Filippo Facci: differenze tra le versioni

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[[Mille]] anni fa, l'arguto Facci, in un'intervista di [[Qualcuno|Renato Robiola]], dichiarò:<br><br>
{{cit2|Avevo fatto cinque anni in uno e preso la maturità odontotecnica. Era un diploma che permetteva di andare all'università. Scienze politiche. Feci quindici esami e poi lasciai. Volevo lavorare. Studiavo anche musica, ma smisi.|Argomentando amabilmente sul [[fancazzismo]]}}
Dopo queste esternazioni, fu chiaro a tutti che oggigiorno, in [[Italia]], per diventare giornalisti di livello nazionale non bisogna studiare, macché! Non bisogna applicarsi, ma quando mai! Non bisogna fare dei sacrifici, [[ma anche no]]! Basta semplicemente non fare un benemerito [[cazzo]], seguendo così l'esempio del "mesciato" Facci. Odiato per la sua troppa conoscenza di di pietro.
Il caso volle che quest'individuo conoscesse il santo [[socialismo|socialista]] [[Benito Mussolini|Benito]] [[Bettino Craxi|Craxi]]: il futuro esule di Hammamett, infatti, lo contattava spesso per sincerarsi delle sue condizioni di salute e per assicurargli qualche lavoretto.<br><br>
{{cit2|Ero craxiano ad personam. Sono nato anarchico e anticlericale, a 15 anni ero attivista radicale. Scrivevo sull'Unità, su Repubblica, pagine milanesi. Poca roba. Vivevo di espedienti. Rubavo. Mai mangiato così bene come in quel periodo. Perché se rubi, rubi il caviale, mica la carne in scatola.|Filippo Facci sul tema dell'esproprio proletario}}
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Utente anonimo