Fraschetta: differenze tra le versioni

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{{cit2|Se dico che te porto a 'na fraschetta, la dieta te la levi de capoccia.<br />Lì devi magnà, magari senza fretta, e beve finché er vino nun te 'ncoccia.<ref>Incocciare: dare alla testa</ref>|Ignazio Sifone, poeta idraulico, ''Nun se vive de solo amore (c'è pure 'a carbonara)'', Garbatella [[1964]], Ed. La Pajata}}
<br />[[File:fraschetta.jpg|right|thumb|220px|Una <del>lussuosa</del> fraschetta.]]
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== Origini ==
[[File:Uomo che mangia salumi vari.jpg|left|thumb|150px|[[Lucio Licinio Lucullo]] in una fraschetta.]]
Le fraschette hanno origini antichissime, forse addirittura risalenti all'[[Età imperiale di Roma|antica Roma]]. Flavio Lardinio Crasso, celebre autore del trattato ''Ab cichorium condita'', descrive l'abituale viaggio di Lucullo del venerdì, durante il quale si recava in visita a ''Velitrae'' (l'attuale Velletri) da sua zia Porcia Fiatella Vespasia. La donna, dotata di una grazia inversamente proporzionale alla sua maestosa abilità ai fornelli, ospitava il nipote nella sua villa a circa 30 &nbsp;km dalla capitale. Con i mezzi dell'epoca l'intera distanza poteva essere coperta in tre ore, un tempo infinitamente lungo per un individuo dotato di apparato digerente turbocompresso, in grado di consumare da 0 a 12 &nbsp;kg di cibo in sette minuti. Lungo l'Appia Antica erano quindi sorti degli improvvisati punti di ristoro che consentivano a Lucullo, durante il suo tragitto, di evitare l'ulteriore [[Tempo perso|perdita di tempo]] necessaria per ammazzare e cucinare tre dei quattro [[cavalli]] del cocchio.<br /> La denominazione "fraschetta" è successiva, probabilmente riconducibile all'antico borgo di ''Frascata'' (l'odierna Frascati), così chiamato in epoca medievale per le capanne di frasche dove vivevano gli abitanti della vecchia ''Tusculum'', andata distrutta in seguito alla [[Battaglia di Prata Porci]]<ref>i porci c'entrano sempre</ref>.<br /> Per molti di essi l'unico mezzo di sostentamento era rappresentato dalle [[Brigantaggio|generose e quasi spontanee offerte dei viandanti]], attività che prevedeva il passare molto tempo ai margini dei sentieri e l'uso di strumenti affilati, ai quali erano comunque avvezzi. Non di rado poteva capitare qualcuno particolarmente [[spilorcio]], o comunque morbosamente attaccato alla sacchetta col denaro, che univa a questo una certa baldanza e un sapiente uso della [[spada]]; la situazione tendeva facilmente a degenerare. Per scongiurare questo fastidioso inconveniente, che andava esaurendo la disponibilità dei posti al [[cimitero]], grazie alla collaborazione dei numerosi viticoltori della zona fiorirono le prime fraschette. In quei luoghi gli individui troppo coriacei, e dotati di pugnaci abilità, venivano "ammorbiditi", ovvero: intorpiditi da qualche litro di [[vino]] e appesantiti da carne di porco arrostita. Insomma, resi inoffensivi. Una volta rimessisi in viaggio, a nemmeno mezza lega dalla fraschetta, venivano accolti ed invitati a versare un obolo per gli sfrattati della zona.<br /> Nel corso dei secoli tali usanze non sono cambiate di molto, forse l'unica differenza è che i briganti sono stati sostituiti dai [[vigili urbani]], anch'essi però appostati a poca distanza dalle fraschette per fare la [[multa]] a chi ne esce ubriaco.
 
== L'ambiente ==
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Sono luoghi di perdizione e peccato, dove circola troppo vino, troppo cibo e troppa allegria.
Sono luoghi di perdizione se non si ha un TomTom aggiornato e l'unico peccato è quello di non andarci.
Ci vado spesso, sto tentando di raggiungere i 350 &nbsp;kg per poter conoscere il Dottor Nowzaradan.
Non ci andrò mai. Noi convincerete noi vegani a ''muuuuuuu''tare le nostre ''beeeeee''lle abitudini alimentari.
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[[Categoria:Cucina]]
[[Categoria:Alimentazione]]
 
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