Enzo Biagi: differenze tra le versioni

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{{cit2|Sono diventato giornalista per gli stessi quattro motivi di tutti: donne, soldi, potere e donne.|Enzo Biagi}}
 
'''Enzo Biagi''' ([[Pianaccio|Predappio]], [[1920]] - [[Sofia]], [[2002]]) è stato un [[giornalista]], saggista e vittima di continui [[rapina|scippi]] quando andava a ritirare la [[pensione]] alle [[Poste]]. Fu testimone e narratore dei principali avvenimenti dell'umanità, dalla [[Rivoluzione Francese]] al crollo del [[Muro di Berlino]], dall'[[Teorie del complotto sull'estinzione dei dinosauri|estinzione dei dinosauri]] alla nascita del figlio di [[Flavio Briatore]] e [[Elisabetta Gregoraci]].<br />Suo anche il primo [[scoop]] della [[Storia]], concernente la comparsa dei primi organismi viventi:
 
{{quote|Svolta nell'evoluzione della vita: arrivano i [[procarioti]]. Si sospetta un loro coinvolgimento in [[Tangentopoli]].|Da [[Il Resto del Carlino]] di 4 miliardi di anni fa}}
 
Enzo Biagi aveva tre figlie, una delle quali, [[Bice Biagi|Bice]], ha un nome orribile.
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{{quote|Solo a Biagi e a mia moglie ho concesso il sommo privilegio di spararmi.|}}
 
Biagi passa alla direzione dei più importanti giornali: il ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[La Stampa]]'', ''[[Playboy]]'', ''Amici a Quattro Zampe'', ''Scarpe & Scarpiere''. In un editoriale dimostra con prove inoppugnabili che il [[Subcomandante Marcos]] altri non è che [[Giorgio Mastrota]], ma l'[[Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale]] e [[Mondial Casa]] lo mettono a tacere minacciandolo di [[morte]]. E regalandogli un set di casseruole perfette per cucinare l'[[abbacchio]].
 
== Biagi in technicolor ==
[[File:Enzo Biagi.jpg|thumb|Enzo Biagi mentre imita l'[[Omino Sentenzioso]].]]
Negli [[anni '60]] Biagi è in [[RAI]] con ''RT Rotocalco Televisivo''. Il programma crea scalpore perché è il primo a parlare esplicitamente di [[mafia]], e il primo a parlarne bene. Pubblica poi, con lo [[pseudonimo]] di Biagio Zen, una serie di monografie sui personaggi contemporanei che hanno reso grande l'Italia: [[Gianni Agnelli]], [[Enzo Ferrari]], [[Rocco Siffredi]].<br />Nel frattempo Enzo Biagi finisce nel mirino delle [[Brigate Rosse]], che decidono di farlo fuori. Le BR però sbagliano persona e uccidono il [[diritto del lavoro|giuslavorista]] [[Bologna|bolognese]] [[Marco Biagi]]. La settimana seguente ci riprovano e uccidono Gianfranco Biagi, il titolare di un [[elettrauto]].<br />Le BR continuano a colpire a casaccio e a ridurre sensibilmente il numero di Biagi in Italia fino al [[1989]], anno in cui vengono smantellate. Non dovendo più temere per la propria incolumità, Enzo può finalmente uscire dal barile di alici marinate in cui si era nascosto durante gli [[anni di piombo]].
 
Negli [[anni '90]] continua a realizzare trasmissioni tematiche, di grande spessore, dedicate alla fine del [[comunismo]], allo scandalo della [[P2]] e alle operazioni di mastoplastica adduttiva di [[Sabrina Salerno]]. Non mancano i pericoli: dopo un servizio molto critico nei confronti della [[polizia]], il [[Commissario Rex]] tenta di sbranarlo.<br />Per debellare una brutta forma di [[stitichezza]] che lo accompagna fin dai tempi della [[Resistenza]], Enzo Biagi si abbandona all'abbraccio tentatore delle [[Supposta|supposte]] di glicerina. Come ampiamente dimostrato da recenti studi, dalle supposte all'[[eroina]] il passo è breve e Biagi diventa [[tossicodipendenza|tossicodipendente]], tanto che negli ambienti RAI le malelingue lo chiamano ''Il Fatto''. In una spirale di degrado psicofisico e pulsioni autodistruttrici, pur di pagarsi una dose inizia a rubare tvTV e a lavorare per ''[[il Giornale]]''. Riesce a ripulirsi grazie all'aiuto dell'amico cardinale [[Ersilio Tonini]], che lo lega al letto e gli fa passare la voglia di [[droga]] a suon di scudisciate.
 
== Dalla [[Bulgaria]] con furore ==