Cassio Dione: differenze tra le versioni

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Cassio Dione è molto sbrigativo circa gli eventi fino a Giulio Cesare, importandogliene solo degli imperatori. Parla e straparla di Commodo.
I primi 360 libri si sono comunque persi nel maremoto che colpì l'europa nel 1876. I libri successivi, fino al 540 compreso, sono invece quasi tutti conservati nel Cremlino, come oggetto di studio neoromano-complottistico degli uomini di [[Putin]].
 
Nell'opera è descritto come il mondo romano di queglitra anniII e III secolo venne fortemente messo in crisi economica dal commercio (o del [[cazzo|Cassio]]) del suo pesce da lui importato, perché gli africani lo compravano SOLO conutilozzando come moneta le statuette di Priapo, dio del viril membro. Le statuette divennero causa di depressione negli uomini dell'Impero che paragonavano Priapo africano con il [[Priapo]] greco, dal membro più accettabile per i loro standard. In pochi anni il lavoro nel mondo romano calò drasticamente provocando l'inflazione e la [[crisi del terzo secolo]], ovvero l'invasione dei [[Zingaro|barbari]], l'[[peste|orticaria]], e il confronto genitale tra [[eterosessuale|eterosessuali]].
Cassio narra queste vicende e confessa di aver provocato lui tutti i mali dell'umanità ma ritiene la sua opera necessaria: "il mondo aveva bisogno di Priapo e del pesce tanto quanto lui aveva bisogno di scrivere la storia". Famoso il suo commento "[[A_nessuno_importa|cose che succedono]]"
 
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