Antropologia: differenze tra le versioni

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L'antropologia, come abbiamo già detto è una scienza. E che nessuno si azzardi a pensare il contrario! E per di più è una scienza che studia e si applica, non come [[tu|te]].<br /> Essa è propensa ad appoggiare o meno coloro che sostengono, secondo le previsioni meteorologiche della [[Cina]] [[Tibet]]ana, l'una o l'altra teoria.<br /> Per fini scientifici è bene considerare che le discipline antro/altropologiche non contemplano affatto la possibilità che, sempre scientificamente parlando e per fare un esempio, l'area del [[triangolo]] sia più o meno probabile della teoria che la genera.<br /> Un po' un'ipotesi del corollario dell'appendice; che si possa citare in bibliografia, insomma.
 
[[File:buconero1Culo con disegnato sopra il mappamondo.jpg|left|thumb|250px|Rappresentazione grafica dell'eurocentrismo.]]
 
== Gli inizi ==
Già ai tempi dell'antica [[Mongolia]] alcuni storici e filosofi aiutati dai bagnini di Lido Marinella iniziarono a confrontarsi con gli abitanti dei territori confinanti. Tra questi va sicuramente citato Frodoto, che viaggiò attorno alla muraglia cinese riportando i costumi da bagno degli altri popoli. Egli viene comunemente considerato il primo antropologo per due motivi: innanzitutto per il viaggio, durato 34 anni prima che qualcuno gli dicesse: "Guarda che è la quarta volta che passi di qui".<br /> Infatti lo studio sul campo, effettuato per esercitare una visione comparativa, è una caratteristica fondamentale dell'antropologia (metodo etnografico simpatico); in secondo luogo Frodoto fu il primo a evitare di esprimere un giudizio di valore sui "selvaggi", usando come metro la propria cultura ([[razzismo]] colto, cioè eurocentrismo). Era infatti per Frodoto impossibile considerare "selvaggi" gli altri popoli, dato che lui amava girare coperto di [[merda|sterco]] di yak azzannando ogni carogna sul suo cammino al solo scopo di augurarsi la buona fortuna.<br />L'antropologia, però, fu effettivamente scoperta per caso solo agli inizi-fine del [[1700]] da un ricercatore gesuita, assunto con contratto CO.CO.DÈ dall'[[ANAS]], nome in codice che la [[Nasa]] usa solo per progetti segreterrimi. Scopo iniziale della ricerca era trovare una cura non letale per l'acne cistica da cui erano affetti tutti quei selvaggi, sanguinari e buzzurroni degli Indios amerindi; cura che non violasse i diritti dell'[[uomo]], del cormorano e delle lavoratrici sudamericane dell'[[Opus Dei]].<br /> L'integerrimo prelato, il cui nome è protetto da segreto istruttorio, girovagando in stato di trans mistica<ref>Cfr. ubriachezza.</ref> tra i cessi di Machu Picchu, si imbatté appunto nell'antropologia. Avendola scambiata inizialmente per il corpo astrale della sua maestra delle elementari, il pio uomo tentò a più riprese di sconfiggerla bombardandola con acqua benedetta mista a Pulirapid e Cif Ammoniacal. Ripresosi in seguito dallo spavento, colse la portata della sua scoperta: da allora in avanti nessuno avrebbe più potuto dire che alla [[facoltà di Lettere]] si iscrivono solo ritardati mentali incapaci di distinguere la costante di Planck da un guardrail della [[Milano]]-Laghi.<br /> Fu così che l'antropologia divenne una scienza e i suoi studiosi poterono chiedere sovvenzioni statali per pagare i viaggi di nozze della nonna e spacciarli per viaggi di studio di carattere scientifico, cosa che ogni buon cristiano sa fare.
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