Battaglia di Stalingrado: differenze tra le versioni

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== La fortezza Stalingrado ==
{{cit2|Li fermeremo a [[Guerra e Pace|Borodino!]]|Josif Stalin mentre organizza le difese del Volga e del Don, dopo aver fatto piazza pulita dei suoi generali.}}
La Wehrmacht inizialmente riusci ad ottenere grandiose vittorie sull'Armata Rossa avanzando fino alla periferia della città e sulle rive del Volga, un canale di scarico delle acque reflue moscovite. La stretegia di difesa iniziale elaborata dai generali sovietici fu di costruire un'enorme diga alle sorgenti del Volga, per poi distruggerla durante il passaggio della sesta armata e spazzarla via con un'onda di marea rossa (un piano secondario prevedeva di convertire le industrie belliche Lavokin in impianti dedicati alla produzione di Porporina da gettare nell'ipotetico bacino artificiale del Volga<ref>{{quote|Effetto estetico e ideologico assicurato!|Generali Boris Tiziosky e Caiov Semproniomanov}}</ref>), ma questo piano fu accantonato e i due generali vennero uccisi erroneamente la sera stessa da trentauna trentina proiettili vaganti in un bar di Mosca. Stalin decise di prendere in mano le redini della situazione, e grazie alla magia <s>nera</s> rossa Della strega Babayaga, unica donna del gruppo dei suoi fidatissimi<ref>Composto da: Gengis Khan, Babayaga, La Mummia Di Lenin ed un cugino acquisito di terzo grado dei Romanov</ref> fece sbucare dal [[Urali|fango]] milioni di soldati da riversare su Stalingrado, inoltre esibendosi in un numero da prestigiatore durante uno dei tanti festini nella villa in siberia di Molotov, fece apparire dal suo colbacco insieme ad un coniglio bianco, il complesso industriale di Uralmasch dove che si attivò per produrre una marea di carri armati concettualmente diversi dagli slittini blindati con amianto usati in precedenza. L'unica cosa che mancava all'appello erano dei generali senza turbe mentali (il discorso cambia se queste turbe portavano al fanatismo, in questo caso erano incoraggiate e/o indotte) e traumi infatili alle spalle, Stalin risolse il problema aprendo una gabbia per canarini nel suo studio liberando un nugolo di generali e ufficiali della spietata e {{falso|famosa}} NKVD<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Narodnyj_komissariat_vnutrennich_del Tanto per rendere l'idea]</ref>. Ben presto il generale Paulus si trovò dinnanzi ad una nuova e potente armata rossa, ma non si rese conto della situazione finché un giorno non si accorse che al posto del suo attendente che gli portava le brioche la mattina c'èra un comandante di un carro armato russo T-34 con equipaggio e mezzo al seguito, ciò non lo scoraggiò a rimproverarlo per la mancanza di ripieno di marmellata della colazione, tuttavia lo costrinse a pensare ed adottare una nuova e astuta strategia per prendere la città, fu così che ordinò di bombardare con tutte le armi a disposizione la città per intere settimane allo scopo di annientare le difese. Ma tutti sappiamo che il soldato dell'armata rossa si riproduce per scissione e partenogenesi, quindi dopo gli innumerevoli giorni di combattimento Paulus vide che sulla ormai spianata e asfaltata superficie che una volta era Stalingrado stavano spuntando intere divisioni di fanteria, pensado che fossero margherite autunnali ordinò di avanzare verso il centro della città e si ritrovò impantanato in una lunga battaglia ai limiti del corpo a corpo, dopo poco decise di ritirare la sesta armata per riuscire ad affrontare l'inverno. Diverse furono le cause che impedirono ai tedeschi di lasciare la città come:
*L'illeggibilità dei cartelli stradali russi
*Le innumerevoli code dell'esodo verso la settimana bianca [continua]
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