Gensomaden Saiyuki: differenze tra le versioni

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Per quanto riguarda il suo ruolo ufficiale e le sue mansioni, occorre dire che Sanzo è il custode del '''[[kamasutra|Sutra del cielo demoniaco]]''', nonché l’arrapatore ufficiale delle [[fungirl]], le quali passano intere giornate a scrivere [[funfiction]] [[yaoi]] che lo vedono protagonista in tutte le posizioni del [[kamasutra|Sutra del Cielo demonicaco]] con tutti i personaggi maschili della serie comparsi per più di di 0.5 fotogrammi,con coloro che sono già morti e con coloro che ancora devono nascere. Farsi vedere in giro accompagnato solo da Graziose Battone o Baldi Giovani e scegliere, tra tutte le armi disponibili in commercio, proprio una [[pistola]] lunga 8 cm e mezzo, non aiuta la sua causa.
 
*'''Son Goku'''
 
{{Cit|Sanzo, ho fame! Posso mangiare questo succulento porcello?|[[Son Goku]] su Giuliano Ferrara}}
 
Simpatico demone-[[scimmia]], Son Goku è il discepolo/figlio adottivo/[[animale da compagnia|animale domestico]]/schiavo personale del venerabile Sanzo, nonché l’unico essere vivente che ancora lo sopporta. Questo bel rapporto [[Spongebob]]/Patrick, così forte e profondo da far dubitare molte [[fungirl]] della sua [[pedofilia|vera natura]], inizia il bel giorno in cui l’[[Germano Mosconi|iracondo monaco]] decise di lasciare il suo monastero e il suo [[Verona|paese]] per andare a cercare le ceneri di [[Kurt Cobain]]. Fallendo nel suo tentativo, si accontenta di portarsi a casa il premio di consolazione: uno scimmiotto rimasto al gabbio per [[500]] anni, allo scopo di addestrarlo a uccidere chiunque sostenga che il [[Kamasutra|Sutra del cielo demoniaco]] era stato in realtà scritto nel [[trettro]] millenni Avanti Sanzo dall'[[Omino Sentenzioso]]. Purtroppo per lui, però, il piccolo Goku non è molto incline all’[[omicidio]], preferendo di gran lunga dietetiche cene in compagnia dei suoi [[nemici]] storici: [[Giuliano Ferrara]] e [[Platinette]].<br />
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*'''Cho Hakkai'''
 
{{Cit|Sono un demone!|[[Cho Hakkai|Hakkai]] su se stesso}}
{{Cit|Sì sì, come no!|[[Infermiere|L’infermiere del manicomio criminale prima di iniettare la morfina al suo paziente]]}}
 
Ovviamente non poteva mancare [[mafioso|l'uomo dai sani valori di origine siciliana]], che con la scusa di essere cresciuto in un orfanotrofio, decide di figliare con la propria sorella gemella, [[canna|Kanna]] (di nome e di fatto, a quanto pare. Perché? Continuate a leggere…).<br />
La dolce sorellina, un bel giorno decide di volerlo fare strano e si lascia prender... catturare da un [[Antonio Socci|demone-lombrico]], dando la colpa alla povera [[CL|tribù]] del suddetto, la quale viene brutalmente sterminata a colpi di lupara dallo stesso Cho Gono (ma non si chiamava Hakkai? Sì ma è complicata la storia, è un a questione di nomi, contronomi, soprannomi, nei clan mafiosi si usa così).<br />
Dicevamo che Kanna, distrutta dal dolore per essersi spezzata un'unghia durante il salvataggio, decide di [[suicidio|togliersi la vita]] con un [[Art Attack|taglierino da disegno]]. Gono, sconvolto dal fatto che la gemella abbia avuto un taglierino dai genitori e lui no, viene colpito da una paralisi facciale che lo costringe a sorridere senza riposo alcuno. Il poveretto, resosi conto di non poter più andare in giro a chiedere il [[pizzo]] con quella faccia da [[culo]], decide così di abbandonare la malavita e darsi alla latitanza, prendendo il nome di Cho Hakkai. Questo fatto, tuttavia, non sarà privo di conseguenze per il giovane picciotto, che da ora e per sempre soffrirà di schizofrenia cronica, con sporadiche degenerazioni in follia vera e propria.<br />
Celebre è, infatti, la sua tendenza a strapparsi dal lobo dell'orecchio destro tre orecchini di [[metallo]] e a correre in tondo urlando '''"Sono un demone!"''' a ripetizione, o almeno fino a quando un'anima pia non decida di rimettergli gli orecchini fingendo di aver paura. L'arma di Cho Hakkai è il Ki, l'energia spirituale che può essere concentrata in [[pene|una sola parte del corpo]]. Hakkai spesso la utilizza per la sua paralisi facciale, in modo da attenuare un poco l'innaturale contrazione dei muscoli labiali.
 
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