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Il paesino è celebre anche per la sua incredibile fortuna, giacché un'eruzione dell'Etna stava per coprirlo per intero, distruggere ogni singola abitazione, bruciare ogni singola cosa quando, all'improvviso, alle porte del villaggio si esaurì il magma riversato. Il fatto che non fosse un caso si capisce perché per tutto il paese - sia dentro che fuori città - è tutta una serie di altarini, capitelli, edicole votive e santuarietti che ringraziano [[Dio]], la [[Madonna]] e tutti i Santi del [[Paradiso]] per lo scampato pericolo. Che [[culo]], diremmo più prosaicamente noi.
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L'area a sud della [[Catania|città per eccellenza]] ruota intorno a ''Terra-Cotta'', o ''Giarruni''. In realtà non essendoci nulla di interessante da queste parti i villaggi sorsero a casaccio per i fatti loro, pertanto ci riserbiamo il diritto di ignorare eventuali paesini di cui disconosciamo l'esistenza.
==== [[Caltagirone|Terra-Cotta]] ====
{{vedianche|Caltagirone}}
'''Giarruni''', '''Jarùn''', '''Neo-Zena 2''', '''Catta i giarruni, Cottolandia''' o più semplicemente '''Terra-Cotta'''<ref>[[Caltagirone]]</ref>''' '''è il luogo universale dellla ceramica, terra natìa di [[Harry Potter]] (chiamatu localmente come ''Rricu u quarararu'') e della [[Democrazia Cristiana]] (vero, perché terra di [[Preti|parrini]]). Il suo nome è dovuto al fatto che in estate fa talmente tanto caldo che i suoi abitanti smettono letteralmente di vivere (con bestemmia
====Da vedere, comprare o rubare====
Si consiglia un giro delle ceramiche in città, col monumento al vaso fondatore nella piazza centrale, la scala composta da centinaia di gradini caratterizzata dal fatto che il panificio, il sexy shop e la farmacia stanno sempre giù, il cimitero monumentale in cui sono sepolti i più famosi vasi spezzati della città. In centro vale la pena fare acquisti presso le ''boutique'' che vendono qualsiasi tipo di prodotto in ceramica: dalle penne ai vestiti, passando per dentifrici e liquori alla ceramica. Fuori città il bosco di San Pietro, chiamato così perché per preservarlo dal suo utilizzo per alimentare i forni delle officine ceramiche venne inventata la solita leggenda di un santo a caso che vi ci avesse operato un qualche miracolo e in questo caso il miracolo è stato appunto preservare almeno una decina di alberi, e le grotte preistoriche, preda ambita dai tombaroli di mezza Europa, da cui provengono buona parte delle ceramiche per collezionismo in giro per il mondo. Vale la pena pure andare a prendersi un bel panino (con provola in ceramica, salsa di fango e carne di suino infetto) presso i paninari della città, tipo ''i Catanise'', ''re Jacupu'' o ''a segnura Mascara''.
==== L'Altro Castello ====
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{{Cit|Sudd'è Bona è Palaunisi|Se è Bona è di Palagonia}}
{{Cit|Febbruzzu, pecché ogne vota che vegnu re tìa e trovu a tò soru u vachinu me deventa àutu quantu u ponte pe Ramacca?| Caltagironese che esprime perplessità al suo amico palagonese in merito a [[tua sorella]]}}
Palagonia è anche famosa per la sua vita notturna: i giovani escono il mercoledì, sabato e domenica, rigorosamente per farsi giri in auto a ritmo di musica [[House]] finché, quando la benzina è del tutto esaurita, parcheggiano all'ERG e fanno un giro alla "Bambinopoli".
==== Gelato Sacro<ref>San Cono</ref> ====
Niente di importante, se non che vi giace un enorme cono gelato come chiesa madre.
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