Emily Brontë: differenze tra le versioni

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== Vita, morte e miracoli ==
 
Emily nacque figlia dei propri genitori che, incredibilmente, riuscivano a ricordarne il nome e persino a sillabarlo. Il padre era un pastore anglicano; la madre era maggiorenne ma morì in fretta e venne sostituita da [[Mary Poppins]]. L'autrice, appena fu in grado di parlare e cioè verso i 20 anni, convinse il padre a morire per poter ereditare la sua scatola di soldatini.
Emily, assieme alle sorelle e al fratello, ebbe tutta la libertà di gestirne l'eredità, consistente in una scatola di soladtini di latta e la tendenza a morire il prima possibile.-----
Risalgono a questi stessi anni la trasformazione delle favole di Esopo nella sceneggiatura di ''Uccelli di rovo'' e l'occupazione militare di [[Atlantide]] da parte degli stessi soldatini di piombo.
 
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Grazie a questo isolamento la scrittrice si convinse che il mondo finiva a 3 km dal villaggio dei Puffi, che un fantasma non fa primavera e che il bene e il male non esistono, sempre escludendo le acconciature della regina Vittoria.
Grazie a lei e ad altri suoi simili, invece, gli inglesi si convinsero di possedere una letteratura e un impero coloniale.
Sempre grazie a lei la brughiera è passata dall'essere un paradiso naturale incontaminato all'essere un centro di raccolta per [[Wicca|wiccan]] e ventenni ipodotati.
 
Allontanatasi da casa in due sole occasioni, vi fece rapidamente ritorno a causa di una grave allergia alla vita sociale.
 
Finita per sbaglio a [[Hogwarts]] mentre cercava la strada di casa, Emily morì di [[Raffreddore|raffreddore da fieno]] di lì a poco.
Rifiutò tutte le cure adducendo come motivazione l'inesistenza del dolore e, di conseguenza, della morte.
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Per di più i suoi versi, troppo carichi di [[fantasma|fantasmi]], [[Incubi e deliri|incubi]], tempeste, maledizioni, profezie, passioni violente e saggi di botanica, insospettirono molti: non erano abbastanza femminili. Da più parti si insinuò che a scriverli fosse stato il fratello Patrick, notorio alcolista e oppiomane, morto né troppo tardi né troppo presto.
Non è un caso, infatti, che le sue raccolte di poesie abbiano venduto solo due copie: una per ciascuna delle sorelle restanti.
 
La classica rivalutazione post-mortem delle opere si verificò anche nel suo caso, dimostrando l'esattezza della teoria brontiana: la morte non porta sfiga.
Pare che l'autrice abbia commentato con un sonoro:
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