Utente:MAT/SS1

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La Foca

Le foche monache si sono quasi estinte. Ne restano pochissimi esemplari che sopravvivono grazie ad aiuti di Stato e alla gestione di bed & breakfast. Ma tanto tempo fa non era così. Un tempo la Sardegna era piena di foche monache, milioni e milioni di foche che correvano avanti e indietro, dal mar di Sardegna al Tirreno, da Sassari a Cagliari e così via, senza fermarsi mai. Correvano di corsa, facevano pipì di corsa, si riproducevano di corsa, starnutivano di corsa. Perchè tutto questo correre? Il comportamento delle foche monache è rimasto un mistero per secoli. Oggi sappiamo che cercavano di sfuggire a un branco di foche monache. Questi animali, dalla stazza poderosa e la tipica forma di foca, hanno costituito per secoli la principale fonte di nutrimento dei nativi sardi (o “Sardignoli di Sardegna”, come venivano erroneamente chiamati), che li cacciavano con la tecnica dello sgambetto. Quando una foca ruzzolava per terra, moriva sul colpo e prima di tirare le cuoia si distendeva in una padella cosparsa d’olio con due foglioline d'alloro dietro le orecchie. Questo garantiva una scorta di cibo inesauribile, anche se il menù era abbastanza monotono.


- Dunque, io prendo foca trifolata, straccetti di foca e un po’ di frappè di foca.

- E per lei, signora?

- Ce l’avete la foca monaca?

- Sì.


Per chi non mangiava foca la vita non era semplice. Costoro erano bollati con l’infamante epiteto di “sfocato”, che significa “colui che non mangia la foca” ed erano puniti con il divieto assoluto di mangiare foca, almeno finché non cambiavano idea. L’importanza delle foche monache non era limitata all’alimentazione. Erano indispensabili anche per l’abbigliamento, la lavorazione di utensili e ornamenti ed erano usate perfino come moneta. Naturalmente questo comportava l’uso di portafogli molto grandi, ma rendeva le transazioni commerciali decisamente semplici. Ad esempio un foca costava una foca, due foche due foche e così via. L’unica eccezione erano venti foche: venti foche costavano trentacinque foche.

Con l’arrivo dei "continentali" le foche monache furono sterminate e nel giro di poche settimane il loro numero passò da circa ventimilioni a cinquanta. Esse continuarono a correre da una parte all'altra, ma meno convinte.