Banana Yoshimoto: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Cartone Chiquita.jpg|thumb|right|200px|Il famosissimo [[anime]] ispirato alla vita della Yoshimoto; l'immagine è tratta dall'episodio in cui la scrittrice incontra [[Gianfranco Vissani|Vissani]].]]
[[File:Banana Suicida.jpg|thumb|right|180px|Il tipico incipit delle storie della Yoshimoto.]]
{{cit2|Ho scelto di chiamarmi ''Banana'' perché adoro i frutti di quell'[[albero]]. I fiori, volevo dire i fiori!|Banana Yoshimoto in un'[[intervista]]}}
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== La vita ==
[[ImmagineFile:Mascotte chiquita.jpg|thumb|right|130px|La mamma della Yoshimoto in una dura giornata di lavoro.]]
La piccola <s>Banana</s> Mahoko ebbe un'[[infanzia]] normalissima, all'insegna della tranquillità e della [[pace]], alla faccia di tutti gli scrittori [[orfano|orfani]] con la [[vita]] segnata da traumi, [[guerra|guerre]] e tragedie. Grazie alle amorevoli cure dei [[genitori]], ad un sapiente utilizzo di [[concime|concimi]] naturali ed ad un terreno con un [[PH]] pari a 6, la giovane crebbe forte, robusta e rigogliosa.
 
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{{dialogo2|Giornalista|Signore, lei sostiene d'essere il vero padre della Yoshimoto?|[[Uomo del Monte]]|Sì.}}
 
La Yoshimoto seguì il classico percorso di studi del giapponese medio: elementari, medie, liceo, grande torneo di arti marziali e, infine, [[università]]. Mahoko scelse di seguire le orme di suo padre e frequentare la [[Lettere|Facoltà di lettere]], per poi concludere la sua carriera scolastica compilando una dettagliatissima [[Tesi di laurea]] sul [[Suicidio di gruppo]].[[ImmagineFile:Ragazza nella banana.jpg|thumb|left|170px|La vita della Yoshimoto prima del successo letterario comprese anche periodi che la scrittrice preferirebbe non ricordare.]] Come completamento della tesi la Yoshimoto scrisse il suo primo racconto, '''Moonlight Shadow''', firmandosi per la prima volta con il suo celebre pseudonimo, '''Banana'''. La futura scrittrice disse d'aver scelto questo nome un po' per la passione che prova verso il bellissimo fiore che quella pianta regala al genere umano {{censura|e che il frutto regala al genere femminile, specie nei momenti di solitudine}}, un po' per il suono della parola, da lei giudicato ''carino'' e ''prepotentemente androgino''. No, sul serio. Giuro. La discussione della tesi fu un successo; non le valse soltanto il voto massimo, ma anche una lode ed il [[suicidio di gruppo]] dell'intera commissione tramite il classico rituale giapponese.
 
Purtroppo Banana non riuscì ad entrare subito nel meraviglioso mondo della [[letteratura]]. Come ogni neolaureato della facoltà di lettere senza parentele tra esponenti della politica locale, la giovane dovette affrontare una dura [[gavetta]], nella quale fu costretta ad accettare di cimentarsi in una serie di lavori umilianti e scarsamente remunerativi. Finalmente, mentre lavorava in un [[golf]] club di lusso come buca n°9<ref>Par 3, per la cronaca.</ref>, il successo venne a bussare alla sua porta; il suo primo romanzo, '''Kitchen''', vinse tre [[telegatto|telegattoni]] e, in breve tempo, diventò un best seller.
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== Le Opere ==
===Kitchen===
[[ImmagineFile:Uomo_terrorizzato.jpg|thumb|left|180px|Un uomo ha appena saputo che Mikage sta per diventare la sua nuova vicina di casa.]]
'''Kitchen''' è l'opera prima della Yoshimoto. È composto da tre capitoli: ''Kitchen'', ''Plenilunio'' e ''Moonlight Shadow''. I primi due sono rispettivamente primo e secondo tempo del <s>massacro</s> [[romanzo]] vero e proprio. L'ultimo è una specie di livello bonus, e consiste in un [[racconto]] a sé stante il cui scopo è soddisfare tutti coloro non ancora sazi della quantità di [[lacrime]] e [[sangue]] finora versati dai personaggi.
* '''Kitchen''' narra le avventure della giovane Mikage ed inizia con la morte della [[nonna]] della ragazza, la sua unica parente rimasta in vita. I suoi genitori erano morti in un incidente stradale diversi anni prima. La ragazza, rimasta sola, va a vivere a [[casa]] del suo amico d'infanzia Yuuichi e di sua madre Eriko. In realtà la vera madre di Yuuichi è morta e che Eriko è in realtà suo padre, il quale, per lo [[shock]] d'aver perso la moglie, ha cambiato sesso.
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'''Amrita''', (sansc. अमृत), letteralmente "''che non ha vita né morte''", nella mitologia [[Hindu|Hindi]] indica l'acqua della vita eterna di cui si nutrono gli [[dei]]. Ecco, il [[romanzo]] di cui stiamo per parlare non c'entra una beata [[minchia]] con tutto ciò.
 
[[ImmagineFile:Amrita Rao rivista.jpg|thumb|right|350px|Come potete immaginare, questa non è la copertina di Amrita. Ma non credo che nessuno si lamenterà.]]
Nell'allegra casa della giovane Sakumi ce n'è per tutti i gusti; dalla madre munita di amante di vent'anni più giovane, alla cugina universitaria, dall'amica di famiglia ed il fratellino Yoshio, un ESP asociale di 11 anni capace di vedere la gente morta e fare altre magiche magie non meglio definite. Un minestrone da far invidia alla migliore [[famiglia Bonduelle]], senza neanche la necessità di dover importare ragazzini innocenti dall'[[Africa]].
 
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