Abitanti della strada: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Lega anti scooter.jpg|right|thumb|250px|Motociclisti ritratti in un tipico gesto di amicizia nei confronti dei simpatici Cicloscooteromani.]]
Comunemente conosciuto come “Impestato Figlio Di Madre Sgualdrina” il Cicloscooteromane è a diffusione esclusivamente urbana. Questo strano essere, quasi (e dico quasi) paragonabile al [[Apocalisse|fastidio]] che potrebbero arrecare [[Mr. Lui]] e [[Wladimiro Tallini|Quel Coglione Della Pubblicità Delle Suonerie]] fusi insieme, rappresenta una grave piaga che affligge i nostri centri urbani e il nostro [[Cazzata|sistema stradale moderno]]. Per poter meglio comprendere la portata di tale disagio è necessario focalizzare la [[Nulla|nostra attenzione]] di seguito, dove saranno spiegate le principali caratteristiche estetiche e comportamentali del Cicloscooteromane.
Questo piccolo essere abietto è subito riconoscibile sia a livello estetico sia comportamentale. Si muove di solito in irritanti sciami di cinque o più soggetti che schiamazzano con i loro striduli clacson e viaggiano abbigliati tutti allo stesso modo, dritti in punta di sella (posizione denominata scientificamente "Scopa nel [[Culo|retto]]"), su scooter pressoché tutti uguali, solitamente grigi, e abbigliati anch’essi tutti allo stesso modo. Si presentano con il casco integrale (abbinato allo scooter, soprattutto se di bassa cilindrata, è geniale), visiera rigorosamente chiusa perché a quelle “folli” velocità l’aria è insopportabile (eh si!); indossano poi giacca, cravatta, pantaloni eleganti da completo scuro, mocassini con triste calzino verde calato alla caviglia, piccolo giacchetto nero tattico senza maniche (per facilitare l’amputazione degli arti superiori in caso di <s>mal</s>augurata caduta) e per finire, mantellina copri gambe antivento (perché ricordiamolo, la velocità è davvero folle) verde sbiadita (per abbinarsi con i già tristi calzini). Con loro portano anche una borsetta nera o marrone (secondo il colore dei mocassini) nascosta tra le gambe, sotto la mantellina tattica, al cui interno si pensa che i Cicloscooteromani tengano importanti documenti relativi le formazioni e le tattiche da adottare con lo sciame al fine di frantumare le già provate balle dei poveri automobilisti.
Facendosi un’idea del Cicloscooteromane solo dalla descrizione estetica è impossibile negare che venga una gran voglia di dargli fuoco con il napalm, però non è finita qui, eh no.
Il loro comportamento è, se possibile, ancora più irritante. Infatti, questi piccoli bastardi, se ne vanno in giro contenti sciamando tra le automobili e superandole in qualsiasi modo possibile e inimmaginabile; alle volte, l’automobilista di turno preso di mira, è letteralmente circondato dai malefici due ruote i quali si divertono a terrorizzarlo petando a iosa da sotto le loro mantelline tattiche. Essi inoltre vivono nell’eterna ammirazione/invidia dei normali motociclisti, aspirano, infatti, a essere come loro ma le loro limitate facoltà cerebrali glielo impediscono.
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