Gaúcho Toffoli: differenze tra le versioni

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Impressionato da questi numeri, Mimmo Cataldo, ai tempi DS del Lecce, lo contatta e lo porta in Italia, presentandolo ai tifosi giallorossi come bomber infallibile, adattissimo al nuovo progetto tecnico della squadra salentina, secondo il quale '''"Per venire al Lecce i calciatori devono costare poco, ma se non costano nulla è ancora meglio"'''.
===Il declino===
Al suo arrivo a Lecce, El Gaucho viene accolto da una festante salva di peti e rutti da parte dei suoi nuovi tifosi, che subito gli dimostrano il proprio affetto.
 
Il carioca si impegna quindi per ripagare la fiducia della tifoseria, fraternizzando con questa nelle migliori osterie della provincia e promettendo caterve di gol e giocate spettacolari.
Nelle prime 4 apparizioni in maglia giallorossa, Toffoli delizia la platea con tutto il meglio del suo repertorio: colpi di tacco all'indietro nella propria area di rigore, passaggi filtranti verso i compagni seduti in panchina, precisissimi lanci lunghi verso i terzini avversari, tiri potentissimi indirizzati al secondo anello della Curva Nord, stop sbagliati e dribbling inutili e quasi mai riusciti.
Nonostante questi colpi spettacolari, egli non riesce a trovare la via del gol nel suo primo mese in Italia, e spesso nemmeno la via di casa.
 
L'occasione giusta gli si presenta alla quinta giornata di campionato, durante il derby Lecce-Foggia, quando viene fischiato un rigore in favore della sua squadra: El Gaucho si presenta sul dischetto sicuro di se, intenzionato a sparare un missile terra-aria nell'angolino alto alla destra del portiere, ma proprio all'ultimo momento i litri di vino bevuti la sera prima gli causano un violento singulto, che gli fà perdere la coordinazione: il risultato è un tiro centrale e lentissimo, tanto che il portiere foggiano, che si era già buttato a destra per cercare di parare, ha il tempo di rialzarsi, andare al bar a bere un caffè, leggere la Gazzetta dello Sport, guardare il primo tempo de "Il Padrino", preparare l'esame di Estimo superandolo brillantemente con voto di 28/30, concedersi una breve vacanza in Costa Azzurra, rimorchiare un troione al Cocoricò, tornare allo stadio, posizionarsi al centro della porta, fumare una MS e quindi parare senza problemi il rigore.
Sfortuna, solo sfortuna.
 
Gaucho Toffoli fù costretto a fuggire quella stessa notte, in gran segreto, da una Lecce data alle fiamme dai tifosi che reclamavano la sua testa.
Da allora di lui si persero, per sempre, le tracce.
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