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Eletto nelle file della [[Democrazia Cristiana]], partecipa attivamente ai lavori dell'Assemblea; venendo spesso alle mani per le sue nette [[Antifascismo|posizioni antifasciste]] con alcuni deputati del [[Movimento Sociale Italiano|MSI]] e annoiando tutti i restanti membri dell'Assemblea con i suoi monologhi interminabili e soporiferi.
=== L'impegno istituzionale ===
Durante i primi [[Governo|governi]] presieduti da De Gasperi e nei successivi esecutivi a [[Era Democristiana|guida democristiana]], Aldo Moro ricopre incarichi istituzionali di primaria importanza, come responsabile della contabilità degli anni di [[Giulio Andreotti]] (che sotto il primo governo [[Amintore Fanfani|Fanfani]] avrebbe festeggiato il
Già nel [[1948]], mentre l'[[Italia]] si accingeva ad aderire al [[Piano Marshall]] e al [[Patto Atlantico]] e suggellava lo storico patto di non-aggressione con la [[Groenlandia]], Moro, in contrasto con le scelte di De Gasperi, ipotizza un ingresso della [[sinistra]] nella maggioranza, strizzando l'occhio a [[Palmiro Togliatti]]: in realtà diversi decenni più tardi si sarebbe scoperto come tale gesto rappresentasse il segnale per dare l'ok ad alcuni studenti di [[destra]] (assoldati dalla DC)
=== Gli anni di piombo ===
Il [[28 settembre]] [[1973]] Aldo Moro, mentre si recava in auto ad un Congresso della DC, giunto all'incrocio prima della sede del partito; anziché proseguire dritto decise di compiere una storica svolta a [[sinistra]]; rinunciando alla riunione per accettare l'invito di [[Enrico Berlinguer]] di sorseggiare della [[birra]] e fumare un sigaro cubano insieme alla [[Festa dell'Unità]] che si teneva lì vicino.<br/>
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