Bartolomeo Colleoni: differenze tra le versioni

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==== Il periodo veneto ====
Una volta giunto in gondolalaguna, Colleoni restò colpito dalla strutturazione della città. [[Venezia]] combatteva con l'innalzamento delle acque poiché non aveva pagato il pizzo a un giovane signore locale, tale [[Quel mona che sbatte la porta|mona che sbatte la porta]]. Vennevenne a conoscenza di un mondo artistico e tecnico totalmente nuovo. Un esempio, edotto dalle cronache autobiografiche dello stesso condottiero, narra dell'utilizzo del cemento per rinforzare le fondamenta di edifici per metà sommersi, anziché fabbricare con esso bellissimi stivali da nuoto per avversari politici.
Stabilendosi in un palazzo dotato di torre di osservazione in piazza S. Marco, decise di ripartire da zero e lanciò con l'amico [[Marco Polo|Polo Marco]], un commercio illegale di copriwater di finta plastica, prevalentemente con il [[Giappone]], chiamate da essi osavano chiamare "maschere".
Proprio in quell'anno, però, un'orda di [[TruzzoInvasioni barbariche|Barbari]] provenienti dalla [[Svervegia]] che cavalcavano Fiat Punto elaborate, fece la sua violenta irruzione nel territorio. Dopo aver saccheggiato, incendiato e affondato la città giusto perché ne avevano voglia, l'invasione dei Barbari, proseguì verso sud, lasciandosi alle spalle terra bruciata e una [[House|violenta epidemia virale]].
Colleoni salutò l'amico Polo e si diresse a nord di Friburgo, nei pressi di Manhattan, oltre la [[Danimarca]], giungendo così a [[Bergamo]].
 
==== Il periodo bergamasco ====
Una volta giunto a Bergamo, governata dall'alloradal signoreSignore locale [[Calderoli]], si rese conto che la Dittatura del Dentista aveva resoportato una città già in crisi, sull'orlo dell'abisso.
[[File:Calderoliprima.jpg|left|thumb|100px|Calderoli prima del tesseramento al partito leghista durante le Abluzioni Sacre]]Costui aveva portato la città alla rovina, aprendo le frontiere all'immigrazione globale. La città era un crocevia di traffici umani da ogni dove: Arabia, Marocco, Medio oriente, Venezia e non ultima la stessa [[Svervegia]] e la terronica [[Danimarca]]. [[File:Calderoli.jpg|right|thumb|150px|...e dopo il tesseramento.]]Oltre a questo, l'introduzione del culto [[Emo]] soppiantò definitivamente le ultime vestigia dell'[[edonismo]] panmosconiano, baluardo filosofico di una civiltà antica e radice del [[Culto della Gnocca]].
Colleoni decise così di sfruttare l'occasione per rinobilitare il suo nome di Boss, offrendo il suo aiuto a Calderoli. Tramite contatti con la P2, Colleoni fece il nome di un giovane, acceso rivoluzionario anarco-insurrezionalista (il [[Umberto Bossi|Senatùr]]).
Questa giovane promessa, addolorato per la situazione di una città a lui cara, istituì un corpo paramilitare dandole il nome di "spedizione dei mille".
Avendo però un noto avversario anti-secessionista, finito in tutta italia le scorte di camicie rosse, si pose il problema dell'indumento distintivo del corpo d'armata.
Dimenticandosi di portare con loro in spedizione ingenti quantità di [[carta igienica]], a qualcuno venne l'idea di utilizzare un simbolo di grande valenza pratica: una cravatta verde, utile anche nelle situazioni più estreme.
Una volta liberata la città e ricacciati gli invasori Emo in Svervegia, il corpo si sciolse in tante piccole unità (chiamate dagli storici [[ronde padane]]) ma venne conservato il simbolo rivoluzionario.
 
== Curiosità ==
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