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*Passatempo
*
 
= Istituto Luce =
{{Sottotitolo|}}
 
 
{{Azienda
|nome=Istituto Luce S.p.A.
|logo= Istituto_Luce.svg
|tipo= società per azioni
|borse=
|data_fondazione = 1924<ref name=fusione>[http://www.cinecitta.com/wp/?page_id=2 Cinecittà Luce<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|forza_cat_anno = 1924
|luogo_fondazione=[[Roma]]
|fondatori=[[Benito Mussolini]]
|data_chiusura = maggio [[2009]]<ref name=fusione />
|nazione = ITA
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L''''Istituto Luce''' ('''L'''' '''U'''nione '''C'''inematografica '''E'''ducativa) era la più antica istituzione pubblica destinata alla [[cinema|diffusione cinematografica]] a scopo didattico e informativo del mondo<ref>Giuliano Montaldo, ''Le stagioni dell'aquila. Storia dell'Istituto LUCE '', titoli di coda del [[DVD]], Istituto Luce [[2001]], ISBN 8014191900072</ref>.
Nato in [[Italia]] nel [[1924]]<ref name=fusione />, l'Istituto Luce divenne ben presto un potente strumento di [[propaganda]] del [[fascismo|regime fascista]]. L'Istituto, avente sede a [[Roma]], partecipava inoltre alla produzione e diffusione di [[film]] e [[documentario|documentari]] destinati alle sale cinematografiche. Nel [[2009]] la società viene fusa con ''Cinecittà Holding S.p.A.'', costituendo una società per azioni: [[Cinecittà Luce|Cinecittà Luce S.p.A.]]<ref name=fusione />.
 
==Storia==
All' origine della fondazione dell'Istituto Luce vi è una piccola impresa cinematografica privata promossa dal [[giornalista]] [[Luciano De Feo]] nell'intento di sviluppare l'educazione della popolazione italiana analfabeta attraverso le immagini; da qui l'acronimo Luce: L'Unione Cinematografica Educativa.
 
Il ''Luce'' venne istituito da [[Benito Mussolini]] con qualità di [[Persona giuridica|Ente morale]] di diritto pubblico con il regio decreto legge n. 1985 del 5 novembre [[1925]], a sostituire la precedente ''[[Società Anonima]] L.U.C.E''. Nel luglio [[1925]] la [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] dirama una circolare ai ministri degli [[Ministero dell'Interno|Interni]], della [[Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca|Pubblica Istruzione]], dell’[[Ministero dell'Economia e delle Finanze|Economia]] e delle [[Ministero delle Colonie|Colonie]] invitandoli a servirsi esclusivamente dell’organizzazione tecnica del Luce a scopi educativi e propagandistici.
 
Nello statuto di fondazione del Luce, la finalità dell'Istituto era volta alla "diffusione della cultura popolare e della istruzione generale per mezzo delle visioni cinematografiche, messe in commercio alle minime condizioni di vendita possibile, e distribuite a scopo di [[beneficenza]] e [[propaganda]] nazionale e [[patriottismo|patriottica]]".
[[File:luce2.jpg|280px|right|thumb|L'Istituto Luce nella nuova sede del 1936]]
Nel [[1927]] viene creato il [[cinegiornale]] ''[[Giornale Luce]]'', destinato a venire proiettato per obbligo in tutti i cinema d'Italia prima della proiezione dei film: in Italia i ''Cinegiornali Luce'' possono considerarsi antesignani del [[telegiornale]].
 
Nel [[1935]] l'Istituto Luce dà vita all'[[Ente Nazionale Industrie Cinematografiche]] (ENIC), entrando direttamente nella produzione cinematografica: uno dei primi film prodotti è il [[colossal]] ''[[Scipione l'Africano (film 1937)]]'' di [[Carmine Gallone]].
Nel [[1936]] il Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare al [[Ministero della Cultura Popolare]]; nello stesso anno si dà il via alla costruzione della nuova sede dell'Istituto accanto alle strutture di [[Cinecittà]] e del nascente [[Centro Sperimentale di Cinematografia]].
 
A partire dal [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] l'Istituto Luce si occupa della produzione di numerosi [[documentario|documentari]] e di [[film]] (diretti, tra gli altri, da [[Pupi Avati]], [[Marco Bellocchio]], [[Claude Chabrol]], [[Liliana Cavani]], [[Mario Monicelli]], [[Ermanno Olmi]], [[Ettore Scola]]).
 
 
== Eredità ==
A partire da luglio 2012, una vasta collezione di filmati (circa 30.000) è stata messa a disposizione del pubblico, grazie ad un accordo con [[Google]], attraverso un canale [[YouTube]].
<ref>[http://daily.wired.it/news/internet/2012/07/05/canale-youtube-istituto-luce-582349.html articolo di wired, luglio 2012]</ref>
 
 
==Bibliografia==
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