Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni

nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 35:
Da qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in [[Germania|Tedeschia]], in [[Britannia]], in Mezzo [[Oriente]] e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana. In poche parole, ovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il [[personaggio]] di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei [[talk show]], oltre a dover combattere con le [[emorroidi]], a furia di stare a [[cavallo]].
 
== La guerra civile e la dittatura fascista ==
 
Concluse le campagne, Cesare cercò nuovamente di rientrare a Roma, ma il senato si rese conto che sarebbe stato troppo [[pericolo|pericoloso]]: l'esercito di Cesare era troppo grande e il [[buffet]] non aveva abbastanza tartine. Per questo e si affidò all'appoggio di Pompeo, che era l'unico [[idiota]] disposto a farlo, pur di non dover stare a casa con quella rompipalle della moglie. Nel frattempo, Cesare chiedeva senza successo al senato di entrare a Roma con l'esercito, dandogli la sua [[parola]] di [[Giovani Marmotte|Giovane Marmotta]] che non li avrebbe trucidati. <br/>
Utente anonimo