Cassio Dione: differenze tra le versioni

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Il suo lavoro consisteva nell'essere osteggiato al posto dell'imperatore, sopratutto in vece di [[Settimio Severo]]. Divenne anche proconsole d'[[Africa]] e in loco familiarizzò con i [[Negro|neri]] vendendogli a buon prezzo il [[Pesce_sega|pesce artico, per soddisfare la solitudine]] e le balene. Guidò l'esportazione di statue di Priapo che influenzarono l'autosmima virile romana e causò indirettamente le invasioni barbariche.
L'imperatore Severo, anch'egli africano, invidiò i suoi connazionali per i sollazzi forniti dal pesce importato dalla [[Norvegia|Pannonia superior superior superior oltre superior]] perché questi pesci non erano reperibili a corte ma solo presso il popolo africano. Pensò bene di condannare a morte Cassio e la sua stirpe, ma ci ripensò nel 229.
La [[Guardia pretoriana]], irritata contro di Severo per la sua [[Pigrizia|non-severità]] condannò Dione Cassio. Cassio scappò in Pannonia e ormai vecchio morì di overdose di [[Masturbazione|pesce]]. Fu anche uno storico, nel tempo libero.
 
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