Utente:Hans magnus/storia

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Un giorno mi stirai il tendine d’Achille mentre cercavo di avvitare una lampadina col piede.

Non era una cosa che facevo spesso, di solito le avvitavo con i denti, ma quella sera pensai: chissà, si vedrà, un po’ di rum sul mio babà- e di rima in rima mi sfilai il calzino e agguantai la lampadina con la forza puzzolente del mio alluce valgo.

La sensazione fu molto dolorosa, come farsi la ceretta con la carta moschicida, e così stetti lì dolorante, mentre vedevo la lampadina avvitata illuminare la stanza da bagno del mio salotto.

In quel momento mi tornarono in mente le parole del mio professore di Storia, Pieregidio Pattume:

“ragazzi, casomai dovesse capitarvi nella vita di avvitare una lampadina col piede ricordatevi sempre di usare una forza uguale e non superiore ai 5 Newton. E di non avere i piedi sudati.”

Il Pattume aveva ragione, avevo sbagliato tutto. Ma ormai era troppo tardi per rimediare. Avrei dovuto diventare un novello Muzio Scevola, agguantarmi il piede, urlare: questo è il piede che ha sbagliato! e scagliarlo nel fuoco? No, meglio di no, un piede bruciato puzza più di un copertone in fiamme. E poi un piede può sempre servire ad avvitare altre lampadine, meglio non agire d’impulso.

Così saltellando su un piede solo (suscitando l’ilarità dei passanti che credevano stessi giocando a salterello) mi recai al più vicino pronto soccorso. Lì il medico di turno mi accolse con umanità:

-Salve brutto pirla, sta giocando a salterello?
-Veramente no, mi sono stirato il tendine d’Achille
-Ah. Ha usato un ferro da stiro?
-No, no, avvitavo una lampadina.
-Uhmm, un classico, succede sempre così.
-Ci metta questa pomatina e vedrà.
-Che cos’è ?
-Pasta d’acciughe.
-e funziona?
-Solo spalmata sul pane: ti sazia in un minuto.

Tornato a casa a saltelli parlai a lungo col mio cane di quanto era successo. Lui mi consigliò di scrivere un articolo sulla sanità cubana, in modo che tutti potessero sapere che chi si stirava il tendine d’Achille veniva curato con la pasta d’acciughe. Ma quale sito tanto balordo avrebbe potuto credere ad una storia così assurda? Il Tgcom, pensai subito ma il mio cane prese la parola prima di me e mi parlò di un sito chiamato Nonciclopedia dove le storie assurde erano di casa, nessun altro sito avrebbe potuto credere ad una storia così.

Così presi carta e penna ed iniziai a scrivere. Sul monitor. Per caso vi ho già detto che io il pc lo uso pochissimo?

Ebbene il mio articolo denigratorio piacque moltissimo, ma la sanità cubana commentò in coro così:

« Tutto vero….dove sarebbero le battute? »

Un successo planetario, da un capo all’altro del mio pianerottolo, roba da non credersi. La mia vis polemica venne paragonata all’abilità dialettica di Hans Magnus Enzensberger, scrittore, poeta e imitatore tedesco. Venni paragonato anche a Pupo per via della mia altezza ma non ne parlerò in questa sede. Ciò che contava è che adesso facevo parte dell’ignobile staff del sito. E così mi sarei chiamato come il mio termine di paragone: Pupo. Anzi no, è meglio Hans. Hans Magnus.....quella cosa lì.