Elena Fabrizi: differenze tra le versioni

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[[File:Sora Lella.jpg|right|thumb|220pxminiatura|Elena "Lella" Fabrizi. [[Pecorino]] su pastasfoglia, [[1982]].]]
{{cit2|Hanno detto "prendila con filosofia" perché "pijatela 'der culo" pareva brutto!|La sora Lella a proposito dei consigli da amico}}
{{cit2|Fattela 'na risata, che magari domani te sveji sotto a 'n cipresso!|La sora Lella a proposito del vivere giorno per giorno}}
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{{cit2|Chi sei? Carlo Verdone l'attore?! Ma me stai a cojonà o stai a ddì sur serio?!|La sora Lella al [[telefono]] col [[regista]] romano}}
Per anni si è dedicata alla ristorazione, presso il locale sull'isola Tiberina che prende il suo nome, cercando di valorizzare la [[cucina romana]] tradizionale. Era però anche una spregiudicata innovatrice, sua l'idea di servire ''[[Carciofo|carciofi alla giudia]]'' dentro una {{tooltip|{{colore|green|kippah}}|[[File:Kippah.jpg|180px]]}} fatta con la mollica di pane, nonché quella di portare in tavola la ''[[coda alla vaccinara]]'' ancora attaccata alla [[vacca]].<br /> È famosa anche per il suo impegno in importanti battaglie sociali, come quella che l'ha vista impegnata nella difesa degli sfrattati e nel far dichiarare la [[NonBooks:Carbonara vegetariana|carbonara vegetariana]] reato punibile con la [[Impiccagione|forca]].
 
{{vedianche|Sora Lella (in romanesco)|}}
== Biografia ==
 
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=== Vita in cucina ===
 
Elena nasce a [[Roma]] nel 1915, ultima di sei fratelli. Tra essi l'[[attore]] [[Aldo Fabrizi]], col quale condivide la passione per la recitazione, quella per la cucina e la porzione di quadrante della [[bilancia]] oltre i 110 kg.<br /> La sua [[infanzia]] è segnata da eventi drammatici: è già iniziata la [[Prima guerra mondiale]] e, come se non bastasse, l'unica squadra di calcio presente nella capitale è l'[[S.S. Lazio|Atletico Burinense]]. In uno scenario così apocalittico, che avrebbe minato anche il più forte dei caratteri, la piccola Elena trova consolazione nell'unica cosa che le è stata sempre a cuore: la {{s|<del>fam}}</del> [[Cicoria|cicoria ripassata in padella]].<br /> La cucina della madre è il suo luogo preferito dove giocare, in poco tempo impara la maggior parte delle ricette a memoria. A cinque anni non sa ancora leggere, però riconosce l'eventuale presenza della parola "[[panna]]" nella ricetta della [[carbonara]], si reca in cucina e prende a calci negli stinchi il [[cuoco]].<br /> In prima elementare, per il pranzo, gli altri bambini si portano panini e [[pizza]], lei ha il [[Dolce Forno]] e si cucina l'[[abbacchio]] con le patate. Quando frequenta le medie, approfittando di un malore della cuoca, si impossessa della mensa e cucina per tutto l'istituto. Il preside sembra visibilmente soddisfatto, affigge un cartello con una foto della vecchia cuoca e la scritta "Io non posso entrare" e in seguito, accoglie il suo tentativo di ritorno sguinzagliandole contro i [[dobermann]]. Grazie ai proventi di questo lavoro Elena capisce due cose:
# che presto potrà permettersi di aprire la sua prima trattoria;
# che si deve sbrigare perché ''"la vita è un mozzico"''.
Dopo aver guadagnato abbastanza, apre il suo primo ristorante nella celebre piazza romana di ''Campo de' Fiori'', un luogo ben frequentato dai turisti a pochi passi da ''Piazza Navona''. L'idea di scrivere i menù in varie lingue la scarta subito, la cucina tradizionale romana è basata molto sul "quinto quarto"<ref>pezzi della bestia che normalmente vengono scartati</ref> e quindi: spiegare che la [[coratella]] è composta da interiora, e che la [[pajata]] in un certo senso è [[merda]], sarebbe strategicamente penalizzante.<br />Quando apre un secondo ristorante, sull'Isola Tiberina, oramiormai è per tutti "la sora Lella".
 
=== Vita sul set (in cucina) ===
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L'incontro della sora Lella col mondo del cinema avvenne, manco a dirlo, in un bar: lei col suo solito [[Crodino]] analcolico accompagnato da abbondanti patatine, da lei stessa pelate e fritte; lui, il cinema, sottoforma di un giovane alto, atletico e aitante, il noto Verdone<ref>c'è molta [[ironia]] nell'ultimo periodo, ma parlando di Verdone ci sta.</ref>. Il breve scambio di battute che scaturì dall'incontro è passato alla storia:
{{dialogo|Carlo|Lei è la sora Lella Fabrizi?|Lella|So' io!|Carlo|Le piacerebbe fare mia nonna...|Lella|Ma nun me rompe, sto a magnà!}}{{dialogo|Carlo|... in uno dei miei film...|Lella|Ma... tu sei Carlo Verdone l'attore?|Carlo|Proprio io! Allora, ci sta?!|Lella|Ma nun me rompe, sto a magnà!}}
Per fortuna di Verdone e dei suoi fan l'effetto del Crodino svanì in fretta e la sora Lella tornò sui suoi passi.<br />Dopo un avvio col botto in [[Bianco, rosso e Verdone]], dopo aver sfondato in [[Acqua e sapone]] come neanche era mai riuscita con le sue [[amatriciana|amatriciane]], la buona Lella cede alla prepotenza dei propri annetti sul groppone e contrae la "peste", abbandonandosi a pellicole con un Pierino maledetto che una ne fa, cento ne pensa e mille ne piglia (di [[Scapaccione|scappellotti]] {{s|<del>materni}}</del> furiosi). Grazie a queste interpretazioni, l'intramontabile Elenona si trasformò da comune ''matrona romana'' a ''nonna che chiunque vorrebbe avere, eccetto quando s'incazza''.<br />Le sue ultime apparizioni televisive la vedono in giro per i talk show nei panni dell'imitatore [[Antonello Fassari]], il cui problema principale era l'infilarsi le mostruose autoreggenti antivaricosi della nonna.
 
=== ''Mortacci sua'' ===
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==Note==
 
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== Voci correlate ==
*[[Sora Lella (in romanesco)]] (la versione da legge se sei de le parti sua)
*[[Nonna]]
*[[Colesterolo]]
*[[La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene]]
 
{{Squallidità|giorno=26|mese=06|anno=2016|votifavorevoli=4|votitotali=8|argomento=gastronomia}}
 
[[Categoria:Attrici]]
[[Categoria:Idoli]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Roma]]
[[Categoria:Sex symbolIdoli]]
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