Gelindo Bordin: differenze tra le versioni

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Trasferitosi al centro federale di Tirrenia, insieme ad un gruppo di altri atleti sfigati come [[Alessandro Lambruschini]] e Giuseppe Miccoli, conosce quella che sarà la sua fidanzata storica per anni: [[Orlando Pizzolato]].
Nel [[1986]] a Stoccarda conquista l'oro per distacco (della retina) proprio ai danni di Pizzolato, che riuscirà comunque ad arrivare secondo percorrendo gli ultimi metri grazie alla scia di sudore lasciata da Gelindo.
L’anno dopo ai Campionati Mondiali di [[Roma]] l’atleta veneto conquista un bellissimo [[bronzo]] a soli dieci secondi dall’argento di un anonimo [[negronero]] gibutiano; l’oro va a un venditore di monili keniano che quel giorno non aveva concluso affari a Lido di Ostia. Bordin si troverà a lottare di nuovo con questi due scarsissimi ominidi africani qualche anno dopo, in occasione dei Giochi Olimpici di Seoul, ma il risultato non sarà esattamente lo stesso!
Nella primavera del [[1988]] ottiene la migliore prestazione italiana con il quarto posto nella maratona di [[Boston]].
 
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[[Domenica]] [[2]] [[ottobre]]: mentre tua [[nonna]] prepara le lasagne, il nostro [[eroe]] si appresta a ricevere il pettorale per prendere il via alla competizione. Presentatosi per sbaglio al padiglione delle [[paraolimpiadi]] viene rimandato indietro dagli organizzatori, non prima di averlo trattenuto per gli accertamenti del caso. Colazione a base di stanozololo (gentilmente concesso da [[Ben Johnson]] conosciuto la sera prima), e installazione sottocutanea dell'apparecchiatura "come ti succhio l'acido lattico®" da parte del dott. Morte. Prodotto brevettato, diffidate dalle imitazioni.
Sono 124 gli atleti al via, quasi tutti negrineri{{citnec|}}. Fino al trentasettesimo chilometro non succede praticamente nulla: c'è chi parla di [[calcio]], chi fa una partitella a carte, chi si fuma uno [[spinello]] e chi legge il regolamento della maratona. Gelindo, consapevole di essere poco piacevole alla [[vista]], approfitta di alcuni vantaggi non trascurabili. Il pubblico lungo il percorso non lo guarda, tantomeno i giudici; può liberamente indossare quelle scarpette rosa con paillettes che gli piacciono tanto e contemporaneamente cospargere di [[vasellina]] parte del tracciato, imboccare la scorciatoia suggerita dal preparatore atletico e prendere il [[taxi]] direzione traguardo. Facile no?
Gli unici a tenere il passo risultano essere gli ominidi africani già citati in precedenza. In prossimità dello [[stadio]] olimpico casualmente ricevono due avvisi: al gibutiano viene notificata una multa da parte di [[Equitalia]], al venditore di monili l'appalto esclusivo per gestire i propri affari su tutto il litorale laziale.
Gelindo taglia il traguardo con relativa facilità....