→Il triumvirato
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Fu allora che Cesare capì che i tempi erano maturi e strinse un alleanza con i due più influenti personaggi dell'epoca. Riunitisi all'[[osteria]] del senato, per non dover pagare, stipularono il cosiddetto [[primo]] triumvirato, chiamato così perché stipulato da [[tre]] senza palle, l'accordo per spartirsi il potere e per decidere a chi sarebbe toccata l'ultima fetta di [[pizza]]. Egli lo strinse con Gneo Marameo Pompeo, che doveva il suo nome al fatto di avere [[masturbazione|le mani piene di calli pur non avendo mai lavorato in vita sua]], e Marco [[Intestino]] [[Crasso]], che passava lì per caso ed era convinto che stessero giocando a [[Risiko]]. <br/>
Crasso era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo il più onorato militarmente e insieme avrebbero potuto tranquillamente pilotare la politica romana e la [[Serie A]]. Cesare rispetto a loro non era [[nessuno]], ma fu lui a rappacificarli dopo una violenta [[lite]] su chi aveva il [[pene]] più lungo, e sfruttò i suoi due potenti [[amico|amici]] per portare avanti la sua [[politica]]. Col loro appoggio, fece passare una [[legge]] con la quale venivano redistribuiti gli appezzamenti di terreno ai piú sfortunati, tra cui i veterani, i poveri e i [[laureato|laureati]] in [[lettere]], ottenendo così l'appoggio dell'intera [[popolazione]]. <br/>
Nel [[qualcosa]] a.c. venne inviato nelle province della [[Gallia]] Cisalpina e della Gallinia Transalpina per l'operazione ''Duratura Libertas'' (Enduring Freedom, in antico druidico) allo scopo di spodestare [[Vencirgetorige|Vercingeporridge]], capo dei Galli, accusato di possedere [[armi di distruzione di massa]] nel suo pollaio. <br/>
== La guerra civile e la dittatura ==
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