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[[File:Pasta de cecco.jpg|right|thumb|250px|Il suo cibo principale.]]
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'''Cecco Angiolieri''' è stato uno scrittore di storielle [[hard]] per bambini e un poeta italiano, contemporaneo di [[Agamennone]] e [[Dante Alighieri]]. Secondo una fonte non ufficiale, tale Farnesina, Cecco era un vero ribelle e rimorchiava tanto, ma così tanto, che dovettero togliergli il parabrezza.
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Finita la guerra contro Arezzo cadde in depressione e si diede all'uso spropositato del congiuntivo e alla scrittura di continue lettere a Dante, che ormai stanco di Cecco lo mandò dalle parti del fondoschiena e così si ebbe la separazione dei due. In quel periodo con un bando politico fu allontanato da Siena e da quel giorno sarà festa ogni anno. La festa fu poi camuffata nel [[Palio di Siena]].
Approdato agli [[Alcolisti Anonimi]], Cecco decise di vendere una vigna a un passante per settecento lire, giusto la somma per pagarsi l'ascensore del palazzo reale, e si ritirò a vita privata. Di lui non si hanno più notizie in vita. Si presuppone che tutto ciò era dovuto al fatto che ormai la prostata lo faceva delirare ma poi si capì che era a causa del bando politico che lo allontanò da Siena. E a causa di ciò e della sconfitta a Monopoli lui si definì libero e indipendente riuscendo a far cambiare l'orario del coprifuoco di poco alla madre.
Dopo il ''milletrecentoqualcosa'' fu a Roma, sotto la protezione di
Da un documento sappiamo che i cinque figli disconobbero il padre in quanto era pieno di debiti. Primo, il primo figlio, disse che lui non era mai esistito mentre Quarto diceva che il padre era morto prima che loro nascessero.
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{{quote|Ma maestra, se io studio l'italiano diventerei come [[Dante]]|Il piccolo Cecco, che da piccolo odiava il suo grande amico Dante Alighieri}}
La maestra cercava di spiegargli l'uso del congiuntivo e del condizionale ma lui da vero ribelle gli diceva: ''La cacca''.
La maestra preoccupata
Però non tutti sanno che quella poesia non la scrisse lui ma la scrisse Dante, infatti il nostro Cecco con un astuto colpo di mano riuscì a fargli credere che quel compito fosse per lui e non per Cecco e quando Dante glielo diede lui cambiò il nome di Dante con il suo.
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