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L'area a sud della [[Catania|città per eccellenza]] ruota intorno a ''Terra-Cotta'', o ''Giarruni''. In realtà non essendoci nulla di interessante da queste parti i villaggi sorsero a casaccio per i fatti loro, pertanto ci riserbiamo il diritto di ignorare eventuali paesini di cui disconosciamo l'esistenza.
==== [[Caltagirone|Terra-Cotta]] ====
{{vedianche|Caltagirone}}
'''Giarruni''', '''Jarùn''', '''Neo-Zena 2''', '''Catta i giarruni, Cottolandia''' o più semplicemente '''Terra-Cotta'''<ref>[[Caltagirone]]</ref>''' '''è il luogo universale dellla ceramica, terra natìa di [[Harry Potter]] (chiamatu localmente come ''Rricu u quarararu'') e della [[Democrazia Cristiana]] (vero, perché terra di [[Preti|parrini]]). Il suo nome è dovuto al fatto che in estate fa talmente tanto caldo che i suoi abitanti smettono letteralmente di vivere (con bestemmia di ultimo spiro) e si trasformano in statue per presepe a grandezza naturale, mentre d'inverno si sciolgono per la nebbia (chiamata ''a muḍḍura'' oppure ''cu spacchiu sta fumannu cu'n cannune gigante?''), tanto che i paesi vicini spesso li confondono con i [[Milano|milanesi]], senza un effettivo criterio. Fondata da ceramisti anonimi (anche un po' alcolisti) del [[V secolo a.C.]], su un pre-esistente villaggio preistorico caratterizzato da una cospicua produzione di maioliche, conobbe il suo massimo sviluppo nel [[Medioevo]], dopo un periodo di grossa crisi in epoca Romana, a causa della spietata concorrenza della ceramica d'importazione [[Francia|francese]]: a seguito della conquista della [[Gallia]], infatti, si intensificò una produzione ceramica senza pari per equilibrare l'economia del nord [[Europa]], a scapito di Terra-Cotta, la città della [[Ceramica]] per antonomasia, che dovette attendere la fine dell'Impero e l'avvenuta degli [[Genova|avari]] per tornare in auge. Sussiste grande rapporto di solidarietà con il vicinato prossimo e lontano (con convenevoli come rapina con scasso, omicidio, lancio di coltelli, manganellate, piromania contro la proprietà privata e lancio di cocci di terracotta). Si noti che da una
====Da vedere, comprare o rubare====
Si consiglia un giro delle ceramiche in città, col monumento al vaso fondatore nella piazza centrale, la scala composta da centinaia di gradini caratterizzata dal fatto che il panificio, il sexy shop e la farmacia stanno sempre giù, il cimitero monumentale in cui sono sepolti i più famosi vasi spezzati della città. In centro vale la pena fare acquisti presso le ''boutique'' che vendono qualsiasi tipo di prodotto in ceramica: dalle penne ai vestiti, passando per dentifrici e liquori alla ceramica. Fuori città il bosco di San Pietro, chiamato così perché per preservarlo dal suo utilizzo per alimentare i forni delle officine ceramiche venne inventata la solita leggenda di un santo a caso che vi ci avesse operato un qualche miracolo e in questo caso il miracolo è stato appunto preservare almeno una decina di alberi, e le grotte preistoriche, preda ambita dai tombaroli di mezza Europa, da cui provengono buona parte delle ceramiche per collezionismo in giro per il mondo. Vale la pena pure andare a prendersi un bel panino (con provola in ceramica, salsa di fango e carne di suino infetto) presso i paninari della città, tipo ''i Catanise'', ''re Jacupu'' o ''a segnura Mascara''.
==== L'Altro Castello ====
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