Campionato mondiale di calcio 1982: differenze tra le versioni

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[[File:Disegno di Joan Mirò e Logo ufficiale dei Mondiali di Spagna 82.png|right|thumb|250px|Per il logo ufficiale la [[FIFA]] si era rivolta nientemeno che al celebre [[Joan Mirò]], che realizzò l'opera a sinistra. Scambiata per lo scarabocchio di un [[gibbone]], fu cestinata a vantaggio del logo a destra, realizzato da una [[bertuccia]] di [[Gibilterra]]. Mirò non la prese affatto bene e morì di crepacuore l'anno dopo.]]
{{cit|[[Popopopopopopo|Pooo po po po]]...no aspè, cos'è che cantavano all'epoca? Ah, già: da, da, da, tutti figli di [[Bearzot]].|Qualunque [[italiano]] mentre rivede le immagini del trionfo del [[1982]]}}
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La scelta della [[Spagna]] come Paese organizzatore era dovuta ad una mera semplificazione linguistica: si era provveduto a riciclare la documentazione in [[lingua spagnola]] in uso nei [[mondiali di calcio Argentina 1978|Mondiali precedenti]], svoltisi in [[Argentina]], effettuando solo piccole correzioni qua e là a colpi di [[scolorina]]. Ciò comportò un notevole risparmio sulle traduzioni e sulla redazione di nuova modulistica, grazie al quale i vertici della [[Federcalcio]] spagnola poterono garantirsi ogni sorta di [[trans|sollazzo sessuale]] per tutta la durata del torneo.
 
È tuttora il mondiale ospitato da un'unica nazione che ha visto impiegato il maggior numero di [[stadio|stadi]], tanto che alcune partite furono disputate [[addirittura]] nel campo dell'Oratorio ''[[Don Bosco]] de la Vega'', dietro [[raccomandazione]] di [[Zorro]].
 
==Qualificazioni==
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Un gruppo equilibrato come una [[telecronaca]] di [[Tiziano Crudeli]], che comprendeva l'[[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]] quarta in Argentina quattro anni prima, la solida formazione [[Nazionale di calcio della Polonia|polacca]] che poteva contare sulla vecchia guardia che giunse terza [[Mondiali di calcio Germania Ovest 1974|nel 1974]] rafforzata da uno [[Zbigniew Boniek]] non ancora rimbecillito dalle apparizioni alla [[Domenica sportiva]] e il [[Nazionale di calcio del Perù|Perù]] che aveva superato il primo turno nel [[1978]] ed era guidato da quel [[Gerónimo Barbadillo]] che ad [[Avellino]] era venerato quasi quanto [[Ciriaco De Mita]]. A completare i quadri i poco accreditati [[Nazionale di calcio del Camerun|camerunensi]], la cui preparazione tattica e atletica al Mondiale era stata curata da un'équipe di [[sciamano|sciamani]].
 
La prima partita fu disputata a [[Vigo]] tra Italia e Polonia. Gli azzurri, convinti che si stesse parlando di Vigo di Fassa, avevano disputato le ultime due [[amichevole|amichevoli]] pre mondiali calzando scarponi da [[sci]] e giunsero quindi all'appuntamento più preparati a disputare la [[Vasaloppet]] che il Mondiale. Per fortuna la nazionale polacca aveva come giocatore di riferimento il veterano [[Grzegorz Lato]], che aveva sulle [[spalla|spalle]] più mondiali disputati che [[capelli]]: per non rischiare [[morte|perdite umane]] a causa della calura, le due squadre scelsero dunque di prenderla con calma, e finì 0-0. Il giorno successivo, Perù e Camerun decisero a loro volta di non spremersi troppo e chiusero anche il loro incontro a reti bianche. Seguirono quindi l'1-1 tra Italia e Perù e lo 0-0 tra Polonia e Camerun, in un gruppo così piatto che al confronto una partita di [[tresettetressette a perdere]] sembrava un [[rave]].
 
Alla vigilia dell'ultimo turno, visti i risultati degli altri gironi, gli scaltri polacchi realizzarono che arrivando secondi nel girone rischiavano di doversi scornare nella fase successiva con Brasile e Argentina, perciò si scossero dal [[sonno|torpore]] dei primi due incontri e ipotecarono il primo posto con un sonoro 5-1 al Perù, che dal canto suo non se la prese troppo a male visto che aveva già prenotato il volo di ritorno per [[Lima]] per la sera stessa. Per evitare di finire con le due grandi sudamericane, l'Italia era dunque costretta ad infliggere un punteggio analogo al Camerun: un'impresa disperata poiché le [[statistica|statistiche]] sottolineavano impietosamente come l'Italia non aveva mai segnato 5 gol in una girone intero, figurarsi in una sola partita. Gli azzurri affrontarono dunque gli africani con lo stato d'animo di un [[mucca|bovino]] al [[macello]], e pensarono che per evitare [[figure di merda]] annunciate era meglio cedere il passo agli sprovveduti camerunensi. Inaspettatamente però al 61' un [[calcio di punizione]] di [[Giancarlo Antognoni|Antognoni]] destinato in [[fallo laterale]] carambolò addosso a un [[Ciccio Graziani|Graziani]] intento a [[manuali:Scaccolarsi|scaccolarsi]] e finì in fondo alla [[rete]] difesa da N'Kono. Colti di sprovvista dall'accaduto, gli Azzurri rimediarono in fretta e furia grazie a [[Dino Zoff]] che simulò una [[colica renale]] su un innocuo passaggio di M'Bida, ma non riuscirono a regalare la decisiva rete del vantaggio ai ''Leoni Indomabili'' che, mangiata la [[foglia]], per evitare ogni [[rischio]] nascosero il pallone agli Azzurri e improvvisarono una partita a [[bitch volley]] fino allo scadere. La [[frittata]] era dunque fatta: contro Brasile e Argentina si prevedevano tanti di quegli [[scapaccioni]] da far rivalutare persino i risultati dello [[Jugoslavia-Zaire 9-0|Zaire del 1974]].
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===Gruppo 2===
[[File:Stadio_bombardato.jpg|left|thumb|250px|Gli algerini non presero affatto bene il biscotto organizzato a loro danno da Germania e Austria.]]
Il gruppo 2 sembrava sorteggiato apposta per far qualificare la Germania. Nella benevola urna, riconoscibile perché coperta di [[svastiche]], furono inserite tre squadre inutili che iniziavano per '''A''': Austria, Algeria e [[Andokazzostan]]. A fine estrazione ci si accorse che il [[Cile]] era restato fuori e, scoperta la burla, si fecero tutti grasse risate tranne i cileni, che erano palesemente condannati. Contrariamente a quanto accade di solito, l'Algeria non aveva prestato i suoi migliori giocatori alla Francia: se ne avvide troppo tardi la Germania che perse la partita d'esordio per 2-1. L'Austria, rassegnata a non poter giocare con le [[palle di Mozart]], ritenute non regolamentari, batté quindi comunque il Cile per 1-0, che poi per [[par condicio]] si beccò anche un 4-1 dai tedeschi. Dopo il 2-0 dell'Austria sull'Algeria quest'ultima approfittò a sua volta del [[masochismo]] dei cileni infliggendo loro un 3-2. La classifica prima dell'ultimo incontro era fuori da ogni [[logica]]: Algeria e Austria a 4 punti, Germania a 2 e Cile che per contare i gol al passivo aveva bisogno di un [[Microsoft Excel|foglio Excel]]. Nell'ultima partita del girone, la Germania affrontava l'Austria già matematicamente qualificata. Per i crucchi si trattava dell'ultima [[spiaggia]], poiché se avessero fallito la qualificazione sarebbero stati affogati nel [[mare]] delle [[Asturie]]. Al 10' minuto il tedesco [[Horst Hrubesch]] rubò palla a centrocampo, approfittò di una distrazione della difesa austriaca con i terzini sdraiati a prendere il sole sulla tettoia della [[panchina]] e i centrali impegnati ad unire i puntini da 1 a 46 sulla [[Settimana Enigmistica]] e portò dunque in vantaggio i tedeschi. Gli austriaci, però, erano comunque qualificati per differenza reti, perciò il resto della partita gli spettatori di fede tedesca e austriaca organizzarono gare di [[karaoke]] per passare il tempo, si ubriacarono tutti assieme con otto cisterne di [[birra]], inneggiarono al [[Nazismo|terzo Reich]] ed uscirono abbracciati dallo stadio, il tutto mentre gli algerini cercavano gli inneschi del C-4 per un attentato [[dinamite|dinamitardo]]. [[Qualcuno]] definì la partita come "la vergogna di Gijón", altri paragonarono l'evidente [[biscotto]] ad un [[savoiardo]] grosso come un [[vagone]] merci.
 
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Travolti da un'ondata senza precedenti di [[pettegolezzo|pettegolezzi]] e [[merda]] e temendo di finire pugnalati dalle [[penna stilografica|stilografiche]] dei giornalisti al seguito, gli Azzurri troncarono di brutto i rapporti con la [[stampa]] con una dura dichiarazione del CT, che terminò il suo discorso pulendosi il [[culo]] con una copia del [[Corriere della Sera]], consegnando così alla storia il primo [[silenzio stampa]] che si ricordi. Inizialmente l'unico autorizzato a parlare fu Graziani, ma quando questi alla terza dichiarazione si rese autore di una [[frase]] di senso compiuto azzeccando addirittura un [[congiuntivo]] Bearzot ne dispose la sostituzione con capitan Zoff, che notoriamente era loquace ed espansivo come uno [[sgabello]] anche perché le sue conoscenze linguistiche erano ristrette a dieci [[parola|parole]] in tutto. Del [[dialetto]] del suo paese. Che fu raso al suolo dal [[terremoto del Friuli]] del [[1976]].
 
== {{s|<del>Ottavi di f Quarti di fin}}</del> Seconda fase a gruppetti ==
Dopo aver impostato la consueta formula del girone iniziale a gruppi di quattro squadre, ci si accorse che, da lì in avanti, i conti non sarebbero tornati. Il solito genio, che probabilmente si nutriva da almeno due settimane con [[pane]] e [[volpe]], disse: ''"Facciamo venire altre otto squadre, se arriviamo a 32 possiamo fare gli ottavi senza problemi"''. Mancavano un paio di giorni ai mondiali e si resero disponibili solo altre cinque nazionali: quella di [[Nazionale di calcio di San Marino|San Marino]], quella dei [[Marco Masini|cantanti depressi]], quella delle [[Nazionale di calcio delle Fær Øer|Isole Fær Øer]], quella dei [[Cooperativa dei becchini|cassamortari]] e quella del [[Nazionale di calcio del Gibuti|Gibuti]], che si era liberata perché avevano disdetto il [[safari]] un pullman di [[Stupido turista americano|turisti americani]]. A questo punto si diede libero sfogo alla fantasia e le proposte non mancarono:
[[File:Gioco delle tre carte.jpg|right|thumb|280px|Una fase del sorteggio delle squadre per i gironi a tre.]]
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* girone unico, andata e ritorno, tutti contro tutti e si finisce nel [[2077]].
 
Alla fine si optò per una formula a gironi ridotti, con gruppetti di tre squadre e una che riposava a turno come nel [[tresettetressette col morto]]: a meno di miracolosi intrecci matematici, perdendo una partita eri fuori. Nel locale dove si effettuò il sorteggione c'era un fastidioso rumore di fondo, che si scoprì in seguito dai trucioli rinvenuti sul [[pavimento]] essere determinato dalla [[grattata di coglioni]] generale, necessaria ad evitare Germania Ovest e Brasile, le due squadre più temute. La prima toccò proprio alla Spagna, la seconda all'Italia. Le due tifoserie si recarono assieme, a tarda notte, al santuario di ''Nuestra Señora de la Sfiga'' dove Bearzot, come dono votivo, infilò una pregiata pipa in [[radica]] di [[cactus]] tra le [[tette]] della statua della [[Madonna]].
=== Gruppetto 1 ===
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=== Gruppetto 4 ===
[[File:Soldato baffone.jpg |right|thumb|220px|Il talentuoso austriaco [[Herbert Prohaska]], che giocava di punta come si evince dal copricapo.]]
Nel gruppetto 4 si trovavano coinvolte in una sfida fraticida tre squadre europee: Francia, Austria ed Irlanda del Nord. Considerando i valori in campo, puntando 100 dollari per azzeccare la vincente, con la prima se ne sarebbero portati a casa 150, la stessa cifra sulla seconda avrebbe fattpfatto guadagnare una [[villa]] a [[Kitzbühel]], mentre nel caso avesse vinto la terza si avrebbe avuto diritto allo sfruttamento di tutti i [[miniera|giacimenti minerari]] irlandesi per quattro secoli e a chiamare lo stato col proprio nome.<br /> Nella prima sfida l'Austria affrontava la Francia: gli austriaci ci credetteno, per quasi venti minuti. Al 13', illuminato da un passaggio del solito Platini, Genghini imboccò la strada del gol, ma poi si perse e si fermò a chiedere indicazioni, riuscendo a segnare solo al 19'. L'Austria a quel punto si produsse in una maestosa prova di sagacia tattica, chiudendosi a [[riccio]] e difendendo il risultato fino alla fine. A giustificare tale comportamento una [[divinazione]] del ''Mago di Graz'', che aveva predetto che i successivi risultati sarebbero stati ''Austria-Irlanda del Nord 7-0'' e ''Francia-Irlanda del Nord 0-1'', preconizzando così la semifinale agli austriaci per differenza reti. Il veggente era tenuto in grande considerazione dal CT austriaco Schmidt, perché gli aveva predetto la nascita di un [[figlio]] maschio indovinando al tredicesimo [[parto]] della moglie.<br /> Questa certezza s'infranse però contro l'orgoglio irlandese, che li costrinse a un pareggio per 2-2 che di fatto favoriva la Francia. Nell'ultima gara, i transalpini potevano contare su due risultati utili su tre e sarebbero usciti di scena solo perdendo con gli irlandesi, un'eventualità verosimile come uno [[tsunami]] che si abbattesse su [[Parigi]]. Per risparmiare energie in vista dei quarti, la Francia scese in campo con [[Alain Giresse|Giresse]], [[Dominique Rocheteau|Rocheteau]], otto tifosi scelti a caso e la moglie del [[massaggiatore]] in porta, mentre in [[panchina]] vennero disegnati, per di più malissimo, altri sei giocatori. La partita finisce 4-1, con una doppietta a testa dei due titolari. Il gol della bandiera fu siglato da [[Armstrong]], che la signora tra i pali lasciò segnare di proposito in cambio di un autografo e della sua [[tromba]].
 
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Sì, queste c'erano.
 
=== PoloniaVodka-ItaliaSambuca ===
La prima semifinale si giocò al Camp Nou di Barcellona, dove si trovarono davanti per la seconda volta Polonia e Italia. Dal primo incontro parecchie cose erano cambiate: gli Azzurri avevano battuto Argentina e Brasile, le due squadre maggiormente quotate per la vittoria finale, mentre i polacchi erano sopravvissuti al Belgio e all'Unione Sovietica, due squadre quotate per la vittoria solo da alcuni ospiti del manicomio di Collegno. Due le assenze importanti:
# per l'Italia [[Claudio Gentile]], impegnato a scontare una squalifica e ad incollare sul suo album personale i frammenti di ossa che aveva estirpato a Maradona e Zico;
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Sul 2-0 l'allenatore della Polonia gettò la [[spugna]], gli schizzi d'acqua spensero la pipa di Bearzot e finì in rissa sulle panchine.
 
=== Wurstel Occidentali-Baguette Mediterranee ===
=== Germania Ovest-Francia ===
[[File:Spagna 1982 semifinale Francia Germania.jpg|thumb|left|280px|La classe francese contro la fisicità tedesca. [[Hans-Peter Briegel|Briegel]] calpesta la nuca di [[Michel Platini|Platini]] mentre [[Harald Schumacher|Schumacher]] lo tiene fermo.]]
Quella che fu soprannominata in seguito ''"Notte di Siviglia"'', fu l'esaltante incontro della seconda semifinale del mondiale, giocato tra Germania Ovest e Francia la sera dell'8 luglio ed entrò nella storia dei mondiali insieme a [[Partita del secolo|Italia-Germania 4-3]] e a [[Milan]]-[[Cavese]] 1-2.<br /> La Francia vantava in campo il fuoriclasse Platini, a cui il ct Hidalgo aveva affiancato [[Jean Tigana|Tigana]], Rocheteau e Giresse, preferiti durante le convocazioni ad [[I tre moschettieri|Athos, Porthos e Aramis]]. I quattro formavano il cosiddetto "quadrato magico francese", in cui la palla spariva alla vista degli avversari in una fitta serie di passaggi. I tedeschi, dal canto loro, dopo l'avvio zoppicante con l'Algeria avevano ritrovato fiducia nei propri mezzi, specie quelli pesanti come [[Hans-Peter Briegel|Briegel]], [[Karl-Heinz Förster|Förster]], Stielike e [[Paul Breitner|Breitner]], 500 kg in quattro. I quattro venivano chiamati il "quadrato della Bundesliga" perché, parafrasando il [[Triangolo delle Bermuda]], ci svanivano puntualmente tibie e femori degli avversari.<br /> Arbitrava la partita l'olandese Charles Corver, un addetto alle vendite della multinazionale [[Heineken]], che si presentò in campo con un cartone da sei di ''Affligem Tripel'' che, con i suoi 10 gradi alcolici, non deponeva a favore della lucidità del direttore di gara.
[[File:Spagna 1982 scontro Schumacher Battiston.jpg|thumb|right|320px|Durante la partita si sfiora la tragedia. Schumacher colpisce con una tremenda culata Battiston, poi tenta di farla franca cambiando maglietta ma l'arbitro non è un fesso e lo scopre. Il francese ci rimette due denti e viene portato via in barella.<br />In basso, le drammatiche immagini del giocatore in ospedale, dove restò in coma per qualche giorno. Oggi sta bene e fa l'attore.]]
<br />
* {{U|<u>Cronaca del primo tempo}}</u>
** 7' : [[Maxime Bossis|Bossis]] atterra Dremmler al limite dell'area, guadagnandoci una punizione contro e la certezza che prima o poi la pagherà. La punizione di Littbarski si stampa però sulla traversa.
** 17' : Ancora Littbarski approfitta di una respinta corta del portiere francese e del fiato corto del suo marcatore per mettere a segno l'1-0.
** 27' : Förster atterra in area Rocheteau, poi tenta di finirlo con un ''[[Wrestling|superfly splash]]'' ma lo sterno dell'avversario tiene. L'arbitro, appostato dietro la panchina tedesca per mollare una [[cagata]]ì, assegna il rigore dopo il consulto col guardalinee. Platini va a segno dal dischetto, è 1-1.
** 37' : L'arbitro accusa [[Lothar Matthäus|Matthäus]], seduto in panchina, di avergli finito la birra, espellendolo dopo che il crucco gli [[Rutto|rutta in faccia]].
** 47' : Doccia.
* {{U|<u>Cronaca del secondo tempo}}</u>
** 52' : [[Patrick Battiston]] entra al posto dell'ammonito Genghini. Un [[gatto nero]] gli passa davanti mentre entra in campo, la cosa non promette bene.
** 62' : Schumacher perde le staffe, a rimetterci è proprio Battiston che perde due denti, i sensi per un minuto e la possibilità di continuare a giocare. Al suo posto Lopez. L'arbitro per un momento vorrebbe espellere il portiere tedesco per tentato omicidio, poi il ringhio di Breitner lo fa desistere.
** 72' : Entra Hrubesch al posto di [[Felix Magath|Magath]], mentre [[Karl-Heinz Rummenigge|Rummenigge]] resta in panchina per colpa di una [[Diarrea|squacquera invalidante]] che ne sconsiglia l'impiego.
** 90' : La Francia colpisce una traversa con Amoros, che scavalca il [[cardinale Richelieu]] nella classifica dei ''Mangialumache odiati persino in patria''.
* {{U|<u>Cronaca dei supplementari}}</u>
** 92' : [[Marius Trésor|Trésor]] porta in vantaggio i galletti, ad uno dei [[gargoyles]] di Notre Dame viene dato il suo nome. Il punteggio è dunque di 2-1.
** 97' : Entra Rummenigge e i suoi movimenti sono fluidi, come le [[Merda|feci]] nel suo intenstino.
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[[File:eterna sfida Germania Italia.jpg|thumb|left|280px|La resa dei conti.]]
 
=== Pretzel - Pane ===
 
Si arrivò così alla finale dell'[[11 luglio]] contro la Germania. All'[[aeroporto]] di Madrid arrivarono le delegazioni capeggiate dal [[cancelliere]] Schmidt e dal [[Presidente della Repubblica|presidente]] [[Sandro Pertini]], che mostrava già evidenti sintomi di [[arteriosclerosi]]. Nella tribuna d'onore Pertini si accorge del tedesco e, da buon [[partigiano]], scava subito una [[trincea]] ed inizia ad insultarlo da dietro i sacchi di [[sabbia]]. Ad arbitrare la finale sarebbe stato il brasiliano [[Arnaldo Coelho]], detto ''[[Scaramacai]]'' per l'effervescenza nel dirigere. A commentare invece c'era [[Nando Martellini]], che dopo le vittorie con Argentina e Brasile e i gol di Rossi alla Polonia era più infoiato di un [[mandrillo]] davanti a [[Bo Derek]].
 
Nella formazione italiana era assente giustificato Antognoni, l'allenatorepoiché Bearzot, come sempre fedele al concetto di calcio all'Italianaitaliana, loscelse sostituiscedi sostituirlo con [[Giuseppe Bergomi|Bergomi]], cheil quale per sembrare più vecchio del diciassettene che era, si era fatto crescere dei [[baffi|baffoni]] stile Gentile.: Ll'intendointento didel BearzotCT era proprioinfatti quello di confondereincutere gliterrore attaccantia tedeschi,Rummenigge che,e trovandosicompagni davantifacendo duetrovare Gentile,loro avevanodi l'impressionefronte didue vedere doppioGentile.
 
Il primo episodio degno di nota arriva al 24': [[Alessandro Altobelli]], subentrato a Graziani che poco prima si era infortunato al [[labbro inferiore destro]], fa partire un [[traversone]] diretto in area dove Briegel, vistosi in ritardo sul brevilineo Conti, lo trattiene vistosamente e lo [[sculacciare|sculaccia]] per punizione: Coelho scatta fino al terzo anello del [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]], da cui indica il dischetto. A battere è Cabrini, che invece di mirare alla porta scaglia una bordata contro un [[fotografo]] a bordo campo, reo di averlo reso bruttino in foto. Nando Martellini commenta pacato:
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L'ambito premio se lo aggiudicò il peruviano Eusebio Acasuzo, più che un uomo una [[bestemmia]] con le gambe. A dargli filo da torcere, arrivarono alle finali l'inglese Kevin Keegan (detto il ''Paggetto del Demonio''), il tedesco Paul Breitner (soprannominato ''Trifase'') e il salvadoregno Juan Gilberto Quinteros (detto ''Scotizzolamerde''), tutti sconfitti per una manciata di voti e pochi schizzi di [[vomito]].
 
{{Cronologia
|[[File:Logo_FIFA.png|80px]]<br />'''Campione del Mondo'''<br />'''[[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]]'''<br />'''[[1982]]'''
|'''[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]]'''<br />'''[[1978]]'''
|'''[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]]'''<br />'''[[1986]]'''
}}
 
== Note ==
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