Enrico De Nicola: differenze tra le versioni

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Noto per una prudenza ai limiti dell'indecisione, De Nicola era uno che ci metteva sempre 3 ore per decidere come vestirsi la mattina, per questo quando gli venne chiesto di accettare la nomina a Capo dello Stato provvisorio, il futuro Presidente della Repubblica antepose tutta una sequela di ragionamenti, dubbi e pensieri che fecero incazzare un po' tutti quanti, anche perché senza una capo di Stato non si potevano iniziare i lavori della Costituente, né tanto meno iniziare ad alzarsi lo stipendio.
 
La prima cosa che fece come Capo dello Stato provvisorio fu quella di condannare a morte gli autori della [[strage di Villarbasse]]; quando gli fecero notare che in teoria la [[pena di morte]] era di fatto decaduta con l'entrata in vigore della CostituenteCostituzione, De Nicola, probabilmente ignorando i limiti del suo ruolo istituzionale e a causa dei suoi trascorsi monarchici, disse che ''«non gliene fregava una beata mazza»''. La decisione fu eminentemente politica, considerando il fatto che gli stragisti tramortirono a bastonate dieci persone per poi occultarne i corpi ancora vivi in una cisterna a farli morire del tutto di stenti, De Nicola ritenne fosse più opportuno sistemare la faccenda alla vecchia maniera, anche perché altrimenti ci avrebbe pensato la folla inferocita.
 
Dopo questo evento non gli venne fatto fare nient'altro, motivo per cui decise di rassegnare le dimissioni e tornarsene a casa, ma la Costituente non gli firmò il foglio di uscita anticipata e gli disse di tornarsene al suo posto, al quel punto De Nicola disse che stava male e che voleva tornarsene a casa, ma la Costituente gli intimò nuovamente di tornarsene al suo posto, altrimenti gli avrebbe scritto una [[nota]] sul [[registro]].
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