Federico Fellini: differenze tra le versioni

m
Annullate le merdifiche di 6realize.xyz (rosica), riportata alla versione precedente di Wedhro
mNessun oggetto della modifica
m (Annullate le merdifiche di 6realize.xyz (rosica), riportata alla versione precedente di Wedhro)
Etichette: Rimosso rimpallo Rollback
(17 versioni intermedie di 8 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Federico Fellini disegno.jpg|right|thumb|250pxminiatura|Federico Fellini durante un attacco di [[torcicollo]].]]
[[File:Federico Fellini in un tunnel.jpg|right|thumb|320pxminiatura|Fellini tenta di far recitare alcuni [[Neutrino|neutrini]] del [[Tunnel Cern-Gran Sasso]], all'insaputa del ministro [[Mariastella Gelmini|Gelmini]].]]
 
'''Federico Fellini''' (Pensione Miranda II di [[Rimini]], [[20 gennaio]] [[1920]] – Policlinico Umberto I di [[Roma]], [[31 ottobre]] [[1993]]) è stato un [[regista]] e sceneggiatore italiano. È considerato universalmente uno dei più grandi ed influenti cineasti della storia del [[cinema]] interplanetario. È, anche logico,perché veè lodifficile immaginateimmaginare un "''[[Beatlesscarafaggio|bacarozzo]]"'' di [[Giove (pianeta)|Giove]] alto due metri con una cinepresa sul groppone? Ma dai! .<br /> Una cosa la sappiamo con certezza, nella Galassia Sombrero (M104), sul pianeta Pangrattatis III, è atterrata da circa tre mesi la sonda Pioneer 9. Oltre alle altre [[Cultura|cianfrusaglie culturali]] del nostro [[mondo]], conteneva una cassetta VHS con la scena de ''I vitelloni'' in cui [[Alberto Sordi]] fa il [[gesto dell'ombrello]], per l'occasione ridoppiata appositamente:
Una cosa si sa con certezza: nella Galassia Sombrero (M104), sul pianeta Pangrattatis III, è atterrata da circa tre mesi la sonda Pioneer 9. Oltre alle altre [[Cultura|cianfrusaglie culturali]] del nostro [[mondo]], conteneva una cassetta VHS con la scena de ''I vitelloni'' in cui [[Alberto Sordi]] fa il [[gesto dell'ombrello]], per l'occasione ridoppiata appositamente:
 
{{Quote|{{Dimensione|130%|[[Extraterrestre|Alieniiii...]] [[Spernacchiamento|Prrrrrrrrrr!!]]}}}}
 
Questo rende probabilmente Fellini il primo regista [[Odio|odiato profondamente]] al di fuori della [[Via Lattea]].<br /> Ha vinto per quattro volte il [[Premio Oscar]] al miglior film straniero, più un altro alla carriera. Due volte il Festival di [[Mosca]], circa due km di Nastri d'argento, Palme d'oro, Orsi, Leoni, David, Jumpo, BAFTA, l'unica cosa che non è riuscito a vincere, è stato un pupazzo a forma di [[Nonna Papera]] al tirassegno Goldoni sul lungomare di Riccione (e sua moglie c'è rimasta malissimo). <br /> Ha lasciato opere indimenticabili, ricche di satira, malinconia e caratterizzate da uno stile onirico e visionario.
Questo rende probabilmente Fellini il primo regista [[Odio|odiato profondamente]] al di fuori della [[Via Lattea]].<br />
Questo rende probabilmente Fellini il primo regista [[Odio|odiato profondamente]] al di fuori della [[Via Lattea]].<br /> Ha vinto per quattro volte il [[Premio Oscar]] al miglior film straniero, più un altro alla carriera. Due volte il Festival di [[Mosca]], circa due km di Nastri d'argento, Palme d'oro, Orsi, Leoni, David, Jumpo, BAFTA,... l'unica cosa che non è riuscito a vincere, è stato un pupazzo a forma di [[Nonna Papera]], al tirassegno Goldoni sul lungomare di Riccione (e sua moglie c'è rimasta malissimo). <br /> Ha lasciato opere indimenticabili, ricche di satira, malinconia e caratterizzate da uno stile onirico e visionario.
Ha lasciato opere indimenticabili, ricche di satira, malinconia e caratterizzate da uno stile onirico e visionario.
 
{{cit2|Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Un film è un sogno, affascinante finché rimane misterioso e allusivo, ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato.|Federico Fellini intervistato da Renato Barneschi, per ''[[Oggi]]'', nel [[1983]].}}
 
{{cit2|Quindi, ho fatto [[male]] a darmi del [[Idiota|cretino]] perché non ho capito una [[Cazzo|minchia]] del [[Satyricon]]?!|Renato Barneschi replica a Federico Fellini.}}
 
Le domande che Fellini suscita nello spettatore sono: ''"Chichi siamo?"'', ''"Dovedove stiamo andando?"'' e, soprattutto, ''"Concon chi?"'' (viste le brutte facce che ci sono in giro). Comunque, se si va in [[Automobile|macchina]] ci si vede in piazza.
 
== Biografia ==
 
=== Infanzia e giovinezza ===
 
[[File:Il settimo sigillo.jpg|left|thumb|320px|Uno dei terribili incubi notturni del piccolo Federico.]]
 
Federico Fellini nasce a Rimini in bassa stagione, perché costava meno. Il padre è un rappresentante di liquori, generi alimentari, [[Dolce&Gabbana|dolci & gabbiani]]. Si chiama Urbano e vive a Gambettola, un paesello a circa 20 km dalla [[città]], motivo per il quale è chiamato simpaticamente: Extra-Urbano. La madre, Ida Barbiani, è una [[casalinga]] romana del rione Esquilino. Conosce Urbano durante una vacanza a [[Riccione]] e resta affascinata da quel bel [[Emilia Romagna|romagnolo]], che le offre un assaggio del suo prodotto di punta, il [[Salume|salame]]. Come tutti sanno, l'abuso dell'insaccato alza il [[colesterolo]], nonché la possibilità di [[Gravidanza|rimanere pregna]]. Il piccolo Federico viene allattato al [[seno]] per poco tempo e la madre, attingendo alla sua educazione prettamente ''"de borgata"'', lo svezza a [[coratella]] e [[pajata]].<br /> Questa singolare alimentazione continua negli anni e finisce per generargli frequenti incubi notturni, inizia a formarsi il suo personalissimo stile onirico.<br /> Il padre lo porta a vedere i film di [[Charlie Chaplin]], l'amore per il cinema matura, diventa quasi mania e si focalizza su quello sperimentale, tanto da portarlo a chiamare i montanti del letto col nome dei quattro cinema [[porno]] di Rimini: Luxuria, PonPon, Fiamma e Gradisca.<br /> Fellini segue studi regolari, infatti va regolarmente a [[Squola|scuola]] tutti i [[martedì]]. Mentre frequenta il [[Liceo classico]] ''[[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]'' rivela il primo dei suoi talenti, disegnando [[Fumettista|vignette e caricature]] di compagni e [[professori]]. Questo lo rende simpatico come un [[Bambino mostro|bambino che per giocare ti riga la macchina con un chiodo]]. È solo per una generosa donazione in vettovaglie, da parte del padre all'intero corpo docente, che Federico vede mutare la sua terrificante media voti da 2,8 a 8½<ref>che sia per questo che poi... [[Boh]]!</ref>. <br /> Agli inizi del [[1939]] si trasferisce a [[Roma]] con la scusa di frequentare l'[[Università]], in realtà per realizzare il desiderio di dedicarsi alla [[Giornalista|professione giornalistica]] {{s|e di andare a Ponte Milvio a farsi fare un [[pompino]] come [[Gesù|Cristo]] comanda}}.
Federico Fellini nasce a Rimini in bassa stagione, perché costava meno. Il padre è un rappresentante di liquori, generi alimentari, [[Dolce&Gabbana|dolci & gabbiani]]. Si chiama Urbano e vive a Gambettola, un paesello a circa 20 km dalla [[città]], motivo per il quale è chiamato simpaticamente: Extra-Urbano. La madre, Ida Barbiani, è una [[casalinga]] romana del rione Esquilino. Conosce Urbano durante una vacanza a [[Riccione]] e resta affascinata da quel bel [[Emilia Romagna|romagnolo]], che le offre un assaggio del suo prodotto di punta, il [[Salume|salame]]. Come tutti sanno, l'abuso dell'insaccato alza il [[colesterolo]], nonché la possibilità di [[Gravidanza|rimanere pregna]]. Il piccolo Federico viene allattato al [[seno]] per poco tempo e la madre, attingendo alla sua educazione prettamente ''"de borgata"'', lo svezza a [[coratella]] e [[pajata]].<br />
Questa singolare alimentazione continua negli anni e finisce per generargli frequenti incubi notturni, inizia a formarsi il suo personalissimo stile onirico.<br />
Il padre lo porta a vedere i film di [[Charlie Chaplin]], l'amore per il cinema matura, diventa quasi mania e si focalizza su quello sperimentale, tanto da portarlo a chiamare i montanti del letto col nome dei quattro cinema [[porno]] di Rimini: Luxuria, PonPon, Fiamma e Gradisca.<br />
Fellini segue studi regolari, infatti va regolarmente a [[Squola|scuola]] tutti i [[martedì]]. Mentre frequenta il [[Liceo classico]] ''[[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]'' rivela il primo dei suoi talenti, disegnando [[Fumettista|vignette e caricature]] di compagni e [[professori]]. Questo lo rende simpatico come un [[Bambino mostro|bambino che per giocare ti riga la macchina con un chiodo]]. È solo per una generosa donazione in vettovaglie, da parte del padre all'intero corpo docente, che Federico vede mutare la sua terrificante media voti da 2,8 a 8½<ref>che sia per questo che poi... [[boh]]!</ref>.<br />
Agli inizi del [[1939]] si trasferisce a [[Roma]] con la scusa di frequentare l'[[Università]], in realtà per realizzare il desiderio di dedicarsi alla [[Giornalista|professione giornalistica]] <del>e di andare a Ponte Milvio a farsi fare un [[pompino]] come [[Gesù|Cristo]] comanda</del>.
 
=== I primi lavori ===
 
[[File:Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina.jpg|right|thumb|430px|La coppia praticava il [[sesso tantrico]], ma non prima di aver fatto [[Allungamento muscolare|stretching]].]]
Fellini giunge nella capitale seguito dalla madre Ida, dai due fratelli Riccardo e la piccola Maddalena, il [[Cane|pastore maremmano]] ''Rufus'', il [[polpo|polipo ammaestrato]] ''Alfio'' e i quattro montanti del letto.<br /> Si iscrive alla Facoltà di [[Giurisprudenza]] ma, una [[notte]], sogna di diventare [[Niccolò Ghedini|un bieco avvocatucolo al soldo di un vecchio mafioso]] e lascia gli studi. Nell'aprile del 1939 inizia a collaborare sul ''Marc'Aurelio'', la principale rivista satirica italiana, come disegnatore. Le sue celebri ''"Storielle di Federico"'' attirano l'attenzione dei maggiori comici del momento, tra cui: [[Erminio Macario]], [[Aldo Fabrizi]] e [[Benito Mussolini]], per i quali scrive spassosi monologhi.<br /> Nel [[1941]] viene chiamato a collaborare con l'EIAR<ref>ente che era titolare (in esclusiva) delle trasmissioni radiofoniche, nonché voce ufficiale del [[fascismo]]</ref>, avviando una breve stagione come autore radiofonico. Durante la lavorazione della fortunata serie di 24 radioscene ''Cico e Pallina'' (una sorta di [[Situation comedy]] alla radio<ref>sembra incredibile ma si facevano 'ste robe</ref>) conosce la giovane attrice di rivista Giulietta Masina. Vuoi perché era simpatica e carina, vuoi perché continuava ad echeggiargli nella mente ''"donna nana tutta tana"'', lei diventerà sua compagna inseparabile ed interprete, sposandola il [[30 ottobre]] del [[1943]]. Essendoci ancora la [[guerra]], trascorsero la [[luna di miele]] due giorni a Fregene (anche perché ad Anzio stavano per sbarcare gli alleati), l'[[Moda|ambitissimo viaggio di nozze a Venezia]] fu rimandato di qualche anno.
 
=== L'esperienza da sceneggiatore ===
 
[[File:Uomo in bilico sulla testa di un anziano in paesaggio surreale.jpg|left|thumb|250px|Una delle idee di Fellini realizzata (con non poche difficoltà) per il film ''Il cammino della speranza'' di Pietro Germi.]]
Sempre agli inizi degli anni quaranta Fellini conosce Tullio Pinelli, scrittore per il teatro. In breve nasce un proficuo sodalizio professionale: Fellini elabora [[Idea|idee]] e schemi, Pinelli li dispone dentro una struttura testuale, rischiando più volte di [[Pazzia|andare fuori di melone]].
Line 26 ⟶ 44:
 
=== Prime esperienze di regia ===
 
Nel [[1950]] Fellini si sentiva ormai pronto per piazzarsi dietro la [[macchina da presa]]: aveva sempre sognato di guardarci dentro. L'occasione arrivò col regista [[Alberto Lattuada]], col quale fondò una [[società cooperativa|cooperativa]] finalizzata non solo alla regia, ma anche alla produzione di film su larga scala, in nome dell'arte e, perché no, del rimpolpamento dei rispettivi conti in [[banca]]. Quello stesso anno uscì quindi ''Luci del varietà'', in cui si racconta come i giovani, anche se privi di vero talento, vogliano cimentarsi a tutti i costi con la carriera nel [[mondo dello spettacolo]], con un [[arrivismo]] e un calcolo riscontrabili tutt'oggi negli sfigati che partecipano ai vari [[talent show]]. Fellini voleva dirigere con metodi prussiani, Lattuada invece ispirava paciosità e indolenza. La troupe, manco a dirlo, seguì le direttive di quest'ultimo, trovandosi spesso impreparata e reduce da stravizi notturni. Bene o male, alla fine il film uscì. Fellini e Lattuada attendevano speranzosi i riscontri positivi di pubblico e critica. Ci avevano preso o no?
 
=== Il debutto assoluto come regista ===
 
[[File:Federico Fellini.jpg|right|thumb|250px|[[Alberto Sordi|Albè]], fammi la prossima come Cristo comanda... te lo chiedo pe'ppiacere!!!]]
{{Cit2|Io e Federico siamo davvero amici, non ci saranno questioni economiche a dividerci!|Alberto Lattuada parla troppo presto.}}
Line 37 ⟶ 58:
Gli incassi al botteghino furono un'ecatombe. Il produttore Luigi Rovere costrinse Fellini, per espiare, a partecipare come flagellante alla ''Processione dei battenti'' a Guardia Sanframondi (BN).<br /> Dopo Luci del varietà il regista gira ''I vitelloni'', che racconta la [[vita]] di provincia di un gruppo di [[Amico|amici]] a [[Rimini]]. Questa volta il film ha un'accoglienza entusiastica. Dopo aver vinto il Leone d'argento a [[Venezia]], fa incetta di coccarde colorate alle [[Fiera|fiere campionarie]] di [[Bovino|bestiame]] in tutta la [[Italia|Penisola]]. All'estero è campione di incassi in [[Argentina]] (dove si intitola ''Hijo de vaca'') e riscuote un buon successo anche in [[Francia]], che anche loro di [[Vacca|vacche]] ne capiscono. Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] la pellicola sbanca il botteghino nella prima settimana, l'ammiccante titolo ''Little Big Cow'' induce il [[Pollo|poco smaliziato spettatore americano]] a crederlo un film sui [[cowboy]]. Dopo le prime visioni continua però inaspettatamente a fare un sacco di [[soldi]], perché entra in scena il perfido ''"effetto Nøstdahl"'':
{{cit2|[[Vendetta|Se mi chiedi com'è il film e ho beccato la fregatura, non sarò certo io a fartela evitare (che mi stai anche antipatico per quella cosa)]].|Alka Seltzer Nøstdahl, ''Dinamiche della ripicca di massa'', Flekkenfjørd [[1964]], Ed. Høeply}}
Il successo internazionale galvanizza Fellini, che si getta in un lavoro febbrile da cui, da li a poco, usciranno le sue più grandi {{s|<del>stron}}</del> opere.
 
=== Il grande successo ===
 
[[File:Federico Fellini i suoi metodi lavorativi.jpg|left|thumb|430px|Fellini esigeva la perfezione. Al primo ciak sbagliato ti beccavi un calcio negli stinchi, al secondo dieci nerbate, al terzo finivi a pane e acqua per tre giorni.]]
Il grande successo internazionale giunge in modo inaspettato, quasi come una [[Equitalia|cartella esattoriale]] consegnata il sabato mattina. Il film è '''La strada''' (del [[1954]]), nato per una singolare coincidenza di eventi vissuti da Pinelli e Fellini. Il primo stava attraversando in auto un passo di montagna e notò due artisti di strada: lui un omone che tirava una carretta con dentro un tendone, dietro il mezzo c'era una donnina che spingeva. Il secondo stava attraversando in [[Automobile|auto]] la campagna [[Marche|marchigiana]] e notò una donna minuta appoggiata ad una [[carriola]] vicino un [[fienile]], dietro di lei un energumeno che "spingeva". La discussione evolse su due temi principali: il primo focalizzato sull'ambiente del [[circo]] e degli [[zingari]], il secondo sulla [[NonNotizie:Conclusa la settimana dello stupro|"settimana tipo" di uno stupratore seriale errante]]. Prevalse l'idea degli artisti di strada, ma Fellini volle metterci per forza il personaggio del ''Matto''. Per interpretare ''Zampanò'' la scelta cadde sull'affermata star americana [[Anthony Quinn]] il quale, abituato ai fasti delle produzioni hollywoodiane, dovette adattarsi ad un trattamento modesto, rinunciando: alla portantina con i quattro [[negri]], alle sei [[escort]] tutte le sere, e a sostituire l'[[aragosta]] a [[colazione]] con un piatto di [[coda alla vaccinara]]. L'attore accettò di buon grado, comprendendo da subito lo spessore artistico della pellicola, nonché il profondo "significato onirico" della testa mozzata del suo [[chihuahua]] avuta per posta. Nel [[1957]] ''La strada'' ottiene il premio Oscar come miglior film straniero, istituito per la prima volta in quell'edizione, sfruttando il debole di uno degli organizzatori per i [[Cane|cani]] di piccola taglia. <br /> Prima del secondo Oscar, avuto col film '''Le notti di Cabiria''' (del [[1957]]), Fellini gira uno dei suoi peggiori flop. Viene spontanea una considerazione: se vuoi che tua figlia sia di carattere allegro ed [[Ottimismo|ottimista]] non la chiami ''Addolorata'' o ''Consolata'', al limite ''Gaia'', allo stesso modo, se vuoi fare un film di successo non è affatto di buon auspicio chiamarlo ''Il bidone''. <br /> È il [[1960]], Fellini gira '''[[La dolce vita]]'''. La pellicola abbandona gli schemi narrativi tradizionali, procedendo "a tozzi e bocconi". All'uscita nelle sale divampa la [[polemica]] perché, oltre a illustrare [[Gioco erotico dell'allegro marinaretto|situazioni fortemente erotiche]], descriveva una certa decadenza [[morale]] della società italiana. Col [[senno di poi]], paragonandola all'attuale situazione del paese, soprattutto [[Silvio Berlusconi|senza fare nomi]], tutto questo ci fa sorridere... amaro. Interprete del film, insieme con [[Marcello Mastroianni]], la svedese Anita Ekberg, definita dalla critica internazionale: ''"[[Tette|due stratosferiche bocce]] con qualcosa intorno"''. Celebre la scena del bagno nella [[Fontana di Trevi]], efficace metafora visiva il cui messaggio è: ''"che diamine lo facciamo a fare il [[referendum]] sull'[[Acqua|acqua pubblica]] se poi, invece di darcela gratis, ci fate sciacquettare la [[FIGA|passera]] alle [[Turista nordeuropea|turiste svedesi]]?"''
 
=== La consacrazione ===
 
[[File:Federico Fellini con Marcello Mastroianni.jpg|right|thumb|380px|[[Marcello Mastroianni]] pregava spesso Fellini di dargli parti meno da [[idiota]], ma il ''Maestro'' sapeva come convincerlo ad accettarle.]]
Agli inizi del [[1962]] Fellini vive un periodo di scarsa ispirazione e stanchezza. Dopo aver provato a farsi di [[marijuana]], [[LSD]] e [[caffè Borghetti]], gioca la carta della disperazione: si reca a [[Stazione termale|Chianciano Terme]]. In quell'oasi di tranquillità viene però pressato dalle frequenti visite della produzione, che gli rammenta l'impegno preso di girare presto un nuovo film. L'[[idea]] inizia a maturare: parlerà di un uomo di mezza età che interrompe la sua vita per una cura termale<ref>Primo lampo di genio!</ref> e qui, immerso in un limbo surreale, affronta visite e ricordi<ref>Secondo lampo di genio!</ref>. Per il protagonista non ha dubbi, sarà ancora Marcello Mastroianni, che identifica come suo [[alter ego]] cinematografico. <br /> Tornato a [[Roma]] si accorge però di un piccolo problema, si è dimenticato di cosa doveva parlare il film (maledetta LSD) e i fogli su cui aveva preso appunti erano "andati", in seguito ad un attacco di [[Diarrea|squacquera solerte]] (maledetta acqua della salute).
Line 56 ⟶ 79:
 
=== Gli ultimi lavori ===
 
[[File:Federico Fellini autografo per Cicciolina.jpg|right|thumb|320px|Fellini ammirava lo stile "[[Idiota|floreal-onirico]]" tipico di [[Ilona Staller|Cicciolina]]. Non riuscì mai a convincerla a {{s|<del>dargl}}</del> fare un film assieme.]]
{{cit2|Arrivato sulla soglia della [[Anziano|terza età]], Fellini come regista è (per sua fortuna e nostra) entrato in quella splendida maturità in cui un mostro sacro riesce a profondere i suoi tesori di bravura per il solo piacere di farlo. Inoltre, è ancora abbastanza lucido per non usare, quasi mai, il suo [[pappagallo]] come [[decanter]] per il lambrusco.|Giorgio Carbone su ''La Notte'' a proposito di Fellini.}}
Dalla seconda metà degli [[anni '70]] il lavoro del Maestro si evolve, diventando un vero e proprio catalogo di invenzioni registiche, contenenti una galleria di personaggi definiti "tipicamente felliniani". Se un qualsiasi regista avesse provato a chiamarne uno: Snàporaz o Katzone, sarebbe stato additato come volgare e bandito dalla macchina da presa, ma Fellini può farlo, è poesia, fine satira, intuizione geniale.<br /> A dirla tutta, si era davvero "rincojonito", voleva fare a tutti i costi un film con [[Ilona Staller|Cicciolina]], ma in quel momento lei era molto "presa" perché stava girando ''Tappatemi tutta''. Ripiegò allora sull'altra [[pornostar]] del momento, [[Marina Lotar]], per farle interpretare un [[culo]] nel film ''La città delle donne'' ([[1980]]). L'ultimo decennio di attività di Fellini è arricchito da altri capolavori: ''E la nave va'' ([[1983]]), ''Ginger e Fred'' ([[1985]]), ''Intervista'' ([[1987]]), e il lavoro dell'addio al cinema: ''La voce della luna'' ([[1990]]), nel quale avrà come protagonisti [[Paolo Villaggio]] e [[Roberto Benigni]].<br /> Nel [[1992]], dopo un periodo di inattività, dirige tre brevi spot pubblicitari per conto di una [[Banca del seme|banca "felliniana"]]. Per evitargli lo sputtanamento definitivo, l'{{tooltip|{{colore|green|Accademia delle arti e scienze cinematografiche americana}}|[[File:Fanculo stile hollywood.jpeg|200px]]}}, gli conferisce il suo ultimo Oscar, il più importante, quello alla carriera (e se lo leva dalle palle).
 
=== La morte ===
 
[[File:Arca dell'alleanza e la Morte.jpg|left|thumb|320px|]]
Il [[30 ottobre]] del [[1993]] Fellini avrebbe dovuto celebrare le sue nozze d'oro con la [[moglie]], ma era ricoverato presso il Policlinico Umberto I di Roma, per un secondo [[Trombosi cerebrale|itticus]] (una malattia che colpisce prevalentemente i [[sarago|saraghi]]). Morì il giorno dopo, per un frammento di [[mozzarella di bufala]] che gli ostruì la [[trachea]], causandogli danni irreparabili al [[cervello]] per la conseguente ipossia. I [[funerali di stato]] vengono celebrati nella ''Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri Morti Accisi'' a Roma in piazza della [[Repubblica]]. Durante la cerimonia, su volere di Giulietta Masina, il trombettista [[Mauro Maur]] esegue ''Improvviso dell'Angelo'' di [[Nino Rota]], a quel punto anche l'organista vuole omaggiare il Maestro e, per non essere da meno, suona ''Honky Tonk Train Blues'', nella versione di [[Keith Emerson]]. Un musicista di strada irrompe con la sua [[Fender Stratocaster]] sulle note di ''Hey Joe'' di [[Jimi Hendrix]] e, finito l'assolo, spacca con la chitarra un'[[acquasantiera]] del [[1700|'700]]. Riportato l'ordine, dopo aver giustiziato sul posto il drogato con la Fender, la cerimonia riprende e termina con la sfilata delle autorità. Dopo l'ultimo saluto, a distanza di cinque mesi, muore anche la moglie.<br /> A Fellini è intitolato l'[[aeroporto]] internazionale di Rimini, l'unico al [[mondo]] in cui gli [[Aeroplano|aerei]] partono solo di [[notte]] e, per raggiungerli, ti accompagna la "maschera" con la torcia.<br /> Dopo la sua morte, tutte le strade che sboccano sul lungomare riminese sono state ribattezzate con i nomi dei suoi film e "ornate" da cartelli con le relative locandine e descrizioni. Il cartello in via "La dolce vita" è impreziosito dal reggiseno (sesta misura) di Anita Ekberg.
 
== Robe rimaste nei cassetti ==
 
[[File:lanciatore di provolone.jpg|right|thumb|320px|Un classico personaggio "felliniano": il lanciatore di [[provolone]].]]
Sono numerosi i soggetti che Fellini pensò di trasformare in film ma che rimasero sulla carta o, addirittura, solo nella sua [[immaginazione]]. Il più famoso di questi è ''Il viaggio di G. Mastorna'', una compiuta sceneggiatura felliniana di cui vennero girate alcune scene ma, per [[Grattata di coglioni|scaramanzia]], il film non giunse mai a conclusione.
{{cit2|Il film non realizzato più famoso del mondo.|Celebre definizione che [[Vincenzo Mollica]] diede a ''Il viaggio di G. Mastorna''.}}
La storia sarà poi alla base di un [[fumetto erotico]] disegnato da [[Milo Manara]]. Secondo i progetti del regista nel film avrebbero potuto recitare [[Totò]] (o al suo posto [[Paolo Villaggio]]), il solito Marcello Mastroianni o, in alternativa, [[Gabriel Pontello]] e, nella parte della conturbante [[Danza del ventre|danzatrice del ventre]] [[Gravidanza|pregna]], [[Gina Lollobrigida]], oppure [[Vanna Marchi]]. Su quest'ultima era in forte dubbio, tanto da pensare anche alla cantante [[Mina]] per quel ruolo.
Line 73 ⟶ 99:
 
== Fellini e il fumetto ==
 
[[File:Balena disegno 2.jpg|right|thumb|320px|Titolo: '''[[Anoressia]]'''. Il Maestro volle omaggiare tale Gertrude (sua vicina di casa anoressica).]]
Sin dai tempi della scuola Fellini si dilettava a disegnare caricature raffiguranti i suoi insegnanti o i [[compagni di classe]]. Aveva però la pessima abitudine di farlo sui registri di classe o sui banchi. I suoi disegni dell'epoca raffiguravano sostanzialmente il [[preside]] in atteggiamenti sconvenienti con [[Unicorno rosa|bestie mitologiche]], [[asino|asini]] o [[Cavallo|cavalli]]. In questo si dimostra un autentico antesignano del [[fumetto erotico]] degli [[anni '70]]. Per lungo tempo non fu scoperto, poiché in calce alle sue opere apponeva di volta in volta una firma diversa, imitando quelle del corpo docente e dei suoi compagni. I primi sospetti si addensarono su di lui solo quando ci si accorse che non era mai raffigurato nelle vignette. {{Quote|Beh, è perché non sono capace di farmi un autoritratto!|Fellini, ormai scoperto, [[Arrampicarsi sugli specchi|tenta una ridicola giustificazione]].}} L'attività di [[fumettista]] permise a Fellini di tirare avanti fino ai primi [[anni '50]]. Si convertì definitivamente alla regia, abbandonando il disegno, solo quando si rese conto che era più [[soldi|gratificante]] e meno faticoso dire agli attori cosa dovevano fare invece di lavorare con matita e gomma su disegni di cui nessuno, molto probabilmente, avrebbe afferrato il senso: {{Quote|A Federì, ma questo si guarda così o devo capovolgere il foglio? Così sembra la fontana di Trevi, se lo capovolgo sembra un cane che caga per strada!|Giulietta Masina e la libera interpretazione.}}
 
== Premi e riconoscimenti (mancati) ==
 
[[File:Telegatto1.jpg|right|thumb|230px|Fellini tentò più volte di far suo il [[Telegatto]], ma rimediò solo una caterva di graffi.]]
Fellini ha vinto tutto quello che c'era da vincere, più o meno come la [[Juventus]] nell'era ''[[Luciano Moggi|Lucky Luciano]]'', però in modo legale. Contrariamente al [[A.C. Milan|Milan]] di [[Arrigo Sacchi|Sacchi]], che ricorse al vincente modulo 4-3-3, il Maestro fece incetta di premi con l'8 1/2. <br /> A questo punto, sarebbe consono fare un elenco dei suoi premi ma, dopo aver perso il conto delle nomination agli Oscar per la sesta volta consecutiva, mi sarei anche rotto il
Line 87 ⟶ 115:
 
== Bibliografia ==
 
[[File:Donna con libro.jpg|left|thumb|200px|]]
Su Fellini sono stati scritti diversi libri, molto interessanti e pieni di pagine con stampato sopra qualcosa, inoltre... possiamo dire che...
Line 98 ⟶ 127:
 
== Filmografia ==
 
<gallery widths="380px" heights="280px" perrow="2">
File:Federico Fellini film la strada.jpg|La strada ([[1954]]). Alcuni artisti vivono in [[schiavitù]] nel [[circo]] di [[Moira Orfei]]. Il forzuto Zampanò si affranca dalle catene e libera gli altri, dopo aver dato la [[Streghe|vecchia megera]] in pasto alla [[tigre]] ''[[Belfagor]]''.
Line 108 ⟶ 138:
File:Federico Fellini film amarcord.jpg|Amarcord ([[1973]]). Titta cerca di trombarsi tutte le [[Classificazione delle donne|belle tope]] del circondario. Al 145° [[Due di picche]] ripiega sulla tabbaccaia [[Culo|culona]].
File:Federico Fellini sceglie attrice per film Casanova.jpg|Il Casanova di Federico Fellini ([[1976]]). Il ''Maestro'' si occupò personalmente dei provini. Dopo aver visionato circa nove tonnellate di [[tette]], quelle della [[moglie]] lo gettarono in [[depressione]] (malattia che lo accompagnò per il resto della vita).
File:Federico Fellini film prova di orchestra.jpg|Prova d'orchestra ([[1979]]). Il vecchio direttore viene sostituito da una [[stronza]] [[Raccomandazione|raccomandatissima]]. Ella impone una [[ManualiNonbooks:Farsi sculacciare|disciplina ferrea]], fatta di bacchettate sulle mani ad ogni errore. La rivolta esplode. Dopo aver distrutto il teatro, i settantadue elementi la [[Violenza sulle donne|violentano]] a turno.
File:Federico Fellini film la citta delle donne.jpg|La città delle donne ([[1980]]). Il signor Snaporaz viene rapito e portato in una [[Femminismo|comunità femminista]] di [[Alghero]]. Si è aperta la [[stagione degli amori|stagione della riproduzione]] e, in tre mesi, dovrà "sifonare" tutto ciò che si muove o respira.
File:Federico Fellini con Roberto Benigni e Paolo Villaggio.jpg|La voce della Luna ([[1990]]). Film testamento di Fellini, contenente un'aspra critica alla contemporaneità. Scena simbolo: il padrone del ristorante è un accanito [[Tifoso di calcio|tifoso]] del [[A.C. Milan|Milan]], i vessati [[Cameriere|camerieri]] aprono (con violenti calci) la porta della cucina, sulla quale c'è una foto di [[Silvio Berlusconi]].
Line 115 ⟶ 145:
 
== Note ==
{{Legginote}}
{{Note|2}}
 
== Voci correlate ==
*[[Alberto Sordi]]
*[[Cinema]]
*[[Neri Parenti]]
 
{{cinema}}
{{Portali|Cinema}}
 
{{Squallidità|giorno=12|mese=05|anno=2013|votifavorevoli=8|votitotali=16|argomento=cinema}}
 
{{DEFAULTSORT:Fellini}}
[[Categoria:Registi]]
[[Categoria:CinemaSceneggiatori]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Rimini]]
[[Categoria:Pazzi]]
 
[[en:Federico Fellini]]
7 543

contributi