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{{Cit2|Ma che cazzo sta dicendo quel tizio col megafono laggiù?|Frati minori su Cola di Rienzo}}
▲[[File:Cola Di Rienzo Comunista.jpg|right|thumb|250px|Cola di Rienzo mentre esibisce la bandiera del suo partito, la ''Rifondazione Romana''.]]
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'''Cola di Rienzo''' è stata una famosa bibita fugacemente in voga durante il [[XIV secolo]] a [[Roma]], ideata da '''Nicola di Lorenzo Gabrini''' (per gli amici "Colaboccali", in quanto era completamente [[astemio]]), pericoloso sovversivo romano, più comunemente noto, tuttavia, per l’invenzione della [[cannuccia]] da frappè.
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== Biografia ==
La situazione iniziò però a precipitare quando Cola decise di eseguire proprio nel mezzo del [[Campidoglio]] un gigantesco [[murales]], raffigurante un [[trenino]] di [[cardinale|cardinali]] intenti ad attività non certo consone alla puritana [[morale]] dell’epoca. Tra di essi, il terribile
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Ben comprendendo che il solo modo di scampare ai suoi problemi giudiziari era lanciarsi in politica, Cola decise di candidarsi alle [[elezioni]] con un
▲Cola di Rienzo (per gli amici Colaboccali, in quanto era completamente astemio) fu un pericoloso sovversivo romano, più comunemente noto, tuttavia, per l’invenzione della cannuccia da frappè. Nacque a [[Roma]] nel <math>1325 ± \sqrt{5}</math>, quindi in un [[medioevo]] piuttosto basso, da una prostituta alcolizzata che, alla richiesta del piccolo Cola di conoscere il nome del proprio papà, seppe dargli solo una lista di settantotto nomi. Cola crebbe quindi in una famiglia numerosa. Dedito fin dalla più tenera età a sane passioni giovanili, tra le quali, oltre all’alcol, spiccavano la cleptomania e il gioco d’azzardo. Accumulata una piccola fortuna grazie a un giro di scommesse clandestine sulle corse degli scarafaggi, alla tenera età di dodici anni Cola mise in piedi l’impresa che avrebbe segnato la sua ascesa: un vastissimo traffico di [[Colla vinilica|colla di pesce]]. Il nuovo commercio ebbe grandissimo successo, e nel giro di pochi anni tutti i potentati, i nobili e i cardinali di Roma sniffavano colla di pesce nei vicoli, approfittando della vacanza del [[Papa]] che era partito per una gita di piacere in Francia e non era mai più tornato (avendo scoperto, secondo la rivista scandalistica Novella 1400, di essere un po’ [[Gay|francese]] anche lui), mentre l’ormai sedicenne Cola di Rienzo passava il suo tempo contando soldi, che poi spendeva principalmente in alcol (ancora) e in bombolette spray. Cola era infatti un appassionato writer, celebre già allora per aver raffigurato il Papa in mutande sul retro di Palazzo Orsini, scampando alle rappresaglie dei temutissimi Celerini Svizzeri col nascondersi in un cassonetto dell’organico.
La situazione giunse però a un punto di svolta durante il secondo tempo della partita di [[rugby]] [[Stato Pontificio]] – [[Repubblica di Venezia]], alla quale Cola, grandissimo [[tifoso]] dei pontifici, si era recato. Durante una dubbia concessione di un [[calcio di rigore]] da parte dell'[[arbitro]] contro la squadra capitolina, Cola organizzò un'[[invasione di campo]] e si ritrovò alla testa di 10 mila persone che lo seguivano e lo incitavano [[qualunque]] cosa facesse.
▲La situazione iniziò però a precipitare quando Cola decise di eseguire proprio nel mezzo del Campidoglio un gigantesco murales, raffigurante un trenino di cardinali intenti ad attività non certo consone alla puritana morale dell’epoca. Tra di essi, il terribile Inquisitore Stefano Colonna, che da allora fu soprannominato dal volgare popolino con l’appellativo di [[Manuali:Allungamento del pene|“colonnina”]] o anche “mezzo capitello”.
=== La
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▲Ben comprendendo che il solo modo di scampare ai suoi problemi giudiziari era lanciarsi in politica, Cola decise di candidarsi alle elezioni con un [[Forza_Italia|partito fondato coi soldi della colla di pesce]] (Cola sosteneva in effetti di aver trovato i soldi in una valigia piovuta dal cielo mentre lui era sul water). Il nuovo partito, denominato Partito del Libertinaggio, non ebbe però molto successo e Cola si trovò nuovamente assediato da celerini, esorcisti e tossici in cerca di roba. Tutto sembrava ormai perduto per il giovane [[graffitaro]], che tentò anche di suicidarsi lanciandosi dalla finestra dello scantinato (il tentativo finì con un trauma cranico e la scoperta dell’affresco più realistico della storia dell’arte medievale, la celebre Finestra sulla Fogna di Piervincenzo Carciofoni).
Cola colse al volo l’occasione della sommossa
== La Comune ==▼
▲[[Immagine:San_Pietro_Occupata.jpg|left|thumb|250px|La kupola di San Pietro ke viene okkupata da kazzoni ke skrivono kon le "K"]]
▲Cola colse al volo l’occasione della sommossa, e, rivelata la sua vera identità e impadronitosi di un megafono strappato a un [[San_Francesco|frate pauperista]] che stava arringando la folla (e che dovette stordire a colpi del medesimo megafono perché stava cercando di esorcizzarlo), condusse gli ultras, come ci narra lo storico Uguccione da Gualdo Tadino, più comunemente noto come “eeh?” fino a San Pietro, in una manifestazione che assunse da subito il carattere di una rivolta del proletariato. Cola infatti gridava nel megafono, ancora macchiato del sangue del pauperista, slogan come:
*“Le guardie armate in sagrestia, questa è la vostra monarchia!”
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*“Né Dio, né impero, né servi né baroni”
E un misterioso “noi la crisi non la paghiamo” che sul momento non fu compreso da nessuno tranne che da un allora sconosciuto [[pescivendolo]] di nome [[Nostradamus]].
Nella manifestazione confluì subito un gran numero di [[tossico|tossici]] in cerca di [[droga]], [[
=== Il trionfo ===
[[File:Scarpa_Smerdata.JPG|right|thumb|250px|Ricostruzione degli studiosi del celebre episodio della [[scarpa]]. Purtroppo la ricostruzione si concluse con un ricovero per direttissima dell'intera squadra a riconferma che non esistono più i [[colon]] di un tempo.]]
Cola instaurò immediatamente a Roma il [[comunismo]]. La bandiera papale col triregno fu ammainata e al suo posto issata
=== Il declino ===
A Roma, però, non tutto andava bene e al suo ritorno, tardivo a causa del carro pieno di tesori che trascinava da solo, Cola scoprì che il popolo era insoddisfatto. Eventi poco graditi avevano infatti funestato la città:
*L’usuraio de Spilorcis, dopo aver sequestrato tutto il sequestrabile e fatto dar fuoco a tutto il resto, era misteriosamente sparito (alcuni dicevano di averlo visto imbarcarsi sul [[galeone]] del [[Pirata Barbanera]], diretto al [[paradiso fiscale]] delle [[Cayman]])
*Gli ultras pontifici, dopo aver sterminato a colpi di [[stracchino]] l’ultimo barone, '''Arcimboldo da Grottaferrata''' detto ''il Pavido'', si erano dati al [[brigantaggio]] e adesso sequestravano i viandanti, divertendosi a raccontar loro freddure fino alla [[morte]]▼
*I servi della gleba rinchiusi a San Pietro, oltre a farsi di [[
▲*Gli ultras pontifici, dopo aver sterminato a colpi di stracchino l’ultimo barone, Arcimboldo da Grottaferrata detto il Pavido, si erano dati al brigantaggio e adesso sequestravano i viandanti, divertendosi a raccontar loro freddure fino alla [[morte]]
*Il [[papaboy|messo papale]], dopo aver svenduto al [[mercato delle pulci|mercatino delle pulci]] tutti gli arredi sacri su cui era riuscito a mettere le mani, aveva fondato una [[bestie di satana|setta satanica]] con cui organizzava raccapriccianti [[messa nera|messe nere]], terrore della cittadinanza, al termine delle quali si accoppiava pubblicamente col suo nuovo amante, un travestito brasiliano di nome [[Barabba]]▼
▲*I servi della gleba rinchiusi a San Pietro, oltre a farsi di [[marijuana|erba]] da mattina a sera, avevano disegnato i baffi a tutti i personaggi dell’affresco del Giudizio Universale, suscitando le ire del celebre critico d’arte [[Vittorio_Sgarbi|Victorius de Sgarbolis]] detto l’Assordante, che da quando aveva scoperto il fatto s’era piazzato davanti alla basilica con una grancassa su cui continuava a battere togliendo il sonno a tutti in segno di protesta
*Per finire, l’Inquisitore Colonna, armato di un [[
▲*Il [[papaboy|messo papale]], dopo aver svenduto al mercatino delle pulci tutti gli arredi sacri su cui era riuscito a mettere le mani, aveva fondato una [[bestie di satana|setta satanica]] con cui organizzava raccapriccianti messe nere, terrore della cittadinanza, al termine delle quali si accoppiava pubblicamente col suo nuovo amante, un travestito brasiliano di nome [[Barabba]]
Cola cercò di raggiungere la basilica prima del suo acerrimo nemico, ma fu bloccato dalla folla inferocita, istigata da un nugolo di frati pauperisti muniti di fischietti. Cola dovette scendere a patti coi pauperisti e riuscì a guadagnarsi il passaggio solo cedendo loro l’assegno di Clementino. Ma quando arrivò a San Pietro era troppo tardi: i celerini svizzeri avevano sloggiato gli occupanti e Colonna sedeva ghignante sul soglio papale, sotto l’affresco raffigurante una [[
▲*Per finire, l’Inquisitore Colonna, armato di un [[Gesù|crocifisso]] ligneo da sei chili e di una bibbia rinforzata in acciaio, stava marciando verso la basilica occupata in cerca di rivalsa.
[[File:San_Pietro_Dart_Vader.JPG|right|thumb|450px|Colonna, autoproclamatosi oscuro signore della galassia, sfoggia il proprio nuovo look firmato [[Armani]]. La foto, scattata da un [[Turisti giapponesi|
▲Cola cercò di raggiungere la basilica prima del suo acerrimo nemico, ma fu bloccato dalla folla inferocita, istigata da un nugolo di frati pauperisti muniti di fischietti. Cola dovette scendere a patti coi pauperisti e riuscì a guadagnarsi il passaggio solo cedendo loro l’assegno di Clementino. Ma quando arrivò a San Pietro era troppo tardi: i celerini svizzeri avevano sloggiato gli occupanti e Colonna sedeva ghignante sul soglio papale, sotto l’affresco raffigurante una [[Miracoli_della_Madonna|Madonna inspiegabilmente baffuta]], brandendo la bibbia macchiata del [[sangue]] e di pezzi di cervello del messo papale. Cola cercò l’appoggio della folla, ma proprio in quel momento giunse l’annuncio che l’assegno papale era scoperto: Cola fu imprigionato all’istante e portato al cospetto di Colonna, che nel frattempo si era fatto nominare Oscuro Signore dell’Universo e aveva dato ordine di ridipingere integralmente di nero la basilica.
▲[[File:San_Pietro_Dart_Vader.JPG|right|thumb|450px|Colonna, autoproclamatosi oscuro signore della galassia, sfoggia il proprio nuovo look firmato [[Armani]]. La foto, scattata da un [[Turisti giapponesi|Turista nipponico]] di passaggio è ritenuta da alcuni studiosi un falso.]]
Persa ogni [[dignità]], Cola si ridusse a implorare la [[pietà]] di
Il regno del terrore del Colonna durò altri tre mesi, dopo i quali fu deposto da Clementino e, per suo ordine, [[sodomia|sodomizzato]] a morte dalle [[guardie svizzere]].▼
▲Persa ogni dignità, Cola si ridusse a implorare la pietà di [[Dart_Fener|Colonna]], che aveva scelto come sua nuova insegna una tiara papale nera e passeggiava su e giù ansimando come in preda a un attacco d’asma. Colonna non attendeva altro: per mesi aveva scorrazzato nelle stalle del defunto barone Sterconius senza mai pulirsi gli stivali, per ricambiare a Cola l’umiliazione di un tempo. Stoicamente Cola leccò lo strato da dodici centimetri di [[merda]] secca finché gli stivali dell’Inquisitore brillarono, poi si accasciò in preda ai conati, [[vomito|vomitando]] copiosamente sugli arredi dell’attiguo altare. Colonna ne approfittò immediatamente per farlo fustigare, impiccare, accoltellare settanta volte e decapitare; quindi cosparse personalmente il corpo di benzina e gli diede fuoco, lanciandolo giù dalla finestra dell’Angelus. Il cadavere fiammeggiante colpì in pieno [[Vittorio_Sgarbi|De Sgarbolis]], che ancora suonava la grancassa, trascinandolo con sé in una morte orribile.
In memoria di Cola di Rienzo, i popolani gli eressero una [[statua]] a grandezza naturale in [[
▲Il regno del terrore del Colonna durò altri tre mesi, dopo i quali fu deposto da Clementino e, per suo ordine, sodomizzato a morte dalle [[guardie svizzere]].
== Voci correlate ==
▲In memoria di Cola di Rienzo, i popolani gli eressero una statua a grandezza naturale in [[terrone|torrone]] mandorlato, che purtroppo non è più visibile perché a sole tre ore dall’inaugurazione era già coperta di mosche, e si dovette smantellarla.
* [[Francesco Petrarca]]
{{DEFAULTSORT:di Rienzo}}
[[Categoria:personaggi storici]]▼
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Roma]]
[[Categoria:Gente che ha governato per 5 minuti]]
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