Alberto Forchielli: differenze tra le versioni

 
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Da Hong Kong va a Shanghai. Poi va a Pechino, dove, affascinato dalle madri-tigre cinesi, iniziava già a respirarsi quell'arietta fresca e densa di aromi in cui ben presto i pechinesi impareranno a nuotare in stile libero, dorso e farfalla. Poi ritorna ad Hong Kong per un altro massaggio.
 
ConcludeFra una lisciata e l'altra della testa-rapa, come a strofinare una lampada di Aladino, conclude svariati affari con i cinesi e finché restano delle formichine mansuete e operose, il suo cuore d'oro e la sua indole bonaria lo condurranno ad una nuova febbrile adolescenza, e ad un entusiasmo ingenuo verso la trappola che gli spietati Comunisti stavano per tendere all'Occidente.
 
Con l'entrata della Cina nel WTO, promossa dai Rettiliani, Forchielli ammicca inizialmente alle mille opportunità che gli si aprono, ma poi avverte una pressione sul retro, si gira, e comprende come sia stata una grande inculata. I Cinesi erano pur sempre dei rossi, oltre che dei gialli, nemici numero 1 dell'Occidente dopo la caduta dell'URSS.
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