Accendino: differenze tra le versioni

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[[File:Döbenaimer e il suo accendino.jpg|right|thumb|360px|L'inventore dell'accendino e la sua creatura (scala 1:1): si noti il dito indice alzato in segno di scherno nei confronti del ritrattista.]]
 
Johann Wolfgang Döbereiner, [[chimico]] [[crucco]] vissuto tra il [[1780]] e il [[1849]], un giorno ebbe a confidarsi con un suo assistente: {{Quote|Sto ancora aspettando che [[qualcuno]] inventi iil [[fiammifero|fiammiferidecespugliatore nasale]], che mi servonoserve per cauterizzarmi i [[peli del naso]] e delle orecchie, lunghi ormai in modo indecente, ma ancora niente. Non posso usare le [[forbici]] perché sono affetto da [[morbo di Parkinson]]. Intanto i miei peli sono diventati lunghissimi. È inutile: se non m'invento qualcosa al più presto mia [[moglie]] mi scarica all'istante per l'[[idraulico]], che è depilato come una [[checca]] ma a quanto pare questo piace alle donne, oggi come oggi.}} Così, nel [[1823]], con ben quattro anni di anticipo sulla creazione dei fiammiferi di legno, Döbereiner salvò il suo matrimonio inventando un piccolo apparecchio che produceva fiamme a comando, con cui poté carbonizzare la sua peluria in eccesso e riconquistare sua moglie. Da quel momento i guasti alle tubature dell'acqua di casa Döbereiner furono una costante, senza che anche l'idraulico sapesse fornire ufficialmente spiegazioni plausibili.
 
Döbereiner andrebbe ricordato anche per i suoi lavori in chimica quantitativa e in chimica organica: poiché soffriva anche di una fastidiosissima [[calcolosi renale]], studiò le proprie [[urina|urine]] col metodo olfattivo e degustativo e riuscì a scoprire la composizione dell'acido ossalico, componente principale dei calcoli più dolorosi. Purtroppo di queste cose non frega un [[cazzo]] a [[nessuno]].
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