Autovelox: differenze tra le versioni

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{{Gilda| degli autovelox}}
{{viadiqua}}
 
{{Citazione|La più efficace misura mai concepita per la sicurezza stradale|Nessuno|Nessuno|autovelox}}
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==Origine==
 
L'invenzione dell'autovelox è attribuita a [[Stefano Ricucci]] nel [[1978]]. All'epoca infatti il [[furbetti del quartierino|pirlotto del quartierino]] necessitava di consistente [[soldi|liquidità]] in breve tempo per poter compiere la scalata al vertice della [[Biscotti cuor di merda|Biscotti cuor di merda S.p.A.]], ma in pieni anni di piomboGiuseppe Fpiombo riteneva troppo rischioso esporsi personalmente con le classiche rapine nelle gioiellerie. Tale convinzione fu maturatamaturò soprattutto dopo che durante una spaccata per stroncare la resistenza del gestore si era visto costretto ad usare la [[pistola]]. Dovette infatti scagliargli addosso l’arma e scappare prima dell’arrivo delle [[polizia|forze dell’ordine]], il che tuttavia non gli impedì di dileguarsi col ricco bottino di un portaombrelli e una maniglia di ottone.
 
Tentò quindi di guadagnare facile senza sporcarsi le mani entrando nel settore delle [[truffa|truffe]], ma anche in questo ebbe scarso successo: aveva infatti cominciato a vendere occhiali per [[cieco|ciechi]] sprovvisti di lenti, ma anche stavolta gli affari cominciarono ad andar male dopo che [[qualcuno]] sparse la voce che si trattava solo di una montatura. Provò anche a fondare con [[Wanna Marchi]] una società per esportare prodotti per il dimagrimento, ma appena qualche anno dopo si accorse che l’[[Etiopia]] non era il più proficuo dei mercati. Analogo insuccesso lo ebbe poi con la vendita dei [[preservativo|preservativi]] approvati ufficialmente dal [[Vaticano]], del tutto uguali a quelli standard tranne per il buco sulla punta e per il costo 5 volte maggiore.
 
Ma dopo tante batoste, il brillante Stefanuccio maturòpartorì l’idea che gli avrebbe spalancato [[galera|nuovi orizzonti]]. Infatti una sera, mentre viaggiava con la sua Talbot Horizon sulla [[via Aurelia]] in un tratto col limite di 50 km/h, fu incredibilmente fermato a 97 all’ora in retromarcia contromano a fari spenti, [[ubriaco]], senza una [[ruota]] e con la marmitta che scintillava sull’asfalto. Cercò di convincere i [[carabinieri]] dell'adeguatezza della sua marcia, mostrando loro la lancetta del tachimetro che segnava [[Renato Zero|zero]], ma proprioa pernulla questovalsero motivole vennesue spiegazioni, che non gli evitarono quindi una multatomulta per divieto di sosta. Convinto di aver subito un'ingiustizia, s'ingegnò quindi a creare un mezzo in grado di stabilire con certezza la velocità di marcia.
 
Da accanito telespettatore di [[Art Attack]] realizzò dunque il nuovo strumento grazie ai preziosi consigli del [[Giovanni Muciaccia|Maestro Muciaccia]], adoperando una fotocellula per porte scorrevoli frutto di una proficua rapina alla [[Pam]], tre bidoni di [[colla vinilica]], sette [[foglio bristol A3|fogli bristol A3]], [[quintordici]] rotoli di [[carta igienica]], due fili di [[tungsteno]] bruciati, una [[cipolla]] e una grondaia da 6 metri, indispensabile per rendere l’artefatto facile da celare e da trasportare.
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==Diffusione==
 
La prima applicazione del nuovo dispositivo ebbe luogo quando il [[stronzo|brillante inventore]] di questo dispositivo per testarne il funzionamento ne posizionò due in un rettilineo di 12 km lungo la [[Strada Statale]] 268,4 bis del [[Piave]] e del [[Vesuvio]], nel tratto tra [[GoriziaSavona]] e [[Cosenza]]. L’esito della sperimentazione inizialmente si rivelò inferiore alle aspettative, dal momento che ebbe l’idea di posizionarli insu un ponte in costruzione e insu un [[camion]] messo di traverso sulla carreggiata. Si spostò quindi sulla [[Salerno-Reggio Calabria]], ma non ebbe miglior fortuna.
 
Con l’applicazione e l’esperienza, e dopo un attento studio del [[Codice della strada]], riuscì tuttavia a ottenere in breve tempo i soldi che gli servivano grazie soprattutto all’autovelox installato dietro un segnale indicante il limite di 20 all’ora sull’autostradasull’[[autostrada]] [[Milano]]-[[Cagliari]].
 
Dopo aver ottenuto grazie a quell’unico dispositivo i [[666]] [[centiliardo|centiliardi]] necessari all’acquisizione di cui sopra in [[diciassei]] ore, il furbetto Stefano tenne fede alla sua reputazione vendendo il brevetto sulla sua invenzione alla [[Polizia Stradale]] in cambio di un rimorchio di [[M&M's]] scaduti, dieci figurine di [[Andrea Caracciolo]] e la concessione edilizia in esclusiva per la costruzione di una metropolitana sottomarina ad [[Ascoli Piceno]].
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Dopo che la malefica arma entrò in possesso della sbirraglia, la vita dell'automobilista non fu più la stessa. Acquisita la sciagurata invenzione di Ricucci, la tacita alleanza tra [[comune|comuni]] e Polstrada portò conseguenze nefaste per i conducenti dei veicoli a motore, specialmente a seguito dei tagli ai trasferimenti agli enti locali deliberati dal [[governo precedente]]. In breve tempo si arrivò infatti ad episodi come i seguenti:
 
* il [[30 febbraio]] [[1981]] alle 25.1431 '''Italo Fraton''', carpentiere residente a Camponogara ([[Venezia|VE]]), venne fermato con la sua [[Citroën|Citroën CX]] mentre percorreva la stradina sterrata che conduce a casa sua alla velocità di 26 km/h, e fu quindi multato per eccesso di velocità: a seguito del D. Lgs. 24-7.11i del 30 febbraio 1981 alle 25.0842 (aggiornato il medesimo giorno alle 25.14) infatti la velocità rilevata andava moltiplicata per l'esponenziale della marcia innestata in quel momento, quindi poiché il povero Italo viaggiava in seconda marcia, il diabolico rilevatore aveva indicato la velocità di 192 all'ora. Tale decreto fu poi abrogato in 34 febbraio dello stesso anno, a causa dello sciopero dei barbieri del [[Senato]];
 
* il <math>log(54.71)</math> [[ottembre]] [[1982]] alle 8.77 '''Pietra Sulleballe''', mototrasportatrice di [[Barletta]], venne bloccata da una pattuglia sulla provinciale -27 in direzione [[StoccardaGorizia]], mentre procedeva a bordo del suo Califfone Deluxe in retromarcia col suo carico di [[maiale|maiali]] in braccio a 57 all'ora e quindi multata in quanto la velocità rilevata superava quella indicata dal cartello. Naturalmente il segnale cui i militi facevano riferimento era quello che indicava il numero della strada;
 
*Il 3,01 brumaio [[1984]] il marinaio bergamasco '''Gavino Pusceddu''' venne fermato mentre approdava con la sua barca a remi al porto della sua città, sospinto a 59 km/h dalla corrente dell’Arno, particolarmente vigorosa in quel periodo.
*Il [[7 agosto]] 2027 gli [[ingegnere|ingegneri]] '''Giovanbattistafrancescomatusalemmemaria Li''' e '''Mohamed Akbar Nzogbo''', gemelli di Novi Ligure ([[Verona|VR]]), furono multati e privati della patente per sei mesi e [[trettro]] minuti per aver raggiunto la velocità di picco di 73 km/h durante una gara clandestina fra le loro vetture, una [[Alfa Romeo]] Arna e una NSU Prinz che i due avevano preventivamente assettato con pneumatici da fango, carburazione a nafta agricola e cambio automatico a una marcia. La competizione si era svolta all’interno del monolocale di Nzogbo, il quale non si era avveduto dell’autovelox installato sul lampadario<ref>Del commissariato</ref>.
 
* [[ieri]] '''{{USERNAME}} Ceppasecca''' è stato visto dall'autovelox posizionato sul tetto del pollaio della vicina di casa di [[Al Bano]] finché marciava con la sua graziella elaborata Malossi, spingendola lungo la strada a 7 all'ora, e quindi multato a causa di un [[bug]] che aggiungeva alla velocità rilevata la misura delle scarpe del conducente;
 
tutto questo senza ovviamente trascurare che ad un certo punto gli autovelox non riuscivano più ad arrivare ai comuni che li richiedevano in quanto le multe subite durante il percorso imponevano ai trasportatori di lasciare in pegno mezzo e carico per pagare le contravvenzioni. L’onnipresenza dei subdoli dispositivi aveva però già da tempo indispettito i cittadini, che anche a causa della forma a rivoltella dei primi esemplari avevano maturato il sospetto di una rapina legalizzata ai loro danni.
Vessati da una media di 29 multe al giorno pro capite, un consistente numero di automobilisti aveva quindi deciso di aderire all’ALIAS ([[Esercito Italiano|Armata]] per la Liberazione dell’[[Italia]] dagli Autovelox e da [[Solange]]), un’associazione eversiva che raccoglieva fuorusciti di [[Lotta Continua]] e dei [[NAR]], elementi di spicco dell’[[Anonima Sequestri]], camionisti e pasticceri e propugnava una lotta all’ultimo [[sangue]] contro i vili rilevatori, consistente soprattutto in [[Manuali:Vandalizzare una wiki|vandalismi]] a tappeto, sassate ai comandi di [[polizia]], tornei di [[tressette]] e braciolate di autofinanziamento.
La lotta tra le forze dell’ordine e gli insorti durò per diciotto lunghi minuti, al termine dei quali i due schieramenti stipularono una tregua: la polizia si sarebbe impegnata a ridurre il numero di autovelox in dotazione da 8.57*10^44 a cinquantadodici, in cambio di un impegno da parte dei ribelli a devastare il fondo stradale di autostrade e statali. L’ALIAS mantenne appieno i propri impegni, riuscendo anzi ad ottenere risultati mirabili su numerose arterie, tra cui la [[A20]], la [[Torino]]-[[Milano]] e la superstrada [[Grosseto]]-[[San Michele di Ganzeria]], strada di recentissima costruzione a una corsia sterrata in direzione Grosseto e cinque in ghiaia nell’altro senso.
Non così invece fece la forza pubblica che, a dispetto delle [[statistica|statistiche]] ufficiali, continua a posizionare autovelox a tradimento nei posti più impensati, come attestato anche dall’immagine a lato: le ultime rilevazioni sugli apparecchi operanti sulla rete stradale raccontano infatti di 5 autovelox per la polizia e [[millemila]] secondo [[KGB|fonti vicine all’ALIAS]]. Stante tale disparità, si vocifera di una possibile interruzione unilaterale della tregua da parte dei ribelli, come sembra confermare il video diffuso domani su [[Tele Radio Padre Pio]] dove un commando di ribelli mostra un’[[emorroide]] mozzata dello zio del cognato del padrino di battesimo di quello che abita sopra la [[farmacia]] del paese dove tre giorni fa si era fermato a far [[benzina]] Solange.
 
==Dove si trovano gli autovelox==
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==Come nascondere un autovelox==
Fin dai giorni immediatamente successivi all’adozione dei dispositivi incriminati, ogni comando di Polstrada e [[Vigile urbano|vigili]] venne dotato di questa guida, redatta dal [[mago Casanova]] e da [[Neil Buchanan]], in cui vengono illustrati numerosi trucchi (per l’esattezza quattro) per rendere quanto meno visibile possibile la presenza degli autovelox. I consigli dei due vati di quest’arte sono stati facilmente assimilati dagli [[stronzo|addetti al posizionamento]], che dopo un duro addestramento tra [[CIA|servizi segreti]] e [[Centro Culturale San Giorgio]] e anni di esperienza hanno superato di gran lunga l’abilità degli autori del vademecum. Ecco infatti alcuni dei camuffamenti messi in atto da questi figuri, la cui testimonianza ci arriva per gentile concessione del [[Fiat Duna]] [[fun]] club di [[Campobasso]]:
 
*Dietro ai [[pannelli a messaggio variabile]]
*Nel cartello dei prezzi del [[Lugaresi da Cesenatico|benzinaio]]
*Nei cartelli con l’orario degli [[Manuali:Viaggiare in autobus|autobus]]
*Nelle acquasantiere
*Nei [[bancomat]]
*Nelle cappelle del [[cimitero|camposanto]]
*Nel [[cesso]] dello stadio
*Nelle cassette di [[peperone|peperoni]]; in quelle di [[pomodoro|pomodori]] no, potrebbero schiacciarsi e macchiare l’obiettivo.
*Nella [[chitarra]] di [[Joe Satriani]]
*Nel bastone del [[dr. House]]
*Negli capelli di [[Pino Scotto]]
*Nei calzoni di [[Rocco Siffredi]], idea poi abbandonata per scarsa proficuità.
 
==Voci correlate==
 
*[[Polizia]]
*[[Autostrada]]
*[[Codice della strada]]
*[[Kosovo]]
*[[Vilipendio alla religione]]
 
==Note==
 
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