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Pompeo avrebbe dovuto combatterlo, ma erano anni che non si prendeva un po' di [[ferie]] e il quel momento si diede irreperibile. Dopo una veloce marcia dal [[Nord]] verso il [[Sud]] della [[penisola]], facilitata dal fatto di essere in discesa, Cesare entrò a Roma e instaurò una [[dittatura]]. Allarmato, Pompeo raggiunse l'esercito ancora in canotta e ciabattine da [[mare]], ma ormai era troppo tardi. Lo scontro si ebbe nella battaglia di Farsalo dove Cesare, secondo il [[gergo]] militare, prese a calci in [[culo]] Pompeo e il suo esercito. Pompeo fuggì in [[Egitto]], ma lì fu ucciso da uno che aveva provato a superare al casello, per la fretta. [[Catone]], alla notizia della sconfitta, si suicidò bevendo una bottiglia di [[Fanta]] calda e sfiatata. Cicerone non si suicidò, ma lasciò la politica e lanciò una linea di [[profumo|profumi]] e abbigliamento. <br/>
Nel 47 assunse il titolo di ''dictator'' che, di fatto, concentrava nelle sue [[mano|mani]] tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un [[gatto]] rimaneva incastrato su un [[albero]] o se veniva previsto [[caldo]] record per l'[[estate]], veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.
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Tenne comunque in [[vita]] in senato come un simpatico [[giocattolo]], divertendosi a guardare e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano, come se contassero [[qualcosa]]. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalata [[ano|anale]]; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte o era scappata o si era nascosta sotto il [[letto]]. <br/>
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando [[gioco|giochi]] circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro [[leone|leoni]] e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la [[schiena]]). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'[[acido]] e che vince la finale di [[Champions League|Champions]]. <br/>
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Nello stesso periodo fu scoperta un'antica [[tomba]] etrusca, che fece slittare di nuovo i lavori per l'ampliamento della [[metro]], su cui c'era scritto che l'imperatore sarebbe stato ucciso, ma probabilmente Cesare sperava che la [[profezia]] parlasse di [[Adriano]]. <br/>
Persino la moglie, che solitamente se ne fregava altamente di quello che faceva il marito purché continuasse a portare i soldi a casa, venne colta da un brutto presentimento. Infatti, la sera prima aveva fatto uno strano [[sogno]], in cui tutti i legionari facevano il "[[trenino]]" mentre Cesare era la "locomotiva". Raccontò il sogno a Cesare supplicandolo di non andare in Senato; ma il [[marito]], indignato, replicò che lui era sempre alla [[testa]] dei legionari, soprattutto nel "trenino".
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Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei [[giorno|giorni]] non faceva altro che sfogliare riviste di [[bara|bare]], aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti erani i senatori e non smetteva mai di chiedergli se preferiva essere seppellito al [[sole]] o all'[[ombra]]. <br/>
Dopo tutti questi indizi fu un po' da stronzi presentarsi, ma ancora più stronzo è il fatto che di tutti i senatori assenteisti di [[oggi]] nessuno venga pugnalato. <br/>
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