Enzo Bearzot: differenze tra le versioni

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{{quote|Ho lavorato molto per essere qui e farò di tutto per vincere questa edizione di [[Ballando con le stelle]].|}}
 
Pungolati dalle polemiche e dagli [[anfibi]] chiodati di Bearzot, gli azzurri affrontarono i match successivi con la massima determinazione, nelle pause tra una spaghettata e una cena di pesce. L'Italia affrontò ed eliminò l'[[Nazionale di calcio dell'Inghilterra|Argentina]] di [[Daniel Passarella]] e [[Diego Armando Maradona]], che fu reso inoffensivo dapprima con un'arcigna marcatura attuata da tredici uomini (gli undici azzurri in campo più due riserve entrate senza che l'[[arbitro]] se ne accorgesse), e poi con una [[denuncia]] anonima alla procura [[antidoping]].<br />Nel match seguente i ragazzi di Bearzot vinsero 3-2 contro il [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], considerato invincibile perché schierava fuoriclasse come [[Zico]], [[Falcao]], [[Socrates]] e [[Roberto Sedinho]].[[File:Ragazzi con due ballerine.jpg|thumb|left|220px|La [[Nazionale di calcio del Brasile|nazionale brasiliana]] dell'82 durante un allenamento.]] Fu uno scontro tra culture calcistiche opposte: il CT brasiliano [[Telê Santana]], il vate del ''futbol bailado'', prediligeva un calcio offensivo e spettacolare fatto di [[rovesciata|rovesciate]], [[dribbling]] e piroette all'interno di cerchi di fuoco; Bearzot invece chiedeva alla sua squadra di non fare cagate e di dare una mano al portiere [[Dino Zoff]], il giocatore più vecchio del torneo con i suoi 67 anni, che aveva grande classe ma ossa fragili a causa dell'[[osteoporosi]] e di un'[[ernia]] inguinale delle dimensioni di un [[bonobo]] di media taglia.<br />I verdeoro, ai quali sarebbe bastato un pareggio per proseguire il cammino, scesero in campo demotivati. Zico palleggiò svogliatamente in [[bermuda]] e [[infradito]] per un quarto d'ora prima di tornare in albergo, e il portiere Valdir Peres, gonfio di [[sangria]], si addormentò abbracciato a un palo della porta. L'eroe della giornata fu il redivivo Paolo Rossi, centrato in faccia da tre palloni vaganti e autore di altrettante reti. Telê Santana, per scampare alla folla inferocita che già aveva messo su un patibolo improvvisato nel piazzale dello [[stadio]], si sottopose a una [[vaginoplastica]] d'urgenza, per poi darsi alla macchia. La leggenda vuole che abbia iniziato a battere per le favelas di [[Rio de Janeiro|Rio]] sotto il nome di ''Ana Florência Manola de Belìnares''.
 
Archiviata senza patemi anche la seconda partita contro la [[Nazionale di calcio della Polonia|Polonia]], grazie all'intercessione dell'oriundo [[Giovanni Paolo II]] (che con la bolla papale ''Nemo propheta in patria'' assegnò la vittoria all'Italia a tavolino), la nazionale approdò in finale contro la [[Germania Ovest]]. I teteschi potevano contare su alcune individualità notevoli:
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