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[[Immagine:1408.jpg|thumb|right|250px|Il protagonista del film dopo aver preso a testate il muro per uscire(potete vedere sullo sfondo come l'ha ridotto)]]
Mike Enslin, bla bla bla, ve l'ho spiegato prima, si ritrova dunque a passare la [[notte]] in questa stanza, ovviamente l'unica in cui sono [[morti]] una cinquantina di persone. Che strano vero?
Enslin si accorge ben presto che tutto nella stanza non funziona (Il riscaldamento è difettoso, la finestra spiaccica la sua [[mani|mano]] e la sveglia riproduce ininterrottamente una canzone dei [[Tokio Hotel]], e in evidente stato confusionale apre violentemente gli armadi, forse in cerca dell'[[uomo nero]] che lo terrorizzava da piccolo. Anche il riscaldamento è abbastanza difettoso,
Non ci sono più le mezze stagioni...
Mike si accorge di [[Pirla|essersi chiuso dentro]] e inizia quindi a [[bestemmia|bestemmiare]] contro le lattine del proprio frigorifero e a camminare sul cornicione dell'hotel, forse colpito da un raptus di follia. Avrà inoltre un breve dialogo con la figlia [[Samara Morgan|Samara]], che però abbraccierà troppo forte e romperà in due.
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