Alberto Forchielli

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« Non chiedetevi cosa può fare l'Italia per voi, perché l'Italia non può fare un cazzo per voi »
(Alberto Forchielli fa sue le parole di Kennedy.)
« Ho fatto più soldi io di Forchielli »
(Vittorio Sgarbi prima che Sauro Moretti gli mandi un messaggio su Whatsapp con il fatturato miliardario di Forchielli.)
« Si combattono anche le battaglie perse! »
(Alberto Forchielli tira fuori il Duce che è in LVI prima di tornare al suo massaggio thai)

Alberto Giacomo Forchielli è un imprenditore italiano, per aspetto, cadenza, provenienza geografica e capigliatura in tutto simile al DVCE, ma con la caratteristica di non aver mai avuto, nemmeno per errore, un passato socialista.

Storia

Non gliene frega niente se è nato a Imola o a Bologna, però per la precisione è nato ad Imola, dove era conosciuto come la combo di un bullo, un secchione e un figlio di papà, una specie di trinità adolescenziale molto rara da incontrare. E ha studiato a Bologna. Dopodiché è partito per Boston, dato che i suoi manuali di economia davano l'Italia per spacciata per i seguenti motivi:

  1. Un mercato del lavoro troppo rigido
  2. Un membro troppo floscio
  3. Il dito indice destro pinzato nel cassetto
  4. Troppa poca ricerca e sviluppo
  5. Il mellino del piede destro contro lo spigolo del comò
  6. Troppo debito pubblico
  7. Troppo rischio idrogeologico
  8. I maroni sanguinanti incastrati nella portiera.

Ha fatto una vacanza a Boca Ratón, dove ha visto tanti vecchi decrepiti americani con il girello e ha pensato "non voglio finire così". È tornato a Boston, studiando ad Harvard, dove ha trovato altri manuali di economia che davano l'Italia per spacciata. In particolare uno di questi manuali spiegava come:

« Italy is going to become like European Mexico with piadine instead of tacos and peperonata instead of burritos. »

È andato a Washington DC. Poi è andato a Londra. Poi è tornato a Washington DC. Poi è andato in periferia e si è riavvicinato al centro prendendo la metropolitana alla portoghese. Ha preso una foto davanti al Campidoglio ai tempi della Presidenza Carter.

Inizio della carriera

È tornato a Bologna, dove ha conosciuto Mortadella in una riunione della confraternita del turtelèn. Mortadella voleva che Forchielli diventasse di sinistra, ma Forchielli è rimasto un insospettabile Duce antistatalista.

Mortadella lo ha assunto come dirigente dell'IRI. Da questa fortunata collaborazione emiliana nascerà il termine "sbolognare" in riferimento alla privatizzazione massiccia di carrozzoni pubblici, svenduti al primo coglione che passa tanto l'Italia era un paese fottuto con un piede mutilo, un cancro alla prostata e un Silvio Berlusconi pronto a sciacallarne il cadavere. Si era infatti nei primi anni 90.

Dopo l'IRI Forchielli era diventato una specie di Dio del libero mercato europeo, ed è stato onorato dall'Unione Europea con la toga di Sommo Eurocrate, Gran Cancelliere di Strasburgo e Balivo dei Balcani. Quello che doveva fare era dare i soldi agli iugoslavi che non avevano neanche ancora finito di fucilarsi a vicenda ma dovevano rifarsi una vita con nuovi documenti e un faccino presentabile. In questa circostanza comprenderà la malvagità insita nel popolo TETESKO, Aquile del Rigore, che con i suoi Eurocrati sbarrerà la strada a Forchielli nella sua fantastica ambizione di rendere l'ex-Iugoslavia il più grande discount della gnocca d'Europa.

Dopo questa grande delusione, e convinto delle opportunità che i mercati asiatici offrivano nelle quotazioni della patonza, nel 1994 decide di diventare cliente abituale di un centro massaggi di Hong Kong, trasferendovisi in via permanente. Da Hong Kong va a Shanghai. Poi va a Pechino, dove, affascinato dalle madri-tigre cinesi, iniziava già a respirarsi quell'arietta fresca e densa di aromi in cui ben presto i pechinesi impareranno a nuotare in stile libero, dorso e farfalla. Poi ritorna ad Hong Kong per un altro massaggio.

Fra una lisciata e l'altra della testa-rapa, come a strofinare una lampada di Aladino, conclude svariati affari con i cinesi e finché restano delle formichine mansuete e operose, il suo cuore d'oro e la sua indole bonaria lo condurranno ad una nuova febbrile adolescenza, e ad un entusiasmo ingenuo verso la trappola che gli spietati Comunisti stavano per tendere all'Occidente.

Con l'entrata della Cina nel WTO, promossa dai Rettiliani, Forchielli ammicca inizialmente alle mille opportunità che gli si aprono, ma poi avverte una pressione sul retro, si gira, e comprende come sia stata una grande inculata. I Cinesi erano pur sempre dei rossi, oltre che dei gialli, nemici numero 1 dell'Occidente dopo la caduta dell'URSS.

Da quel momento Forchielli diventa un Falco Anti-Cinese, e si trasferisce a Bangkok inseguendo il boom delle trap.

Tornerà occasionalmente in Italia per ricordare che il nostro paese da un punto di vista economico-demografico è una via di mezzo tra la Grecia e Boca Ratón.

Non verrà ascoltato, poiché NEMO PROPHETA IN PATRIA.