Gata Carogna: differenze tra le versioni

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[[File:Gatto orrendo.JPG|right|thumb|320px|La sola vista della '''Gata Carogna''' interrompe le [[Gravidanza|gravidanze]] e devia le comete.]]
 
La '''Gata Carogna''' è una creatura ripugnante della tradizione {{s|<del>im}}</del>popolare della [[Lombardia]]. Da un recente studio, svolto con estrema riluttanza e lontano dai pasti, risulterebbe nata dall'incrocio tra un [[Gatto Mammone]] e una gatta siamese in agonia, appena stirata sull'asfalto dalle ruote gemelle di una [[bisarca]].<br /> Viene descritta di pelo rossiccio e irsuto, di mole corpulenta e con uno sguardo "tra il malvagio e l'idiota"; siamo probabilmente di fronte al solito pregiudizio sul [[rutilismo]], ma la descrizione è unanime. Questo porta a considerare che possa esistere realmente, o che [[Giuliano Ferrara]] vada spesso da quelle parti<ref>''Avvistato [[tricheco]] nelle acque del Lago Maggiore''. [[Corriere della Sega]], [[21 marzo]] [[2003]].</ref>. Nella tradizione assale i viandanti per rubargli l'anima, un buon sistema per difendersi è gridare a gran voce: ''"L'ANIMA DE LI MORTACCI TUA!"'', la bestia va subito in confusione.<br /> Come spesso accade con altre creature di questo tipo, anch'essa funge da spauracchio per tenere sotto controllo i bambini esuberanti. Una delle frasi più usate è: ''"Smetti subito, altrimenti arriva la Gata Carogna e ti ruba la l'anima"''. Con molti funziona, ma se il pargolo ha appena dato fuoco al [[cane]] del [[vicino]], probabilmente l'ha già venduta a [[Satana]] in cambio di un cacciavite per rigare le fiancate alle auto in sosta.
 
{{cit2|Gata carogna, gata carogna, torna presto nella fogna,<br /> torna presto coi toponi e non rompe li cojoni!|Filastrocca della provincia di [[Bergamo]] (forse bassa).}}
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[[File:cane e gatto Rocky 4.jpg|left|thumb|320px|La Gata Carogna non si fa intimidire.]]
 
Il mito è riconosciuto in tutto il territorio lombardo, almeno quanto quello che [[Renzo Bossi]] sia laureato. Nella provincia di [[Sondrio]] la chiamano ''Gigàt'', ma non è accertato che sia la stessa creatura. Il ''Gigàt'' infatti non si nutre di [[anime]], edi [[mangahentai]] die [[hentaimanga]], ma di bestiame al pascolo. Nella sua dieta troviamo gli ovini, i suini, i caprini e (se ben pagato) le suocere. Ha anche tentato di sbranare [[Francesco Rutelli]] mentre raccoglieva la [[cicoria]] in Valtellina, quando ha capito che era un [[politico]] l'ha sputato immediatamente. Oltre alle caratteristiche fisiche già descritte, l'animale è dotato di un fine olfatto, tanto che da una [[scorreggia]] è in grado di capire cosa hai mangiato e la data di scadenza dell'alimento. Gli artigli sono lunghi e affilati, in un solo anno una Gatta Carogna spende in manicure l'equivalente del [[PIL]] del [[Gibuti]]. Le zampe solitamente sono quattro, a volte otto. Gino Battiston, che viene chiamato nel paese "Gino 6 Litri", l'ha giurato sulla tomba del suo ex [[vicino di casa]]. L'udito è il senso meno sviluppato, il [[Dio|Creatore]] (nella sua infinita bontà) ha voluto risparmiargli le urla delle sue vittime mentre le dilania. Già che c'era, poteva fare le prede mute, o magari farsi una pennichella di venti minuti e saltare del tutto il capitolo: ''Felini del cazzo''. Durante la stagione degli amori, che va da [[novaio]] a marzembre[[magosto]], cerca disperatamente un [[Gatto Mammone]] per accoppiarsi. Lo zoologo austriaco Mario Skuffebmajer, grazie all'ausilio di telecamere fissate con le viti su alcuni scoiattoli, è riuscito a filmare la vomitevole scena, e l'ha descritta nel suo ultimo libro.
 
{{cit2|L'accoppiamento è simile alla battaglia di Stalingrado, ma con più sangue.|Mario Skuffebmajer, ''Trapanate selvagge'', Collana: "Non solo i ricci", Vienna [[2006]].}}
[[File:tappeto di gatto.jpg|right|thumb|320px280px|Gata Carogna che ha finito di fare la stronza.]]
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== Fonti ==
* [[Pandoro]] da Fornetto, ''Donna Ginulfa e altre bestie con parecchio pelo'', Cademartoli [[1234]], Ed. Lo Sgrullo.
[[File:tappeto di gatto.jpg|right|thumb|320px|Gata Carogna che ha finito di fare la stronza.]]
* Pandoro da Fornetto, ''Donna Ginulfa e altre bestie con parecchio pelo'', Cademartoli [[1234]], Ed. Lo Sgrullo.
* Fiorenzo Triglia de' Calamari, ''Miti e visioni tra i consumatori di Barolo sfuso'', Fraschetta [[1555]], Ed. Lando.
* Alcesso Sforza-Parecchio, ''Il Rinascimento tra miti e mitomani'', Pisa [[1883]], Pucciosi Editori.
* Mary Highway, ''"Italian urban legends and other dicks"'', London [[1964]], Mc Ohiony Edition.
* Egidio Mona, ''E questo come lo stacco dal paraurti?'', Collana "I pratici", Pedate sul Ghigno [[1969]], Ed. Imbruttiti.
 
== Note ==
 
{{Legginote}}
{{Note|2}}
 
== Voci correlate ==
*[[GattinolGattino]]
*[[Uomo Gatto]]
*[[Roba da gatti!]]
*[[Onza]]
 
{{NonciMostri}}
[[Categoria:Creature abominevoli]]
[[Categoria:Miti e leggende]]
[[Categoria:CreaturePalle leggendariedi pelo]]