Alfa Romeo Arna: differenze tra le versioni

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[[File:Arna two.jpg|right|thumb|300 px|Tutti gli esemplari di Arna venduti nel [[1986]].]]
L''''Alfa Romeo Arna''' è stata un'[[automobile]], più precisamente una [[berlina]] di segmento medio-infimo, che ha mostrato al [[mondo]] come anche un semplice ammasso di [[lamiera]] e [[bullone|bulloni]] possa rappresentare un elemento di accusa per [[oltraggio al pudore]]. Prodotto di una sciagurata [[joint venture]] tra [[Alfa Romeo]] e [[Nissan]], rappresentafu iltalmente piùdiscussa compiutofin esempiodalla disua connubiouscita tra gusto esteticosul [[Giappone|giapponesemercato]] e qualità produttivache [[Italia|italianaQuattroruote]], per dirlaanziché con lela paroleconsueta conscheda cuitecnica, la accolse semplicemente modificando lo [[Quattroruoteslogan]], lascelto cuiper schedail tecnicalancio ne descrisse le caratteristiche con la consueta completezza[[pubblicità|pubblicitario]]:
 
{{quote|FaArna: cagaree sei subito un fesso.}}
 
==Concezione ed assemblaggio==
 
Sul finire degli [[anni '70]], l'Alfa Romeo decide che è ora di sputtanare la sua nobile fama e prova ad introdursi in un nuovo settore del mercato automobilistico, creato pochi anni prima da modelli quali [[Volkswagen Golf]], [[Fiat Ritmo]] e [[Lancia Delta]]: quello delle macchine che costano un botto, valgono la metà e bevono come [[tombino|tombini]]. Vista l'impossibilità di produrre un modello nuovo, la casa [[milanese]] decidesceglie di riciclare la meccanica dell'[[Alfasud]], basata su quella dell'del motore [[Alfa GiuliaRomeo Busso|Busso]] che a sua volta derivava dalla componentistica di un [[decespugliatore]] motorizzato [[Alfa Romeo Busso|Busso]], estipulando stipulacontestualmente un accordo con la Nissan per la fornitura dei telai della [[Nissan Cherry]], un'automobile che aveva riscosso ampi apprezzamenti in [[Estremo Oriente]] tra quanti l'avevano scambiata per un [[boiler]].
 
I [[problemi]] iniziarono a palesarsi fin dalla fase di produzione, avviata nel [[1983]] negli stabilimenti di Pratola Serra, in provincia di [[Avellino]], un posto dove il mezzo più moderno in circolazione era il [[carretto del gelataio]]: tali impianti erano sorti dopo il [[terremoto dell'Irpinia]] per iniziativa di [[Ciriaco De Mita]], un atto di gratitudine verso i suoi conterranei che dal canto loro lo contraccambiarono con sassate in tutti i suoi [[comizio|comizi]] da allora in avanti, perché in [[campagna elettorale]] aveva promesso loro altri due anni di [[sussidio di disoccupazione]].
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