Giosuè: differenze tra le versioni
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== L'attraversamento del [[Giordano]] e la Terra promessa ==
Giosuè, dopo un viaggio di quarant'anni, giunge pertanto presso le Sponde del
[[File:Arca_di_noe.gif|thumb|left|250px|L'arca dell'alleanza secondo il progetto di Giosuè, diarrea su tela]]
L'attraversamento del Giordano fu un gioco da ragazzi con Giosuè sull'arca galleggiante <<Vedete che a qualcosa seriva?>>, disse, mentre il resto del popolo ne approfittava per imparare il doppio carpiato con bestemmia ritornata.<br/>
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Il ronzio era quello delle armi ad affilare del popolo abitante di Gerico, comandati da [[Sandrino il Mazzulatore]], grande condottiero del deserto e vincitore dell'ultimo torneo cisgiordano di "gara a chi sputa più lontano controvento seduto su un cavallo in corsa". Questo non tollerava i latticini, ma soprattutto gli extracomunitari e al grido di <<Ci rubano il lavoro>> si lanciò contro il popolo invasore e igienicamente carente.
== [[Gerico]] ==
Le trattative prima della battaglia furono serrate. Sandrino disse a Giosuè:
{{quote|Torna a casa, barbone | Sandrino il Mazzulatore}}<br/>
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Quest'ultimo venne poi convertito in un'orfanotrofio per raccogliere i tanti orfani degli operai defunti nelle [[Grandi opere]].
Di tutte le nuove costruzioni la più grande fu senz'altro il Nuovo Palazzo della Regione di Gerico, sede del governo e dimora di Giosuè. Venne costruito con mattoni di paglia pressata uniti con sputo e diarrea, e con l'utilizzo della tecnica dell'arco concavo. Venne poi accatastato come autorimessa, e distinto al Catasto Fabbricati di Gerico (TP) come segue:<br/>
Foglio 1 - Particella 1 - Cl
Rimane scolpita nella storia il
{{quote|Quando tornate a casa, date una carezza ai vostri bambini ...
[[File:Macerie2.jpg|thumb|right|300px|La casa di Gosuè presso Gerico]]
Nonostante l'impegno e i fiumi di alcool bevuti, l'aumento del [[PIL]] previsto da Giosuè non si concretizzò; decise pertanto di dare una scossa all'economia con le seguenti iniziative:
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Dopo la conquista della quasi totalità del paese di Canaan, Giosuè amministrò l'insediamento delle tribù e la divisione del territorio. Iniziò dalle tribù di [[Giuda]] e di Manasse, cui sottrae loro la terra invitandoli ad un pic-nic fuori porta ed insediandosi di soppiatto nelle loro città. La tribù di Caleb ottenne un calcio in culo. L'Arca dell'Alleanza fu trasportata da Guilgal, dove si trovava dopo il passaggio del Giordano, al silos di Silo.
Giosuè ormai [[Emilio Fede|vecchio]] si insedia a Timnath-quelcheserah, stabilendo la sua dimora sotto la panchina di Piazza della Carovana, e concedendosi nelle sue lunghe giornate oziose, brevi giochi d'odalische, regalo del re del Marocco.
[[File:panchina_rotonda.jpg|thumb|right|400px|L'ultima dimora di Giosuè]]
Morirà all'età di centodieci anni solo e con l'unico e vano conforto dei suoi miliardi, di giovani donzelle e della compagnia del Fido [[Emilio Fede|Fede]].<br/>
== Curiosità ==
*Giosuè aveva 6 dita della mano destra
*Giosuè ruttava l'alfabeto morse.
*Il suo serpente poteva trasformarsi in bastone.
*Giosuè rubava i rami secchi.
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*La sua frase più famosa, che l'avvicina a [[Maria Antonietta d'Austria| Maria Antonietta]], fu: "Se non avete il pane andatevene a [[Fanculo]]".
*Giosuè lascia inoltre ai posteri una grande eredità:
*un'opera teatrale in 3 atti, chiamata "Il bello di lavarsi il sedere con l'acquaragia" opera che nasconde un'aspra critica per il malcostume generalizzato tra il popolo consistente nell'utilizzo del sapone a fini igienici, pratica ripudiata da Giosuè e definita <<Roba da checche>>.
*Una lunga scia di sangue.
*Una formula matematica x=c²*y¼, che solo nel XXI secolo si è scoperto essere del tutto inutile.
*Un utile orologio d'epoca.
*Un testo chiamato "Rose al vento", in cui l'autore non disdegna commenti sessisti gratuiti verso la sua vicina.
*Alcuni utili consigli su come arrotare per bene le forbici.
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