Nixon prevalse sull'avversario democratico con un distacco di quasi 24% nel voto popolare, il quarto margine più elevato nella storia delle elezioni statunitentsi.
[[File:Elvis-nixon.jpg|220 px|thumb|Nixon con [[Elvis Presley]], dicembre 1970]]
 
==== La presidenza ====
Nixon, assieme al Segretario di Stato [[Henry Kissinger]], diede una svolta alla politica estera americana, incentrata ancora sulla [[Dottrina Truman]] e su un mondo strettamente bipolare; essi si fecero portatori di una [[realpolitik]] per la quale gli [[Stati Uniti d'America|USA]] sarebbero intervenuti con azioni militari solo se gli interessi americani fossero stati realmente in gioco. Essi quindi combinarono ingerenze strategiche negli affari interni di numerosi Paesi, in particolare in [[America Latina]] (ad esempio Nixon sostenne segretamente il colpo di Stato del generale [[Augusto Pinochet]] contro l'allora Presidente cileno [[Salvador Allende]] attraverso la [[Central Intelligence Agency|CIA]]), con politiche innovative di distensione e di dialogo con le altre potenze mondiali ([[Unione Sovietica]] e [[Cina]]).
 
In politica interna, Nixon mantenne una linea di equilibrio, fondendo la retorica conservatrice e l'utilizzo di ogni prerogativa presidenziale (''Imperial Presidency'') con un approccio liberale nel campo dei diritti civili e dell'iniziativa economica.
 
Fra gli eventi più importanti della sua presidenza si ricordano:
* Il ritiro graduale dalla [[guerra del Vietnam]] (iniziata dal suo predecessore democratico [[Lyndon B. Johnson|Johnson]]).
* Le missioni [[Luna|lunari]] [[Programma Apollo|Apollo]].
* L'abbandono nel [[1971]] dello [[standard aureo]] per il [[dollaro USA|dollaro]], ovvero l'abolizione della convertibilità del dollaro in oro, ed una notevole riduzione dell'inflazione duranti i primi anni '70.
* La normalizzazione dei rapporti con la [[Repubblica Popolare Cinese]] che fu riconosciuta dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel [[1971]] al posto della [[Repubblica Cinese]] di [[Taiwan]].
* La più significativa riforma delle politiche ambientali dai tempi di Theodore Roosevelt.
* La firma a [[Mosca (Russia)|Mosca]] del trattato per la limitazione delle armi strategiche ([[SALT]]), con [[Leonid Breznev]].
 
{{quote|Ho concluso un accordo per porre fine alla guerra e portare una pace onorevole nel Vietnam e nel Sud-Est asiatico.|Il 23 gennaio 1973 i rappresentanti degli Stati Uniti, del Vietnam del Nord, del Vietnam del Sud e i vietcong firmarono il cessate il fuoco. Nixon dichiarò, verso il popolo americano, il ritiro delle truppe americane e la restituzione dei prigionieri di guerra. Ciononostante lasciò aperte molte questioni che provocarono il riaccendersi dei conflitti nella regione.}}
 
Abile quanto intemperante di carattere (anche a causa dell'atteggiamento ostile nei suoi confronti della stampa), nel [[1974]] fu coinvolto nello scandalo [[Watergate]] e costretto a dimettersi, dal momento che la Camera dei Rappresentanti stava per dare via libera all'inizio di una procedura di ''[[impeachment]]'' (rimozione) nei suoi confronti. Gli successe il suo secondo vicepresidente, [[Gerald Ford]].
[[File:Andreotti_Sinatra_Nixon.jpg|thumb|[[Giulio Andreotti]], [[Frank Sinatra]] e Nixon nel 1973 durante una festa alla [[Casa Bianca]]]]
 
==== Una "presidenza imperiale" ====
<<Continuare la mia battaglia personale nei mesi a venire per difendermi dalle accuse assorbirebbe quasi totalmente il tempo e l'attenzione sia del presidente sia del Congresso, in un momento in cui i nostri sforzi devono essere diretti a risolvere le grandi questioni della pace fuori dai nostri confini e della ripresa economica combattendo l'inflazione al nostro interno. Ho deciso perciò di rassegnare le dimissioni da presidente con effetto a partire dal mezzogiorno di domani.>> Con questo discorso alla nazione, Nixon rassegnò le dimissioni l'8 agosto 1974, senza tuttavia ammettere la sua colpa, al fine di sottrarsi al procedimento di "impeachment", ovvero lo stato di messa in accusa del presidente, provocato dal suo coinvolgimento nello scandalo Watergate.
La presidenza di Richard Nixon fu oggetto di critiche soprattutto per il suo uso spregiudicato del potere, tant'è che essa venne definita come "imperiale"; Nixon fu accusato di aver allargato a dismisura i suoi poteri, stravolgendo di fatto la Costituzione. In politica estera come in politica interna faceva un uso massiccio dei servizi segreti: infatti, fece spiare molti dei suoi collaboratori (per questo venne additato come paranoico) ed ebbe un ruolo di primo piano nell'ostacolare le indagini sul [[Watergate]]. In realtà l'aumento dei poteri della presidenza era un processo già in atto dalla presidenza di [[Franklin D. Roosevelt]], ed aveva raggiunto dei picchi simili durante l'amministrazione di [[Lyndon B. Johnson]].
 
=== Gli ultimi anni ===
[[File:FordNixonKissingerHaig.gif|right|270px|thumb|[[Henry Kissinger]] discute con il Presidente Nixon, [[Gerald Ford]] e Alexander Haig nel [[1973]]]]
Lasciata la Presidenza, Nixon si dedicò alla cura della biblioteca che porta il suo nome, e nel corso degli anni riuscì a riprendere un certo ruolo nell'amministrazione americana come apprezzato consigliere di politica estera. Morì nel [[1994]] all'età di 81 anni a causa di un [[ictus]], assistito dalle figlie. Al funerale, svoltosi in forma privata davanti alla sua abitazione, parteciparono varie personalità, fra i quali l'amico e collaboratore Kissinger, che gli dedicò un commovente ricordo. L'allora presidente [[Bill Clinton]], con un gesto a sorpresa, ordinò di mettere a mezz'asta tutte le bandiere nazionali nel paese e chiese che gli fossero resi gli onori militari. Nel suo discorso di addio, Clinton affermò che l'ex capo di stato aveva pagato un prezzo superiore alle sue colpe, invitando la nazione a riconciliarsi con il suo passato e con la figura stessa di Richard Nixon.
 
==Soprannomi==
 
A seguito dei mezzi sleali usati da Nixon nella campagna elettorale che lo defenestrò dal seggio al Congresso, il deputato Douglas lo ribattezzò [[Tricky Dick]] (Riccardino il trucco) e questo appellativo (o quello, equivalente, di Dick the Trick) lo seguì per tutta la carriera politica, ed anche dopo<ref>Nel film [[Frost/Nixon - Il duello]] si dà conto di una domanda a sorpresa che Nixon rivolse all'inesperto intervistatore britannico Frost a due secondi dall'inizio della trasmissione in diretta dell'intervista, per acquisire su di lui un vantaggio in self control dinanzi al pubblico.</ref>.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza= Ordine al merito della Repubblica Italiana
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|luogo=[[3 dicembre]] [[1988]]<ref>{{cita web
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|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=16207&iddecorato=15787
|titolo=Onorificenze
|accesso=25-11-2007
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}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Membro di I Classe dell'Ordine del Nishan-e-Pakistan
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}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Teoria del pazzo]]
* [[Watergate]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons|q}}
 
{{PresidentiUSA|predecessore=[[Lyndon B. Johnson]]|periodo=[[1969]]-[[1974]]|successore=[[Gerald Ford]]}}
{{VicePresidentiUSA|predecessore=[[Alben William Barkley]]|periodo=[[1953]]-[[1961]]|successore=[[Lyndon B. Johnson]]}}
{{USRepPresNominati}}
 
{{Portale|biografie|politica}}
 
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce OMRI]]
[[Categoria:Personalità legate a New York]]
[[Categoria:Personalità statunitensi della Seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Politici del Partito Repubblicano (Stati Uniti)]]
[[Categoria:Presidenti statunitensi]]
[[Categoria:Rappresentanti statunitensi eletti dalla California]]
[[Categoria:Senatori statunitensi eletti dalla California]]
[[Categoria:Ufficiali della US Navy]]
[[Categoria:Vicepresidenti statunitensi]]
 
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[[als:Richard Nixon]]
[[an:Richard Nixon]]
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