Giosuè: differenze tra le versioni

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{{Cit|Ci rubano il lavoro!|[[Palestinesi]] sul [[ebrei|popolo ebraico]]}}
 
'''Giosuè''' ([[Alessandria]] [[1556]] a.C. - [[Canaan]] [[1454]] a.C.) è un personaggio [[Bibbia|biblico]] che successe a [[Mosè]] alla guida del popolo [[ebreo]]. Di mestiere era [[schiavo]], ma aveva l'[[hobby]] della [[tromba]], e suonava nel [[dopolavoro]] [[FNME|Ferroviarioferroviario]] di [[Luxor]]. È più celebre come [[alter ego]] di [[Gesù]] nelle [[bestemmie]].
 
== Infanzia e successione a Mosè ==
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Nonostante gli [[egizi]] non se lo calcolassero minimamente, Giosuè decise ugualmente di mettersi dalla parte del [[Faraone]], rilevando le difficoltà di una fuga nel [[deserto]] di un popolo di decine di migliaia di persone. Si recò dunque a [[Palazzo Madama]] con l'intento di fare la [[spia]] non già sull'autore dei furti, ancora latitante, ma su Mosè e sulla sua idea di sottrargli gli schiavi al fine di farli propri.
Il calcio sui denti che ricevette alla porta d'entrata del Palazzo gli ricordò che uno schiavo non poteva avvicinarsi al Faraone, né a Palazzo, né parlare con la bocca piena o vuota; decise pertanto di ritornare sui propri passi e accollarsi questo difficile compito: guidare il popolo ebraico nella lunga camminata verso la ''[[Terraterra promessa]]'', un mondo diverso dove poter continuare a coltivare i propri interessi.
[[File:Baracca_in_rovina.jpg|thumb|right|300px|La casa di Giosuè.]]
I primi giorni della grande fuga furono uno spasso. L'arsura bruciava le gole e permetteva un'ottima sudorazione. Si era poi fatto strada all'interno della comitiva, sfruttando l'ascensore sociale e scalando i vari gradi del cursus honorum che al momento consistevano sostanzialmente in:
* [[Capracapra]];
* [[Bovino|Bovebove]] che tira i carretti;
* [[Carro di buoi|Carretticarretti]];
* [[Schiavoschiavo]] liberato;
* Vice-Mosè;
* [[Mosè]];
* Mosè [[Ebbrezza|ubriaco]];.
Partendo da una carica di [[Vittorio Sgarbi|capra]], ereditata dal padre Nun, della tribù dei [[Framerate]], con un furbo quanto squallido intrigo riuscì a scavalcare i buoi dando loro la [[colpa]] dell'aumento del costo della [[benzina]], i carretti bruciandoli, gli schiavi sputandoli, e giungendo così all'ambita carica di Vice-Mosè, che consisteva nell'accompagnare il capo annuendo ad ogni sua frase, ridere ad ogni sua battuta e sgomitare con gli altri Vice-Mosè: [[Emilio Fede|Fede]], Efraim, [[Bondi]].<br />
Di lì in poi fu tutto in discesa, a parte la strada che lo portava verso la Terra Promessa, compresa quella per la cima del [[Monte Sinai]]. Lì accompagnò Mosè, rallegrandosi però sul fatto che gli altri non si sarebbero divertiti senza di lui.<br />
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[[File:Triciclo_con_ruota_quadrata.jpg|thumb|right|250px|Un giovane Giosuè piange nel provare le ruote rotonde.]]
L'[[inflazione]] paventata dagli [[economisti]] pessimisti non toccò minimamente il popolo; d'altronde la [[CrediEuroNord]] era fallita, e tutti i risparmi del popolo erano volati in [[Mozambico]], passando proprio per l'Egitto. Il [[Culo|televisore]] mostrato dal direttore della banca dall'[[aereo]] in [[volo]] era visibile ad occhio nudo anche da Giosuè, il quale facendo spallucce e osservando una cartina disse:<br />
{{quote|Il Mozambico è qui dietro, facciamoci un salto. D'altronde l'[[Africa]] è tutta in discesa.| Giosuè}}<br />
Fu definito da alcuni un capo illuminato, per l'acume nelle scelte, il suo polso fermo e per quel bagliore che emanava quando il suo popolo decise di dargli fuoco.<br />
Scampato il pericolo, fu salvato dalla [[campanella]] e dall'arrivo alla [[Terra promessa]].
 
== L'attraversamento del [[Giordano]] e la [[Terra promessa]] ==
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Giunti però alla Terra promessa, questa si rivelò diversa da quanto immaginato dal popolo.
Secondo quanto aveva detto [[Mosè]], il popolo si aspettava di trovare nella Terra Promessa (TP) fiumi di latte e miele. Invece trovò sassi, ortiche e borgiacche, e poi la Palestrina era una [[palestra]] troppo piccola per entrarci tutti. Ed il popolo chiese a Giosuè di mantenere la promessa fatta da [[Dio]] a Mosè e dargli fiumi di latte e miele. Giosuè, che non aveva sentito la promessa, né riteneva fossero possibili fiumi di latte, [[Ateismo|né credeva in Dio]], sentenziò:
{{quote|Manca ancora poco, svoltiamo quell'angolo e ci siamo. Sento già il ronzio delle api. | Giosuè}}<br />
[[File:Deserto_bianco.jpg|thumb|right|250px|La nuova casa di Giosuè presso la Terra promessa.]]
Il ronzio era quello delle armi messe ad affilare del popolo abitante di [[Gerico]], comandati da Sandrino il Mazzulatore, grande condottiero del deserto e vincitore dell'ultimo torneo [[cisgiordania |cisgiordano]] di "''[[Chi sputa più lontano|gara a chi sputa più lontano controvento seduto su un cavallo in corsa]]''". Questo non tollerava i latticini, ma soprattutto gli [[extracomunitari]] e al grido di <<''Ci rubano il lavoro''>> si lanciò contro il popolo invasore e igienicamente carente.
 
== [[Gerico]] ==
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[[File:Persona con fionda gigante.JPG|thumb|left|250px|La catafionda.]]
 
La [[battaglia]] fu lunga e sanguinosa. I due capi si affrontarono a viso aperto, Sandrino nella sua lucente [[canottiera]], pezzata qua e là di paurose macchie rosso [[rubino]], ricordo delle precedenti mangiate allaa "''La Gallina che fuma''", Giosuè intento a sudare all'interno della sua tenda protetto dalla moltitudine dei suoi uomini, i quali, ben più numerosi degli avversari, li sopraffecero con la pura forza numerica e con l'insensato [[menefreghismo]] di Giosuè per la vita umana in generale, e dei suoi uomini in particolare.<br />
La città venne perciò conquistata e Giosuè portato in trionfo tra lanci di [[fiore|fiori]], schiaffi e sputi. Nonostante le fatiche della battaglia, il condottiero non perse tempo e si apprestò a compiere la tanto voluta riforma del [[grano]].
Il [[soldi|grano]] in realtà non c'entrava un emerito, ma era una buona scusa per ricevere aiuti dall'Europa e coprire di [[cemento]] la verdeggiante Gerico, secondo il detto <<''Mattone è sempre affarone''>>. In pochi mesi progettò la costruzione di:
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Foglio 1 - Particella 1 - Cl C/6 - [[mq]] 18.000 - Rendita Catastale 7,6 [[Euro|euri]]<br />
Rimane scolpito nella storia il discorso per l'inaugurazione del Palazzo, pronunciato dal balcone dello stesso:
{{quote|Quando tornate a casa, date una carezza ai vostri bambini... Ma cos'è questo odore di merda? | Giosuè}}<br />
[[File:Macerie2.jpg|thumb|right|300px|La casa di Giosuè presso Gerico.]]
Nonostante l'impegno e i fiumi di [[Alcol etilico|alcol]] bevuti, l'aumento del [[PIL]] previsto da Giosuè non si concretizzò; decise pertanto di dare una scossa all'economia con le seguenti iniziative:
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*spendere metà del [[PIL|prodotto interno lordo]] in [[corso di formazione|corsi di formazione]] per i suoi ministri tenuti da sua [[moglie]];
*costituire corsi di formazione per insegnare a costituire corsi di formazione;
*dare la [[colpa]] a Mosè;
*[[Rutto libero|ruttare]] e fare battute a sfondo erotico;
*investire nel [[mattone]].
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La strategia non andò in porto. Giosuè decise pertanto di lasciare Gerico, ormai decadente, per andare a conquistare qualche altra città.
Gerico venne rasa al suolo ed una maledizione venne pronunciata contro tutti i suoi abitanti:
{{quote|Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio. E con il peperoncino e un po' d'insaléta ti protegge la Madonna dell'Incoronéta; con l'olio, il sale, e l'aceto ti protegge la Madonna dello Sterpeto; corrrrrno di bue, latte screméto, proteggi questa chésa dall'innominéto.| Giosuè (forse).}}<br />
 
== Installazione delle Tribù ==
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Di lì in poi fu un assalto continuo alle città fortificate [[cananei|cananee]]. La tecnica d'assalto era costituita dall'utilizzo di grandi [[torre d'assedio|torri d'assedio]] formate esclusivamente da uomini posti l'uno sopra l'altro, a sfidare [[forza di gravità]] e frecce nemiche, nonché teste d'[[ariete]] per lo spuntino.
Dopo la conquista della quasi totalità del paese di [[Canaan]], Giosuè amministrò l'insediamento delle tribù e la divisione del territorio. Iniziò dalle tribù di [[Giuda]] e di Manasse, cui sottrasse la terra invitandoli ad un [[pic-nic]] fuori porta, insediandosi di soppiatto nelle loro città e mettendo i piedi sul tavolo. La tribù di Caleb ottenne un calcio in culo. L'[[Arca dell'Alleanza]] fu trasportata da Guilgal, dove si trovava dopo il passaggio del Giordano, al silos di Silo. Il profumo di carogna si apprezzava da chilometri.
Giosuè ormai [[Emilio Fede|vecchio]] si insedia a Timnath-quelcheserah, stabilendo la sua dimora sotto la panchina di Piazza della Carovana, e concedendosi nelle sue lunghe giornate oziose brevi giochi d'odalische, regalo del [[Mu'ammar Gheddafi|re]] della [[Libia]].
[[File:panchina_rotonda.jpg|thumb|right|400px|L'ultima dimora di Giosuè.]]
Morirà all'età di centodieci anni solo e con l'unico e vano conforto dei suoi miliardi, di giovani donzelle e della compagnia del Fido [[Emilio Fede|Fede]].<br />
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== Curiosità ==
*Giosuè aveva 6 dita della mano destra; appartenevano ad un suo [[schiavo]].
*Giosuè [[rutto|ruttava]] l'in [[alfabeto morse]].
*Era solito pulirsi lo spazio in mezzo alle dita dei piedi con le dita delle mani, per poi odorarsele.
*Il suo serpente poteva trasformarsi in bastone.
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#Un utile orologio d'epoca.
#Un testo chiamato "''Rose al vento''", in cui l'autore non disdegna [[Maschilismo|commenti sessisti gratuiti]] verso la sua vicina di casa.
#Alcuni utili consigli su come arrotare per bene le [[forbici]].
 
== Voci correlate ==