Alberto Burri: differenze tra le versioni

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{{Sottotitolo|Da Nonciclopedia, l'enciclopedia con le figure.}}
 
{{Cit2citazione|Cosa dovrebbe rappresentare questa... roba?|Critico su opera di Alberto Burri.}}
 
{{Cit2citazione|Proprio adesso che l'arte si è liberata del soggetto vogliamo imporgliene uno?|Fantasiosa risposta di Alberto Burri tendente a celare la sua manifesta incapacità di produrre arte.}}
 
{{Cit2citazione|Ci vogliono le "veraci" con gli spaghetti! LE-VE-RA-CI! Che cazzo è 'sta 'merda?|Burri durante un'animata protesta contro una palese violazione alla [[Convenzione di Ginevra]] nel campo di concentramento a Hereford}}
[[File:Alberto Burri.jpg|thumb|320px|right|Un genio si riconosce a prima vista.]]
Nel periodo in cui la [[pittura]] aveva raggiunto le più alte vette della tecnica nella rappresentazione dellla natura, gli artisti non seppero più che cazzo inventarsi. Proprio durante questo periodo decadente crebbe '''Alberto Burri'''. Dopo una insignificante gioventù tra i [[balilla]], Burri si arruolò come ufficiale medico durante la seconda guerra mondiale poiché era l'unico modo per sfruttare la propria laurea. Fu catturato dagli americani divenendo uno dei pochi imbecilli a finire in un [[campo di concentramento]] pur non essendo ebreo, negro, partigiano o gay. Fu proprio durante il periodo di prigionia che Burri iniziò a "dipingere". Per tale motivo fu lestamente rilasciato, ma ormai era troppo tardi. [[Futurismo]], [[astrattismo]], sacchismo, sacchettismo, bucherellismo, combustismo, neo-vandalismo e terrasecchismo sono solo alcune delle dimensioni artistiche esplorate o addirittura partorite da questo {{Citnec|grande protagonista del '900}}.
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== I sacchi ==
 
Burri, annoiato dai monotoni giorni di prigionia, era da tempo in cerca di un diversivo. Fu così che, dopo una profonda analisi del vuoto che sentiva pulsare dentro e attorno a se, bruciato da un intenso desiderio di esprimersi donando nuova forma alla materia, decise di farsi crescere i [[baffi]]. Dopo che ebbe portato a compimento la sua prima opera Burri si dedicò anima e corpo alla progettazione di una imponente "[[banana]]" alla [[Fonzie|Fonzarelli]] per adornare il suo capo. La metamorfosi era completa.
 
Un ufficiale americano, vedendolo trafficare davanti allo specchio con [[phon]] e forbicette tutto il santo giorno gli affidò un incarico: rammendare i sacchi di patate bucati. Ce n'erano montagne nel campo di concentramento. Almeno erano di tela anche se un po' grezza, ma chi se ne importava? Mica ci doveva dipingere, li doveva solo rattoppare, quello era il compito assegnatogli, ma siccome sapeva [[cucito|cucire]] [[a cazzo di cane]] ne risultavano strani agglomerati che da lontano potevano essere scambiate per qualcos'altro a [[fantasia]]. Fu così che qualche [[idiota]], come sovente accade, le scambiò per opere d'arte.
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Opera di Alberto Burri 5.jpg|'''Autoritratto'''. ''Tela di sacco su sacco di tela... su sacco di juta''
Opera di Alberto Burri 3.jpg|'''Non dir gatto...'''. ''Sigaro cubano acceso su sacco di juta.''
 
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== I sacchetti ==
[[File:Alberto Burri all'opera.jpg|thumb|left|L'artista come un dominatore del fuoco ha il pieno controllo della sua creazione.]]
 
 
Burri, tornato in [[Italia]] come affermato artista, prese l'ardita decisione di passare a materiali più impegnativi. Scelse i sacchetti di [[plastica]]. Li bucò col fuoco, e li stropicciò tutti. Tale fu la genesi di un intero filone narrativo che fu a posteriori chiamato ''Buchi del culo spannati con evidenti prolassi emorroidali cronici''. Con questa critica spietata al consumismo Burri richiama plasticamente le reminiscenze mediche trasmutando la purezza dell'afflato cosmico in materia pulsante, regalandole il ruolo di protagonista e contesto; e molte altre frasi pompose ma prive di significato.
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Al culmine della sua carriera, non ancora pago delle vette raggiunte, volle dare ancora segno della sua genialità realizzando una serie di opere tutte uguali ma di diverso [[colore]] e dimensioni. L'ispirazione gli venne osservando alcune zolle di [[terra]] spaccate dal sole che gli ricordavano molto un [[quadro]] a olio che era pieno di crepe provocate dalla sua incapacità di diluire i colori. Siccome era da realizzarsi in [[ceramica]] e lui non era capace, le fece fare tutte a un suo amico. Nacquero così le colossali ''zolle di terra secca spaccata dal sole''. Per realizzarle l'astuto Burri componeva grandi zolle di terra e le faceva spaccare dal [[sole]], le pitturava, poi le portava all'amico con l'[[altoforno]] che le rendeva immortali opere d'arte. Di seguito le opere venivano vendute come muretti o recinzioni a prezzi smodati. Proprio durante il periodo [[land-art]] gli venne commissionata un'opera per commemorare Gibellina, una città rasa al suolo dal un [[terremoto]]. Burri, folgorato dalla solita idea del cazzo, fece ricoprire l'intera area con una colata di [[cemento]]. Il cemento col tempo e il sole si spaccò. Qualcuno se ne accorse. Burri cercò di rappezzarla battezzando l'opera ''Sudario di cemento''. I più abboccarono.
 
 
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== Perché, perché lo hai fatto? ==
 
{{Cit2citazione|Eh, il fatto è che di gente che sapeva disegnare già ce ne erano a vagoni. Gli altri avevano già preso praticamente tutto: la frutta l'aveva fatta tutta [[Cezanne]], i cubi li aveva già fatti [[Picasso]]. Avevano già fatto tutto! I ciccioni li fece il [[Botero]], gli sgarri se li era presi il [[Fontana]], furbo quello! Le fotocopie le ha fatte il [[Andy Warhol|Warhol]], il pattume se l'era già accaparrato [[Mario Schifano|Schifano]]. Ci rimanevano i sacchi e la merda, che cazzo dovevo scegliere secondo te? La merda l'ho lasciata al [[Piero Manzoni|Manzoni]].|Alberto Burri}}
 
== La fine ==
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* Burri non usava mai un pennello
* Se non per spalmarsi la [[schiuma da barba]]
 
 
{{Pittori}}
 
[[Categoria:Pittori]] [[Categoria:Artisti]] [[Categoria:Burini]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Pittori]]
[[Categoria:Artisti]]
[[Categoria:Burini]]