De philosophia Mosconum: differenze tra le versioni

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Con grande maestria il Mosconi si è sbarazzato delle teorie errate dei maggiori pensatori a lui antecedenti:
 
*'''Leibnitz'''. In filosofia monismo è inteso come ogni sistema filosofico che ponga a fondamento di tutta la realtà un unico principio, spirituale o materiale. Per Leibnitz il principio in questione è la monade, cioè ognuna delle sostanze attive e indivisibili che rispecchiano, ciascuna a modo suo, tutta la realtà; per Mosconi, invece il fondamento del monismo è il mona, che manifesta il suo essere sbattendo le porte. Questa differenza determina una opposizione irriducibile tra il due caposcuola. Orbene, tutti i filosofi citati propendono per l'interpetrazione mosconiana, anche perché Leibnitz non sanno neppure chi cazzo sia e il suo nome ricorda troppo un dado da brodo. L'attività del mona si manifesta attraverso la distruzione di porte, maniglie, cardini, vetri, targhette e, secondo il Mosconi, questa è la prova definitiva dell'entropia che divora l'Universo e che può essere arrestata solo a colpi di bestemmie. Contro il disfacimento del cosmo Mosconi leva il suo grido di battaglia: "Ma che ohhhhhhhh!" e ciò, anche se non interrompe il processo entropico, almeno salva qualche porta, sebbene oramai già sgangherata.
 
*Con '''Hegel''' il Mosconi procede alla distruzione della dialettica. Hegel afferma: ''tutto ciò che è reale, è razionale'', e Mosconi replica; Tutto ciò che è reale è MONArchico.
 
 
*'''Machiavelli'''. Il filosofo rinascimentale fiorentino disse che ''il fine giustifica i mezzi''. Orbene, a parte l'obiezione mosconica "E perché solo i mezzi e non gli interi?", Mosconi è in disaccordo con questa affermazione dicendo che il FINE semplicemente annucia la fine del film (e non dei mezzi film). Inoltre se è troppo fine, poniamo come la carta igienica, può strapparsi durante l'uso. L'unico termine che Mosconi accoglie del postulato del Machiavelli è giustifica, sintesi evidente di due termini: giusta e fica.
 
*Per '''Cartesio''' l'autoaffermazione dell'uomo consiste nel pensiero: ''cogito, ergo sum'' (penso, dunque sono). Il Mosconi traduce questo postulato a modo proprio; probabilmente per un refuso tipografico è saltata la g del cogito cartesiano e Mosconi, non avvedendosene (o, anche, ritenendolo l'ennesimo errore dello stronzo che non mette i punti e le virgole), così declina: Coito, ergo sum, e perciò contesta Cartesio in quanto il cogito ha per oggetto, sempre e per ogni caso pensabile, il coito, cui è perennemente diretta ogni attività umana, in ultima analisi.
 
*'''Parmenide''' afferma: ''ciò che esiste è e ciò che non esiste non è'', al che Mosconi commenta con almeno 18 punti interrogativi (??????????????????) e replica: Ciò che è esiste, e ciò che non è non esiste completando così il rovesciamento della filosofia eleatica. Spesso al profano sfugge il contenuto esistenziale di queste affermazioni, cioè la differenza, tutta parmenidea, tra essere ed esistere. Mosconi la porta all'estrema conseguenza, ma sembra avere ragione perché, secondo Parmenide, per esempio, se sei una lota, allora esisti, ma secondo Mosconi no, se esisti, allora e solo allora, puoi essere una lota.
 
*Infine Mosconi, con una semplice osservazione, distrugge anche la filosofia di '''Zenone''', il maggiore allievo di Parmenide. A proposito del teorema della freccia, che secondo Zenone non si muove, Mosconi osserva che le freccie stradali sono inchiodate al palo di sostegno, perciò non si muovono.
 
*'''Protagora''' affermava: ''l'uomo è la misura di tutte le cose''. Affermazione categorica, come si vede, che però Mosconi contesta e rovescia in senso finalistico in quanto, a suo dire, il centro del pensiero dell'uomo non è sé stesso bensì la passera o anche qualche altra parte anatomica, a seconda. In questo secondo caso è certamente vero, ammette Mosconi, che è importante la misura, perché se piccola lascia insazi e se grande lascia emorroidi. L'affermazione di Protagora dunque è restittiva, applicabile solo a gay, trans e soggetti femminili etero, pertanto non generalizzabile.
 
*Anche lail filosofiapostulato di '''Eraclito'''eraclideo viene contestatacontestato e distruttadistrutto dal Mosconi; innanzittutto per la deformazione del termine clitorideo in eraclideo. Più ancora Mosconi contesta il ''Panta rei'' (tutto scorre) di '''Eraclito''', sostenendo che ciò è vero in due soli casi: un recipiente con buchi e le malattie veneree.
 
*Mosconi affronta, in ultimo, ma non per ultimo, il postulato di '''Kant''' ''la ragione prescrive alla natura le sue leggi''. Qui il livello dello scontro filosofico diviene epico. Mosconi domanda: ma la natura è in grado di leggere la ricetta? Evidentemente, no! ma una prescrizione che non può essere letta è come il manifesto di una donna nuda, usabile solo per riti onanistici. Ma la natura onanizza? a ciò Mosconi non risponde.
 
*Ultimo duello Mosconi lo impegna con '''Ernst Mach''', dimostrando che, in seguito a un errore di battuta, il suo testo Analisi delle sensazioni, in realtà è stato frainteso, in quanto l'originale era An'''o'''lisi delle sensazioni e trattava del piacere anale.
 
=== Mosconismo e scienze naturali; gli epigoni ===
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