Conversazione: differenze tra le versioni

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La '''conversazione''' è quella cosa che tutti noi facciamo quando abbiamo voglia di fare conversazione. Essa si distingue dal dialogo perché i due termini sono diversi.
 
La parola conversazione deriva dal [[latino]] moderno ''con'' (assieme a) ''ver'' (che insieme a ''davver'' indica qualcosa che è successasuccesso verament) ''sa'' (perché chi conversa sa o dovrebbe sapere quello che dice) ''zio'' (il padre dei cugini) ''ne'' (intercalare [[torinese]] dal significato sconosciuto).
 
La conversazione implica un confronto verbale e mai di sostantivi. Di solito è un mezzo utile ad esprimere idee diverse e prelude al confronto fisico, all’insulto e alla rissa.
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L’obiettivo era convincere l’interlocutore ad autocontraddirsi, a far crollare le sue certezze, ad annullare le sue convinzioni e infine ad umiliarlo sessualmente. Ne consegue che nessuno in tutta la Grecia aveva voglia di parlare con Aristotele e su [[Facebook]] nessuno lo aggiungeva mai come [[amico]].
 
Nell’età romana la conversazione vive una nuova giovinezza, complice la nascita di nuovi importanti oratori e la diffusione della telefonia mobile. [[Cicerone]] per esempio era un esperto di conversazioni, il problema semmai era farlo star zitto. Nelle sue ''EpistuleEpistulae ad qui cazzo capitam'' Cicerone spiega ai suoi amici Valeriano e Camomillo la differenza tra un [[pompino]] ed un toast al prosciutto:
 
{{quote|All’inizio la differenza non la sapevo neanch’io, finché il senatore Publio Lascivo non mi chiese di fargli un toast.|}}
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''Paese che vai, ricordati lo spazzolino'' – così recita un famoso proverbio; ma soprattutto paese che vai, conversazione che trovi. La conversazione infatti subisce delle notevoli variazioni a seconda del luogo dove avviene e del paese in cui si svolge. A tal proposito gli scienziati, gli studiosi e gli enologi distinguono vari tipi di conversazione:
 
===conversazioneConversazione tipica===
'''Tizio:''' Ciao, come stai?<br />
'''Caio:''' Io bene. E tu?<br />
'''Tizio:''' Bene anch’io! E come sta Geppina?<br />
'''Caio:''' È morta. Mi ha fatto piacere vederti! Mi raccomando se mi vieni a trovare avvertitimiavvertimi che io intanto stacco il telefono.<br />
'''Tizio:''' Grazie, sei gentile come un dito in culo. Ciao!
 
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===Conversazione tra Sordi e Muti===
'''Alberto Sordi:''' Salve, sono [[Alberto Sordi]]!<br />
'''Ornella Muti:''' SalvePiacere, sono [[Ornella Muti]]!
 
==Alcune frasi tipiche di una conversazione==
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*'''Mi ha fatto assai piacere:''' è la frase di rito per troncare una conversazione sul nascere. Voi state parlando dei vostri duroni ai piedi e il vostro interlocutore si è rotto le [[palle]] di starvi a sentire ma finge di essere contento almeno dell’incontro per uscirne col minimo sindacale dello stile.
 
*'''Hai saputo di...?:''' classica introduzione ddi chi si appresta a sparlare con voi di terzi non presenti alla conversazione, di solito è qualche ex che ha ancora il dente avvelenato.
 
*'''Non ti ho detto cosa mi è successo l’altro giorno...:''' ahi, brutto segno. Quando cominciano così hanno intenzione di tirarla a lungo e vi sarà molto difficile fermarli. Questo tipo di conversazioni sono ad alto rischio perché se avete un appuntamento, oppure siete per strada e sta venendo a piovere nemmeno l’uragano Matilde fermerà il vostro interlocutore che deve tassativamente arrivare alla conclusione del suo racconto, costi quel che costi. L’unico modo ad oggi conosciuto per evitare questo genere di conversazioni è simulare un [[infarto]]. Una volta dentro l’[[ambulanza]] date una mancia ai portantini e fatevi scaricare nel luogo dove eravate diretti così avrete ottenuto due piccioni con una fava: un passaggio in ambulanza e vi sarete liberati del tizio.
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[[Categoria:Metodi di torturaTortura]]
[[Categoria:Comunicazione]]
 
[[en:Conversation]]