Bruno Liegi Bastonliegi: differenze tra le versioni

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[[File:BLB.jpg|300px|right|Bruno Liegi Bastonliegi.|thumb]]
{{Cit2citazione|Salvate il soldato Ryan? L'ho sceneggiato io.|Il maestro Liegi Bastonliegi prima di prendersi una pernacchia.}}
 
 
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=== Infanzia ===
Bruno Liegi Bastonliegi nasce a [[Liegi]], dal [[padre]] Girolamo Liegi Bastonliegi e dalla [[madre]] Magliarosa Milanosanremo. Visse un'infanzia difficile perché i genitori divorziarono al momento del battesimo per futili motivi: il padre pretendeva che il padrino fosse il suo amico di bevute [[Tonio Cartonio]], mentre la madre avrebbe preferito la supermodella [[Marisa Laurito]].<br />
Dalle sue esperienze infantili il regista ha dato [[vita]] ad alcune delle più famose opere della cinematografia ultramoderna, creando dei capolavori come la saga di [[Mobbasta (saga)|Mobbasta]] (''[[Mobbasta]]'', ''[[Mobbasta veramente però]]'') e consacrando artisti del calibro di [[Maccio Capatonda]] e [[Rupert Sciamenna]].
 
== Il periodo sotto la pornottatura ==
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*Rupert Sciamenna è il tizio che da un calcio in culo a un altro perché' questo capitomboli dentro una stanza e qui trombi con una donna pesante circa 300 kg e che poi si nasconde le [[Cazzo|parti basse]] con un cane perché nel frattempo è entrata la moglie nella stanza perché c'è stato un equivoco perché lui credeva che lei credesse che lui sapeva che l'altro fosse ... (si noti la sottile vena umoristica con numerosi e sofisticati riferimenti alla cultura yiddish).
*Ivo Avido è quello che rutta e scoreggia sempre.
*[[Massimo Boldi]] è il [[Tua sorella|water]] di ceramica che si vede nell'ultima scena: purtoppamente non ha fatto in tempo a dire la sua unica battuta in copione, che poi sarebbe "Uè, cipollino!".
 
=== [[Momenevado]] ===
 
'''Momenevado''' è un film di Bruno Liegi Bastonliegi, parzialmente basato sul libro ''[[I diari della motocicletta|I diari della motoretta]]'' di Bastione Grande [[Sasso]]. Nel cast compaiono [[Maccio Capatonda]] e Nick Malanno, stelle nascenti. Particolarità del film è il fatto che è girato totalmente nell'atrio del palazzo dove il regista abitava e la trama si svolge attraverso flashback narrati indirettamente.
 
Bruno ([[Maccio Capatonda]]) e Kecco (Nick Malanno) sono amici intimi sin da bambini. Una sera, Kecco va a cena con una ragazza, Ina (Pina Sinalefe) con la quale ha una storia d'amore piuttosto profonda. Un giorno, Ina incontra un anziano ricco e famoso (un perfetto Rupert Sciamenna) del quale si innamora per l'ingente quantità di soldi a disposizione. Ina lascia Kecco, che cade in depressione. Kecco inizia a bere, arriva quasi al suicidio, sino a quando un giorno non si consulta con l'amico Bruno. Bruno purtroppo sta lasciando l'appartamento per andare a fare la spesa, e Kecco, ritrovandosi solo si suicida. Dopo 3 giorni, secondo le scritture, Kecco resuscita e siede a destra di Bruno. E tutti vissero felici e contenti.
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=== Forse no ===
[[File:Maccio Capatonda 1.jpg|right|thumb|250px|Maccio Capatonda in una presentazione degna di [[Sean Connery]].]]
 
'''Forse no''' è un film del noto regista Bruno Liegi Bastonliegi, con [[Maccio Capatonda]]. Il film è basato sul breve romanzo ''Memorie di un cittadino vissuto in piazza Navona dal primo al quindici luglio'' ed è un'aperta denuncia sociale contro l'inquinamento cittadino, il [[buco dell'ozono]], i pannolini a prezzi troppo alti, le canzoni di [[Gianni Celeste]], i cani, i cellulari, la droga, la violenza, il razzismo e altri fenomeni sociali che passarono in mente a Bastonliegi durante la lavorazione.
 
[[File:Maccio Capatonda 1.jpg|right|thumb|174px|I peli ispidi sulla testa di quest'uomo sono davvero capelli?]]
Il giovane Young Juvens ([[Maccio Capatonda]]) è un cittadino di [[Roma]], che passa la sua vita tra la fermata dell'autobus, la fermata del taxi e quella della metropolitana. Un giorno, istigato da un fruttivendolo che non sapeva cosa significasse il termine "assiologometrico", Young decide di sfidare la [[gang dell'ortofrutta]], quella stessa notte, in uno spiazzo sulla Tuscolana. Young viene raggiunto dalla gang, che lo prende a colpi di pomodori, peperoni, pesche fuori stagione e quant'altro. La mattina dopo è sveglio, ma malconcio. Quasi distrutto, Young chiede passaggio con l'autostop a un carabiniere. L'uomo lo riporta in città, a Piazza Navona. Qui, l'uomo osserva il ''passìo'' della gente e inizia a notare il fermento della città, che ha all'interno razzismo, violenza, sangue e odio repressi. Un giorno, mentre è seduto sulla panchina a riprendersi, vede passare una ragazza, che gli dice di amarlo. Young viene sedotto dall'affascinante ragazzina; immediatamente, egli capisce di essersi innamorato e decide di cambiare quel mondo che ha visto degenerare. Ma quando sta per agire, si ritira, mostrando che l'uomo preferisce ritirarsi in un mondo epicureo più che agire in maniera stoica. Ciceroniano.
 
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Ma per "forse no" si possono intendere varie cose.
 
{{Cit2citazione|Ti va di uscire con me?|[[Essere più inutile del mondo|Essere più inutile del mondo a una ragazza]]}}
 
{{Cit2citazione|Beh... forse no.|La risposta della ragazza}}
 
{{Cit2citazione|L'acqua fa male, il vino fa cantare|[[Donna|La moglie del mai sposato Liegi Baston Liegi]]}}
 
{{Cit2citazione|Sono il più figo del mondo...|[[Essere più inutile del mondo|L'essere più inutile del mondo]]}}
 
=== I diari della motoretta ===
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'''I diari della motoretta''' è il primo capolavoro cinematografico del "5 volte regista di [[film]] di serie B del mese" Bruno Liegi Bastonliegi ispirato dall'autobiografia di [[Max Biaggi]], con [[Ivo Avido]] nel ruolo del [[motociclista]] Rino Moto, [[Rupert Sciamenna]] nel ruolo di [[Shpalman]], [[Fabbio Di Ninno]] nel ruolo del ladro tamarro inculator di [[Vespa Piaggio|vespe]] Mario T. Ruben, e una colonna sonora interamente composta da [[Elio e le Storie Tese]].
 
Rino Moto, 21enne di Torre a Mare in provincia di [[Bari]], era un [[coglione|motociclista]] [[drogato]] di motori: seguiva ogni sabato e domenica [[Moto]] 125, 250, GP, SuperBike e [[Eh?|453GHX Special Edition]]; passava gli interi pomeriggi a riguardarsi immagini di motori e a impararsi le caratteristiche tecniche come il Padre Nostro; faceva parte del culto del Passato [[Re]] Moto e di [[Valentino Rossi]]. Ma codesto individuo non aveva mai conosciuto la bellezza della [[Vespa Piaggio]], e quando il suo amico Nicola lo introdusse a cotanta motoretta, egli se ne innamorò perdutamente e gliela rubò la [[notte]] del giorno seguente a quello prima. Da qui nascevano ''I diari della motoretta'', [[no|appassionanti]] racconti dei romantici pomeriggi passati da Rino in sella alla sua {{citnec|fottuta}} Vespa, rappresentati come [[analessi|flashbacks]]. Ma un giorno [[qualcosa]] andò storto: il latitante italo-[[crucco]] Mario T. Ruben era in fuga dai [[carabinieri|carabbinieri]] e necessitava di un mezzo di media velocità per rifugiarsi a Bari Vecchia, trovò per [[caso]] una vespa senza catenina e se l'inculò per dileguarsi, e per [[sfortuna]] quella era la vespa di Rino Moto. Il [[coglione|ragazzo|giovine]], uscito dal [[bar]] dopo un espresso e chiacchiere sportive, s'accorse dell'accidente [[quasi]] in tempo e tentò d'inseguire T. Ruben, rubando inutilmente la [[bicicletta]] ad un [[bimbominkia]]. Un carabbiniere, inutile come i suoi colleghi, usò l'ultima risorsa per acciuffare il ladro e chiamò in soccorso uno [[Shpalman]] [[anziano|avanti negli anni]] che, in un [[scoreggia|soffio]], piombò innanzi a T. Ruben e gli lanciò un kilo di [[merda]] colla sua cazzuola, riuscendo a fargli fare un incidente stradale che gli costò la [[vita]], ma della vita di un ladro [[testa di cazzo|testadicazzo]] italo-crucco [[a nessuno importa|a nessuno importava]]. Fortunatamente la vespa era in pessime condizioni, ma pessime abbastanza da riuscire a guidarla ancora, e quindi Rino l'ebbe indietro rottamata, mentre 15 carabbinieri furono licenziati in tronco per inadempienza totale al ruolo e Shpalman ebbe la ricompensa di una [[pensione]] ben retribuita.
 
Da notare nel film la bravura di [[Ivo Avido]] nel parlare male il dialetto barese e l'ottima interpretazione di un vecchio Shpalman di [[Rupert Sciamenna]]. Il film è stato premiato come [[merda|"miglior film di serie C"]] al Torino Film Festival.
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*''[[L'animale della tribù degli Arrapati ha rubato le mutandine alla maestra]]''
*''[[Ahia - Una toccante introspezione sul dolore]]''
*''[[AncheMa anche no]]''
*''[[Mobbasta]]''
*''[[Mobbasta veramente però]]''