Utente:X WillyWonka x

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Willy Wonka è una iena. Ma anche la persecuzione fatta persona. Ma anche il papa. Ma anche no.

La Vita

L'ex di Willy Wonka (Fergie) si appresta ad eseguire un fellatio a Gino [quello dietro di lei] durante le riprese di Fergalicious

Le origini di Willy Wonka sono ignote. Qualcuno dice che sia nato dal rapporto incestuoso di un Umpa-Lumpa con una barretta di cioccolato che si rivelò essere la sua trisavola, qualcun altro afferma invece che sia il figlio segreto di Moana Pozzi concepito in una notte di fuoco al Quirinale con Carlo Azeglio Ciampi, altri ancora sostengono che sia un incrocio tra un labrador e un bassotto. Nato a Paperopoli nella piccola frazione di Fanculo nel lontano 31 aprile del 58 a.C., ebbe un'infanzia difficile. Suo padre, chiunque fosse, non era di certo un parrucchiere, ma coltivava quel sogno fin da quando era un garzoncello scherzoso. Come cavia per i suoi esperimenti scelse suo figlio, che si ritrovò quindi già dall'età di sei anni con quella ridicola capigliatura. Sfortunatamente, era capitato in una classe di truzzi e siccome non possedeva neanche una maglietta di D&G divenne oggetto di disprezzo da parte di tutti i suoi compagni. Furono quelli gli anni in cui strinse un forte legame di amicizia con un altro emarginato come lui, che passava il tempo a ravanare le vene dei polsi seduto nell'angolo più polveroso del cesso, un certo Bill Kaulitz. Alle scuole medie andò un po' meglio. Trasferitosi a Pornassio, si integrò perfettamente nella nuova classe, cominciando a dimostrare interesse per tutto ciò che aveva a che fare con il cioccolato. Fu lì che incontrò colei che poi diventò [per breve tempo] compagna di vita e carriera, Fergie. Tuttavia, tranne che in economia domestica dove aveva ottimi voti, non eccelleva nelle materie scolastiche. Cioè, era proprio la scuola che non faceva per lui. Infatti otterrà la Licenza Media solo a sessant'anni.

"Ripetete con me, bambini: VAA-FFAN-CUU-LOOO!.

La Carriera

Abbandonata quindi la strada dello studio, Willy Wonka fece il suo ingresso nel mondo del lavoro. Il suo più grande sogno era quello di diventare un produttore dolciario. Era un sogno realizzabile: siccome aveva sempre pensato più ai dolci che alla figa, stando sempre a spignattare, aveva acquisito un minimo di talento. Partito con l'intenzione di farsi conoscere dal mondo andando a letto con direttore della Rai, scoprì che in televisione esisteva un programma che faceva al caso suo. L'età media del pubblico oscillava dai settanta agli ottantacinque anni, tranne che di sabato quando per garantirsi gli ascolti dei pedofili gli autori schiaffavano a sedere sulle gradinate ragazzini sui sette anni con l'importantissimo incarico di votare il povero disgraziato che cucinava: La prova del cuoco. Il suo apprendistato cominciò lì. Come primo sensei ebbe nientepopodimenoché la Clerici, i cui fianchi crescevano in diretta proporzione al numero degli ascolti. Ella gli insegnò a fare di tutto fuorché i dolci. All'esplicita richiesta del signor Wonka si scoprì che non c'era un cristiano tra tutta la mandria di cuochi che metteva a disposizione la trasmissione che sapesse preparare una sacrosanta torta di cioccolato. Costretto ad abbandonare il programma per questi motivi, per avere un impiego stabile finì col fare il bidello in un liceo classico. Pulendo il cesso gli venne improvvisamente in mente L'IDEA. Rimase folgorato come quello lì sulla via di Damasco e mollando scopa e spazzolone al preside si mise in testa un cappellino di carta e iniziò a fare il muratore. In realtà il suo scopo era costruire una fabbrica di cioccolato. Correva l'anno 33 d.C.

La svolta

Come accade spesso, la sua fabbrica ha un inizio difficile: il cioccolato veniva rifiutato persino alla Caritas e Willy Wonka attraversò un lungo periodo di depressione arrivando ad acquistare per la modica cifra di 100.000.000.000 euri la lametta rosa firmata Just Cavalli [usata] da Pedro dei Finley. Tuttavia, la Ruota della Fortuna, con un piccolo aiutino di Mike Bongiorno, ricominciò a girare dalla sua parte: mentre sedeva sconsolato sul ciglio del marciapiede di fianco alla piccola fiammiferaia un'ombra oscurò il cielo davanti a lui. Alzando gli occhi, Willy Wonka riconobbe la sua ex compagna di merende, Fergie Ferg, che era ormai una donna in carriera, e che gli propose un accordo: lei ci avrebbe messo soldi e anche qualche altra cosa, ma in cambio sarebbero dovuti diventare soci alla pari. Willy Wonka accettò. Incredibilmente, per una qualche straordinaria dote di Fergie, la fabbrica cominciò a funzionare. Willy Wonka restituì la speranza a un milione di operai bolscevichi promettendo e dando altrettanti posti di lavoro [e, di questi tempi, un nanetto di dubbia fama ha fatto la stessa cosa, fermandosi però alla promessa] e per qualche anno tutto andò per il verso giusto. Ma il giorno del dopodomani la Sfortuna si abbattè su Willy Wonka. Ronald McDonald lo citò per plagio, poiché un giornalista di Liberazione aveva affermato che il cioccolato Wonka era in realtà sterco di roditore. Ma il produttore di cioccolato non poteva badare a queste inezie: era già in corso un'altra causa a Forum poiché egli stesso aveva querelato Giuliano Ferrara, candidatosi alle elezioni con il partito Cioccolato Wonka? No, grazie!. Inoltre, tornando alla fabbrica incazzato come una iena dal tribunale per aver perso la causa, trovò Fergie in atteggiamenti molto intimi con Gino, il suo psicologo e collaboratore più fidato. A un passo dal suicidio, Willy Wonka cacciò tutti dalla Fabbrica, operai compresi, rompendo definitivamente la sua relazione con la cantante[?] che attualmente vaga per i corridoi della redazione di Studio Aperto. Quanto a Gino, si sa solo che, partito con l'idea di fare il mantenuto, è finito nella casa del Grande Fratello e probabilmente è ancora lì dentro.

Voci correlate