La linea del cambio di data, secondo la definizione dell'Istituto Geografico Mondiale, è quella linea che corre dal Polo Nord al Polo Sud seguendo la curvatura terrestre e intersecando il paralleli fondamentali con un angolo pari alla metà del raggio di curvatura diviso per Pi greco.
Come però fece notare il cartografo .... già nel XVII secolo, questa definizione è imprecisa perché il Pi greco varia a seconda della latitudine e dell'umidità nell'aria per cui la linea non sarebbe più una retta seppur curva, ma una specie di zigzag semovente.
È irrilevante che il cartografo ... fosse stato rinchiuso in manicomio fin dalla nascita.

Com'era il mondo prima della sua istituzione

Fino al 1612, anno dell'istituzione della Linea del cambio di data, era tutto allo scatafascio: circumnavigando il globo


immaginaria che suddivide il globo tra domenica e lunedì.
Magellano, barbiere,


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« Albertazzi, Giorgio Albertazzi, il grande Giorgio Albertazzi, l'irreprensibile Giorgio Albertazzi. Non sapevo facesse anche teatro »
(Aldo mette in mostra la sua profonda conoscenza del teatro.)

Il teatro è l'arte della recitazione davanti al pubblico in carne, ossa, pelliccia e monocolo. Requisito fondamentale per la riuscita della rappresentazione è la voce degli attori che deve essere, secondo il metodo Borzakovskiy, più ridicola possibile. L'atteggiamento è invece regolato, in contrapposizione fra essi, dal metodo Stanislavskij o da quello Leninslavskij: il primo prevede la totale immedesimazione nel personaggio, il secondo un argomento a piacere.

Origine del teatro come forma artistica

La parola greca ϑέατρον fu pronunciata per la prima volta da Euripippo, un bambino di un anno che non sapeva dire ancora pappa. Il padre Strehlerostrato ebbe un'illuminazione e visto che a quei tempi i greci inventavano tutto, s'inventò il ϑέατρον.
Alcuni studiosi sostengono che a Roma andasse già in scena il Maurizio Costanzo Show, ma non sono ancora riusciti a portare delle prove documentali più serie delle dichiarazioni della Contessa de Blank.
Il ϑέατρον di Strehlerostrato era ancora un teatro grezzo, senza palcoscenico, sipario, attori, pubblico. Era in pratica solo una parola. Ci vollero due secoli e il genio di tragediografi del calibro di Eschilo, Entrilo e Sofocle perché il teatro giungesse alle forme che conosciamo oggi: quelle di una pizza di dimensioni gigantesche.
I Romani proseguirono nella tradizione greca aggiungendovi però degli elementi essenziali come la cassa all'ingresso e la vendita di noccioline in sala.
Nel Medioevo, periodo buio per eccellenza, il teatro continuò la sua evoluzione, ma nessuno se ne accorse per la mancanza di luce: gli attori continuavano a recitare, ma il pubblico non vedeva un cazzo. A ben vedere era il prototipo della radio.
Alle 19:00 del 12 ottobre 1492, Cristoforo Colombo scoprì l'America e finalmente il Medioevo finì. Vista l'ora tarda, si dovette aspettare il giorno appresso per rivedere finalmente la luce.
Il teatro riprese vigore nel Rinascimento; in Italia grazie alla Commedia dell'arte e ai suoi simpaticissimi personaggi come Pantalone, Arlecchino[1] e Capezzone[2], mentre in Inghilterra si faceva conoscere William Shakespeare con il suo Teatrino dei puppi.

Note teatrali

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  1. ^ Servitore di due padroni.
  2. ^ Servitore di un padrone solo.