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{{Cit2|Dopo quello che ha scritto, non mi ha sorpreso trovarlo [[Inferno|là sotto]]!|[[Dante Alighieri]] su [[Virgilio]] e la sua produzione letteraria}}
{{Cit2|Enea sono tuo padre!|[[Anchise]], con afflato asmatico, al figlio Enea}}
L''''Eneide''' è un tema in latino che un certo '''[[Publio Virgilio Marone]]''', alunno della scuola media Publio Virgilio Marone di [[Mantova]], scrisse nell'anno scolastico 30-29 [[a.C.]]<br />Per la cronaca, la maestra non gradì particolarmente il lavoro di Virgilio e lo premiò con un 5 e ½ perché a suo dire "''lo scritto è completamente slegato dalla traccia e supera il limite dei quattro fogli protocollo''". Virgilio aveva infatti scritto 12 libri in esametri dattilici, quando gli era stato richiesto un semplice [[tema]] sulla gita del giorno prima a [[Gardaland]].▼
{{wikipedia}}▼
{{Cit2|Vecchio rincoglionito alla sua età fare ancora battute su StarWars.|[[Enea]] che borbotta in risposta al padre}}
{{Cit2|Bruciatela!|Virgilio sull'Eneide (vero)}}
▲L''''Eneide''' è un tema in latino che un certo
▲{{wikipedia}}
== Trama ==
{{dialogo|Insegnante|Mi parli del più celebre poema di Virgilio.|Studente|Ah, sì, Virgilio... beh, Virgilio ha scritto la... la...|Insegnante|La?|Studente|La Menneide!|Insegnante|La Menneide?|Studente|Sì, la Menneide. La Menneide, ecco, è un... un celebre poema - di Virgilio, appunto - che narra le avventure di [[Pietro Mennea|Mennea]], che nelle Olimpiadi di Troia del [[1974]] vinse l'oro nei 200 metri piani.|Insegnante|Bene, le do sei. Vada pure a posto.}}
=== Lo sgambetto greco e la caduta di Troia ===
{{vedianche|Guerra di Troia}}
[[File:Prostituta con cliente.jpg|350px|thumb|Troia nella sua età d'oro.]]
Esistono due correnti di pensiero riguardo alle motivazioni che portarono al sanguinoso conflitto raccontato mirabilmente da [[Omero]] (con la consulenza militare di [[Tom Clancy]]) e vergognosamente scopiazzato da Virgilio.<br />La prima corrente sostiene che tutto ebbe inizio quando
A ogni modo, non è molto interessante sapere il [[perché]]
Dopo dieci anni in cui non avevano nemmeno potuto ritirare la [[posta]] dalla cassetta, figuratevi la sorpresa dei cittadini di Troia quando una mattina le sentinelle annunciarono che l'esercito acheo era scomparso.<br />[[File:Cavallo-frisone.jpg|thumb|350px|left|Il cavallo di Troia. Ancora oggi gli studiosi si chiedono da che parte siano entrati tutti quei soldati greci.]]In effetti, tutto lasciava intendere che i greci se ne fossero andati: delle loro navi non c'era traccia, il loro accampamento era già infestato da tossici e barboni, e per terra furono trovati numerosi foglietti appallottolati che si rivelarono preventivi di viaggi
*
*
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Insomma, Enea combatteva da schifo ma aveva un culo pazzesco.<br />Quella notte l'eroe era particolarmente inquieto: eppure, la guerra era vinta, sua moglie
Enea si diresse quindi al più vicino [[centro commerciale]] con l'intenzione di arraffare il maggior numero di [[spremiagrumi]], ma una volta lì si accorse che molti altri figli di Troia avevano avuto la sua stessa [[idea]]. Tra la folla vide suo padre Anchise che faceva incetta di [[dentiera|dentiere]], la sua amata moglie Creusa che si accapigliava con un'altra donna per una borsa di Louis Vitton e suo figlio Julo con le braccia piene di giochi per la [[Nintendo Wii]].<br />Incazzato come una [[iena]] perché non era rimasto neppure uno stuzzicadenti da rubare, Enea si mise a urlare: "''Basta perdere tempo! Dobbiamo lasciare la città! In fretta, con me!''"<br />Subito la sposa e il bambino gli si misero al fianco; il vecchio Anchise invece scosse la testa, scaracchiò in terra e disse: "''Andate voi, che siete giovani! Io morirò col mio [[catetere]] e con la mia città!''"<br />[[File:Culo.jpg|left|thumb|300px|Julo.]]"''Ok vecchio, fai come vuoi! Buona fortuna!''" - fecero gli altri tre senza battere ciglio, e lo avrebbero abbandonato là se Anchise non avesse cambiato idea e con un balzo da ginnasta non fosse saltato sulle spalle del figlio.<br />La famiglia si lanciò di corsa nei vicoli più oscuri della città, facendosi largo tra morti, feriti e [[vu cumprà]] particolarmente insistenti; alla fine Enea e i suoi giunsero a una porta che conduceva fuori dalle mura. "''Siamo salvi! Abbiamo seminato quei vu cumprà!''" - disse Enea ai suoi cari, ma non ebbe neppure il tempo di festeggiare il successo con un virile [[rutto]] che la gioia gli morì in gola: Creusa non era lì con loro! Dove si era cacciata quella dannata femmina?<br />Enea fu sul punto di lasciarla al suo [[destino]], poi si ricordò che la sua [[carta di credito]] era in mano a Creusa e in preda alla disperazione tornò in città da solo. Setacciò Troia palmo a palmo, incurante della battaglia che ancora infuriava attorno a lui e dei [[giornalista|giornalisti]] di [[Studio Aperto]] che filmavano la scena e sparavano vaccate. Alla fine scorse sua moglie davanti alla vetrina di una gioielleria.<br />Subito le urlò: "''Eccoti finalmente, brutta troiana! Stai bene? Ma soprattutto, non hai toccato la mia carta di credito, vero?''"<br />Sentendo quella [[voce]] Creusa si girò e con voce flebile rispose: "''No, non ho fatto in tempo. La nera morte mi ha ghermito prima. Quella che vedi è solo la mia [[ombra]], Enea! Non soffrire per me: va e segui la tua strada. Addio, ama il nostro piccolo Julo! Ah
[[File:Enea1.jpg|right|thumb|300px|La targa posta sulle navi di Enea.]]
Tornato dai suoi cari, Enea notò con stupore che attorno ai due si era formato il classico capannello di
=== Il viaggio verso L'[[Italia]] ===
==== Le prime disavventure ====
Per sette anni Enea e compagni vagabondarono per i mari bevendo acqua salata e cibandosi di tonno [[Rio Mare]]. La prima terra che raggiunsero fu quella dei Traci e qui Enea, sceso a esplorare ma soprattutto a espletare [[cagata|impellenti bisogni fisiologici]], pensò bene di appartarsi dietro un cespuglio di mirto. Non l'avesse mai fatto! Subitò risuonò una voce stridula: "''Brutto sporcaccione! Vattene subito da questa isola! Io sono Polidoro, ucciso a tradimento e lasciato insepolto tra quegli sterpi che tu adesso stai ricoprendo di materia organica anfibia comunemente detta merda!''"<br />Preso dal panico Enea corse alla navi con le braghe ancora calate e ruzzolò fino alla spiaggia atterrando di faccia sugli scogli.<br />La tappa successiva fu l'isola di Delo, dove si trovava un famoso [[oracolo]] sacro ad '''[[Apollo]]'''. Enea attese pazientemente in coda per nove ore che arrivasse il suo turno, ma quando una donna incinta tentò di superarlo reagì male e scatenò una [[rissa]]. Mentre i buttafuori del tempio lo portavano via per le foto segnaletiche di rito fece in tempo a sentire la ieratica voce di Apollo sussurrare: "''O Troiani, cercate l'antica terra da cui veniste! E non dimenticate di comprare qualche souvenir del tempio al negozio qua fuori!''"[[File:Eneide colori.jpg|thumb|left|350px|Immigrazione clandestina, un problema oggi come ieri.]]<br />Quando venne rilasciato Enea raccontò tutto ai suoi compagni; il saggio Anchise, che voleva spassarsela e amava il [[gioco d'azzardo]], provò a dire che forse la terra da cui venivano era [[Las Vegas]], ma bastò uno schiaffone a ridurlo al silenzio.<br />Dato che da buoni figli di Troia non sapevano dove fossero i loro natali, fu deciso che avrebbero visitato ogni paese nei paraggi. "''Prima o poi troveremo la nostra terra d'origine, no?''" chiedeva tutto speranzoso Enea.<br />Nonostante la sua fosse una [[domanda retorica]], la risposta era [[no]]. I troiani girarono in lungo e in largo e in ogni paese in cui arrivarono ricevettero solo minacce, maledizioni e degradanti avance sessuali: in confronto a loro persino gli [[ebrei]] sembravano i turisti più benvoluti del mondo. In ordine cronologico visitarono:▼
▲Per sette anni Enea e compagni vagabondarono per i mari bevendo acqua salata e cibandosi di tonno [[Rio Mare]]. La prima terra che raggiunsero fu quella dei Traci e qui Enea, sceso a esplorare ma soprattutto a espletare
*L'isola di '''Creta''', dove si diedero alla caccia dei maiali selvatici e vennero falcidiati dall'[[influenza suina]]. ▼
*'''Butroto''', una cittadina in cui vennero accolti benissimo e trattati come nababbi, salvo poi scoprire che si trattava di un hotel a undici stelle e che li aspettava un conto salatissimo.▼
*L''''[[Isola dei Famosi]]''', una località infernale abitata da cannibali, vecchie glorie cadute nel [[dimenticatoio]] e da un mostro antropomorfo che gli autoctoni chiamavano [[Simona Ventura]]. ▼
*'''[[Neverland]]''', che lasciarono quando si accorsero che [[Michael Jackson|tutti i bambini presenti sulle navi erano spariti]].▼
*la '''[[Foresta di Sherwood]]''', in cui vennero derubati delle loro già esigue ricchezze.[[File:Leone vecchio coglione.jpg|thumb|280px|Publio Virgilio subito dopo l'incidente che gli è valso il soprannome di "[[Monopalla|Il Marone]]": bella idea provare a radersi l'inguine con una benda davanti agli occhi!]]▼
*La '''[[Sicilia]]''', un'isoletta ridente ma piena di insidie. Enea riuscì piuttosto agevolmente a evitare i gorghi di Scilla e Cariddi, evitò con scaltrezza di farsi catturare dal [[ciclope]] [[Polifemo]] e riuscì perfino a rifutare, seppur con qualche difficoltà, il vassoio di cannoli offerto da [[Salvatore Cuffaro]], un infido semidio che corrompeva con le sue leccornie gli incauti viandanti per poi ricattarli. ▼
▲*L'isola di
A causa di rallentamenti sulla Bologna Taranto, i profughi furono costretti a fare una sosta nella tranquilla città di Drepano. Qui il [[idiota|saggio]] Anchise volle far vedere che aveva ancora il fisico alla sua età e andò a fare il [[bagno]] in un torrente gelato. Neanche i fumi col bronchenolo poterono nulla: morì delirando e con la [[febbre]] a quarantasette.<br />La morte di Anchise gettò tutti i troiani nello sconforto: come avrebbero fatto a tirare avanti senza la pensione del vecchiardo?<br />Toccò ad Enea ricordarlo con una toccante omelia funebre: "''Mio padre era una brava persona. Da buon [[Terrone|meridionale]] gli piaceva spararle grosse, come quando si vantava di essersi portato a letto Venere. Non finirò mai di ringraziare quel fulmine che lo ha centrato e reso paraplegico: grazie alla [[pensione di invalidità]] ci siamo fatti le ferie in Costa Smeralda per trent'anni.<br />Ma mio padre aveva tante altre qualità: mi mancheranno i suoi sproloqui sul tempo troppo umido, mi mancherà la sua capacità di sopravvivere mangiando solo un tozzo di pane a settimana, mi mancherà soprattutto non poter più sfruttare la sua patente per non perdere punti!''"▼
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A causa di rallentamenti sulla [[Bologna]] - [[Taranto]], i profughi furono costretti a fare una sosta nella tranquilla città di Drepano. Qui il saggio Anchise volle far vedere che aveva ancora il fisico alla sua età e andò a fare il [[bagno]] in un torrente gelato. Neanche i fumi col bronchenolo poterono nulla: morì delirando e con la [[febbre]] a quarantasette.<br />La morte di Anchise gettò tutti i troiani nello sconforto: come avrebbero fatto a tirare avanti senza la pensione del vecchiardo?<br />Toccò ad Enea ricordarlo con una toccante omelia funebre:
==== Didone, regina di bidoni ====▼
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[[File:Mosaico Virgilio.jpg|left|thumb|300px|Virgilio legge ad alta voce l'Eneide. Da notare le facce atterrite degli astanti.]]
{{Cit2|Troiano, tirio... per me non v'è differenza!|Didone sulla sua grande [[Puttana|apertura mentale]]}}
Dopo aver buttato Anchise in una campana del vetro, gli esuli ripresero la via del mare. Stavano filando col vento in poppa quando l'altera dea
{{dialogo|Venere|Ho sentito la tua richiesta d'aiuto, figlio mio!|Enea|Figlio? Ma allora mio padre non era un cacciapalle! È davvero riuscito a portarti a letto!|Venere|Sì, beh, non è una cosa di cui vado fiera... ero giovane, ubriaca e lui voleva a tutti i costi farmi vedere la sua collezione di farfalle... ma torniamo a noi, Enea! Ho buone notizie per te!|Enea|Vuoi dire che finalmente mi hanno preso a [[X Factor]]?|Venere|No, imbecille! Devi recarti a Cartagine, e narrare alla regina la tua storia! Ti dico solo che ti è riservato un grande destino...}}
Detto questo la dea salì su un tram e sparì alla vista dell'eroe dardano.<br />Enea ordinò dunque di far rotta verso Cartagine. Per tutta la durata del viaggio rimase in silenzio e con un sorriso a trentadue denti in faccia. Non rispondeva a nessuno; né all'amato figlio Julo, né al timoniere
Alla sera fu imbandito un suntuoso banchetto a base di [[caviale]], [[foie gras]] e [[Biscotti Cuor di Merda]]. Come da copione Didone chiese a Enea di narrarle le sue vicende. Visto che la regina era un bel pezzo di manza l'eroe aggiunse alla narrazione qualche sparatoria e un inseguimento in auto che fa sempre figo.<br />Didone rimase colpita dalla parlantina sciolta e dalla [[tecnica della smentita fulminante]] di Enea, e più tardi confidò alla sorella
{{quote|Sono il pezzo grosso. Lascia subito Cartagine e vai in Italia. Non fare domande, mi gira così. Distinti saluti, Tuo Giove|}}
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==== Enea nell'[[Ade]] ====
Con in testa il doloroso ricordo della vasca a idromassaggio di Didone, Enea diede ordine ai suoi di attraccare nella più vicina isola e organizzò dei giochi sportivi. Era infatti passato un anno dalla morte di Anchise e le usanze dell'epoca prevedevano che in onore al defunto bisognasse sfidarsi in alcune discipline e far finta di essere dispiaciuti per la perdita. I giochi più gettonati erano:▼
▲Con in testa il doloroso ricordo della vasca a idromassaggio di Didone, Enea diede ordine ai suoi di attraccare nella più vicina isola e organizzò dei giochi sportivi. Era infatti passato un [[anno]] dalla morte di Anchise e le usanze dell'epoca prevedevano che in onore al defunto bisognasse sfidarsi in alcune discipline e far finta di essere dispiaciuti per la perdita. I giochi più gettonati erano:
*[[lancio del martello]]▼
*lancio del bouquet▼
*tiro con l'arco
*salto in lungo
*salto del pasto
▲*[[lancio del martello]]
▲*lancio del bouquet
*abbuffata di [[peperonata]]
*[[hockey su sabbia]]
A tutti i vincitori Enea in persona regalò un talento d'oro, un'ascia bipenne e un biglietto omaggio per il prossimo [[Festival di Sanremo]].<br />[[File:Spiderman-dude-fail.gif|thumb|240px|left|Più o meno quel che capitò a Palinuro.]]I troiani ripresero poi il viaggio nonostante metà dell'equipaggio fosse in preda a deliri alcolici e postumi di sbronze. A rimetterci più degli altri fu Palinuro che di notte, rimasto a governare il timone della nave mentre gli altri marinai dormivano, fu colto da allucinazioni visive e si convinse che in mezzo al mare c'era una provocante [[Milly Carlucci]] che gli faceva l'occhiolino
Alla mattina sbarcarono a
{{dialogo|Caronte|Indietro! Io non trasporto vivi e baluba, e questo qui corrisponde a entrambe le categorie! Non c'è nulla che possa farmi cambiare idea!|Sibilla|E se ti passassi il numero di telefono di quella mia amica brunetta che ti piace?|Caronte|Montate su, pota!}}▼
▲{{dialogo|Caronte|Indietro! Io non trasporto vivi e baluba, e questo qui corrisponde a entrambe le categorie! Non c'è nulla che possa farmi cambiare idea!|Sibilla|E se ti passassi il numero di telefono di quella mia amica brunetta che ti piace?|Caronte|Montate su!}}
Superato l'Acheronte Enea e la sua accompagnatrice si fecero largo a gomitate tra le migliaia di anime che affollavano l'Ade. Tra la folla il condottiero troiano riconobbe con una stretta al cuore:
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*Palinuro, che gli chiese se aveva una birra
*Didone, che gli chiese gli alimenti
*la moglie Creusa, impegnata a limonare con il fantasma del fornaio
Il giro turistico si concluse con una capatina ai
{{dialogo|Enea|Chi diavolo vi ha dato ordine di partire?|Julo|Ah, papi! Emh... che bello vederti! Sai com'è... emh... non ti abbiamo più visto tornare e così ci siam detti che magari eri morto. Tutto un equivoco, niente di più! Buffo, no?|Enea|Schiodati dalla mia poltrona, ragazzo!|Julo|Ma certo, padre! Eccola tutta per te! Ti posso portare un succo di frutta? No? Un altro cuscino, magari? Dov'è che si va, papuccio caro?|Enea|Andiamo nel Lazio.}}
=== La guerra Latina ===
==== L'arrivo inatteso ====
Al termine di settimane di navigazione i troiani sbarcarono stremati e macilenti presso il [[Tevere]]. Subito Enea inviò un messaggero al re locale
[[File:Cavernicoli.png|thumb|300px
La scelta del monarca era però accolta con scetticismo da alcune fazioni della nobiltà: in particolare
{{dialogo|Turno|O saggio re, come puoi promettere la tua unica figlia al capo di quei vagabondi? Un matrimonio tra una nobildonna latina e un troiano è inammissibile!|Latino|Non hai tutti i torti, Turno. Ma vedi, tarapia tapioco! Prematurata la supercazzola o scherziamo?|Turno|[[Eh?]]|Latino|PUPPAAA! Non te la prendere, gli dei hanno deciso così. Ora scusa ma ho un fastidioso attacco di [[diarrea]]...}}
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Turno uscì furibondo dal palazzo e mandò a tutti i suoi alleati un [[sms]] che diceva: ''SN TURNO, RADUNA TT I TUOI SOLDATI KE ANDIAMO A KOMBATTERE I TROIANI''<br />Alla chiamata alle armi di Turno risposero i peggiori pendagli da forca della penisola italica. C'erano:
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[[File:Antonio conte.jpg|left|thumb|250px|Antonio Tarconte e il suo celebre [[parrucchino]].]]
*la prima volta da
*la seconda volta da un [[pony express]] che doveva consegnargli un pacco da parte della mammina premurosa
==== Latini VS Troiani ====
[[File:Homer&Homer.gif|thumb|300px|Eurialo e Niso.]]
Approfittando dell'assenza di Enea, Turno strinse d'[[assedio]] la cittadella troiana e cercò di forzarne le difese, ma le porte sigillate col silicone ressero. Incazzatissimo, Turno ordinò allora di appiccare il fuoco alle navi troiane, ma quelle per volere dell'ennesima dea ficcanaso si trasformarono nelle copie sputate di [[Federica Pellegrini]] e sparirono nell'acqua fra orrende bestemmie in [[venezia|veneziano]].<br />A Turno stava venendo un ictus dalla rabbia. I troiani si misero a intonare cori da [[stadio]] per sbertucciarlo. Alla decima riproposizione di "''Che puzza, che tanfo, Turno entra in campo''" il re dei Rutuli impazzì: con un urlo belluino e un balzo plastico da ballerina del Bolshoi oltrepassò la palizzata troiana e si mise a trucidare tutti quelli che gli capitavano sotto mano. L'eccidio si concluse a quota duecentonove quando Turno pestò erroneamente un [[rastrello]] e si rifilò da solo una mazzata sui denti. Evitò un sicuro linciaggio grazie alla prontezza dei suoi guerrieri che se lo caricarono in spalla e lo portarono in salvo.
Calò la notte. Sugli spalti della cittadella troiana si trovavano due sentinelle,
Dopo una settimana passata a ubriacarsi e a giocare a dadi nelle taverne col suo nuovo amico Tarconte e con
Nel furore della battaglia Turno e Pallante si trovarono faccia a faccia. Il giovane già pregustava di poter [[abbordatore da strada|abbordare]] le pollastre dicendo loro di aver ucciso Turno, ma i suoi sogni scoperecci ebbero una brusca interruzione quando il re dei Rutuli lo passò da parte a parte con la lancia.<br />Enea rimase agghiacciato nel vedere la fine del suo giovane amico. Straziato dal dolore, fece appena in tempo a pensare: "''Porcozio! Stai a vedere che adesso suo padre se la prende con me!''" e poi si rituffò nella lotta con forze rinnovate. Enea pareva invincibile: né la superiorità numerica dei nemici, né le ferite, né le malattie veneree rimediate nelle bettole parevano in grado di fermarlo. Sotto la sua spada e il suo alito perirono:
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*Mezenzio e suo figlio
==== La fine delle ostilità ====
{{Cit2|È arrivato il tuo Turno!|Enea prima di uccidere Turno}}
Dopo aver ucciso Mezenzio, Enea raccolse con un cucchiaio ciò che rimaneva del corpo di Pallante, fece un bel pacchettino con tanto di fiocco e lo spedì al padre Evandro. Su entrambi gli schieramenti cadde un silenzio rotto da pianti e lamenti: ovunque c'erano donne che piangevano i loro mariti, figli che piangevano i loro padri, creditori che piangevano i loro debitori, generi che piangevano perché le loro [[suocera|suocere]] erano ancora vive.<br />[[File:Camilla parker bowles.jpg|left|thumb|300px|Camilla nell'ultimo spasmo di sofferenza prima di morire.]]Nel frattempo re Latino, fedele alla sua fama, era impegnato in una riunione di [[gabinetto]] con i maggiori condottieri dell'esercito. Tra i presenti serpeggiava l'incertezza: chi consigliava di far la pace coi troiani, chi voleva sferrare un ultimo attacco alla cittadella di Enea, chi voleva fuggire a [[Casablanca]] e cambiare sesso. Finalmente qualcuno ebbe una buona idea: la guerra sarebbe stata decisa con un duello tra Enea e Turno. Mentre i consiglieri discutevano se adottare o no la regola dei gol in trasferta, irruppe nella sala un messaggero, portando la notizia che un manipolo di troiani stava per assaltare la città.<br />"''I vecchi stiano qui a tremare!''" esclamò Turno, che fino a quel momento era stato impegnato a nascondere le proprie caccole sotto il tavolo, "''chi ha cuore nel petto mi segua alla battaglia!''"<br />E qui si accorse che nessuno lo seguiva e se ne andò furente.
Lo scontro che seguì vide fronteggiarsi la cavalleria dei Volsci con a capo la guerriera Camilla e gli etruschi di Tarconte.<br />Camilla combatteva in [[bikini]] e percorreva il campo circondata dalle sue fedeli ragazze pin-up. Gli avversari erano perciò troppo impegnati a sbavare per combattere e finivano trafitti dalle micidiali frecce di Camilla.<br />Il destino volle che tra le fila etrusche vi fosse un omuncolo insignificante chiamato
Pressato dall'opinione pubblica e dalla solita stampa faziosa, Turno acconsentì a sfidare Enea in un duello. La vigilia dello scontro fu piuttosto movimentata a causa di
{{dialogo|Turno|Uccidimi, se vuoi, ne hai il diritto. Ma se hai pietà, pensa ai miei genitori, pensa a quella scema di mia sorella legata a un albero, pensa al mio [[chihuahua]] Alfonsino... lasciami tornare da loro...|Enea|Un uomo che chiama il suo chihuahua Alfonsino non merita di vivere.}}
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=== Conclusione ===
Come in ogni favola che si rispetti, anche nell'Eneide
== Collegamenti epici ==
*[[Poesia epica]]
*[[Iliade]]
*[[Odissea]]
*[[Troy]]
{{Squallidità|giorno=19|mese=07|anno=2009|votifavorevoli=10|votitotali=25|argomento=letteratura}}
[[en:Aeneid]]▼
[[Categoria:Mattoni]]
▲[[en:Aeneid]]
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