Decimo Giunio Giovenale: differenze tra le versioni

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== Satire ==
Le satire di Giovenale vengono dette satire “dell’’’indignatio’’”, perché l’uomo le scriveva quando vedeva qualcosa che urtava la sua sensibilità, come due [[uomini]] che si accoppiavano nel suo salotto o matrone che osavano usare cosmetici. Secondo recenti studi, la nascita di migliaia di altri Giovenale nell’era di [[Internet]] fu scongiurata dall’avvento dei [[blog]], che da [[tempo]] permettono a tutti di indignarsi in santa pace e di sentirsi soddisfatti. Lo scopo delle satire di Giovenale non era infatti quello di curare i costumi malati, ma sostanzialmente quello di far indignare più gente possibile, probabilmente nella speranza che mettessero “[[mi piace]]” alle sue opere.
[[File:Gasparri indignato.jpg|thumb|left|Un politico,{{citnec| un tempo intelligente}}, dopo aver letto una satira di Giovenale.]]
I temi trattati da Giovenale sono i seguenti:
*Nella I satira si scaglia principalmente contro il culto dell’antica divinità assira [[Dio Denaro]], sostenendo che “la rettitudine è lodata, tuttavia soffre il freddo”; naturalmente è una frase priva di senso, ma nessuno lo fece mai notare a Giovenale, perché quando si incazzava aveva una grossa vena pulsante sulla fronte, che intimoriva tutti.
Utente anonimo