Zarro

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Lo Zarro, o Truzzus insubris, è una varietà del truzzo (discendente dal tabbozzo) diffusa a Milano, Pavia e nella Brianza e che ha nel capoluogo lombardo la sua meta principale di pellegrinaggio durante le quotidiane sessioni di cazzeggio. Dunque fa parte pure della grande famiglia dei pendolari, con la differenza che lo zarro non paga il biglietto del treno.

Caratteristiche originali

Sebbene siano sempre e comunque truzzi, gli zarri hanno la peculiarità di non sfoggiare sfarzosi e colorati vestiti (a meno che non vadano al Pervert) ma tendono invece a vestirsi con pesanti giacconi neri (solitamente della Kejo). Questo avviene perché il loro segreto obbiettivo non è tanto quello di autoconservarsi e starsene per i cazzi propri, bensì di attirare nella propria orbita anche giovani di altre categorie come gli sfigati e i fighetta (che non fanno altro che cercare di copiarli). Inoltre tengono addosso a qualsiasi ora della giornata grossi occhiali da sole, anche se magari piove. In generale appartengono ai ceti medio-bassi della popolazione milanese e provengono da famiglie d'origine straniera o meridionale. In provincia sono invece solitamente giovani autoctoni.

Luoghi di ritrovo

In generale, gli zarri hanno quattro luoghi dove s'incontrano per esprimere opinioni e confrontarsi con il mondo:

  • L'oratorio.
  • La piazza del paese (o Piazza del Duomo).
  • La stazione ferroviaria.
  • La discoteca (ma solo di sera).

Spesso gli zarri brianzoli, dopo aver giocato per un paio d'ore all'oratorio dei loro paesi (non so, tipo Agrate Brianza o simili), prendono e partono per Milano, stando il resto del pomeriggio nella zona della Stazione Nord. Va detto che del calcio hanno una concezione abbastanza rudimentale, cioè tirano pallonate alla Holli e Benji da un capo all'altro del campo da calcio (o contro la chiesa) oppure vanno tutti addosso alla palla. Gli zarri meneghini, conoscendo ormai bene la città che abitano (vabbè, diciamo le vie vicino a loro), non vanno a bighellonare, ma cazzeggiano tranquillamente all'oratorio fumando, facendo i pirla avanti e indietro per la via col motorino e tentando di chiavare con le femmine (se le si può chiamare così) della loro specie. Per il resto, lo zarro medio è simile ai suoi omologhi dello Stivale.

Grandi nemici

Gli zarri hanno due nemici mortali: l'alternativo e lo scout. Per "alternativo" s'intende chiunque non sia né un fighetta (che pure non è molto amato, però è tollerato) né uno zarro. Per "scout" s'intende chiunque faccia la scout. Si ricordano enormi scontri tra le varie razze, in cui molti rampolli d'Italia offrirono anzitempo l'alma loro alla Grazia Celeste, sinché non si giunse a una sorta di tregua, secondo la quale nessuno romperà i coglioni all'altro, e questo è tutto, stretta la foglia larga la via dite la vostra ch'io ho detto la mia, ora scusate ma devo andare in bagno che mi scappa da stamattina, obbella zio ci vediamo domani a scuola (citatzione necessaria).

Nonostante tale accordo, un po' di ostilità vige ancora, considerando che scout (cattolici) e zarri si devono spartire gli oratori. Ciò però ha causato una sorta di sincretismo, vale a dire che molti scout sono diventati zarri e viceversa. Di solito però lo zarro scout esce presto dai ranghi dell'Associazione perché non riesce più ad andre all'Hollywood il sabato pomeriggio dato che deve fare attività.


Nomi zarri

  • Ivan
  • Yuri
  • Marian
  • Mirko
  • Frà

È molto diffuso pure il nome "Zio", dato che tra di loro molti si chiamano l'un l'altro così.

Frasi zarre

  • Oooooh!: Per qualsiasi cosa.
  • Minchia, oh!: Accidenti!
  • Oh, minchia, scusa!: Mi dispiace.
  • Oooh, bella zio!: Ciao come stai, ti trovo bene!
  • Oooh, c'cazzo hai detto su mmmia madre?: Quando cercano un pretesto per litigare.
  • Oooh, 'sti alternativi del cazzo!: